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Vertenza Corap: “L’assessore fugge dal confronto sindacale mentre la situazione del Corap è sempre più buia”

La nota è a firma della segretaria generale Fp Cgil Calabria, Alessandra Baldari, il segretario generale Cisl Fp, Luciano Giordano, il segretario generale Uil Fpl Calabria, Walter Bloise.

“Il comportamento dell’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Calabria tenuto in data odierna  denota una totale mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori del CORAP e un’assoluta insensibilità verso le problematiche del settore.

Non è piaciuto per niente ai Segretari della funzione pubblica di  CGIL, CISL e UIL l’agire dell’Assessore Rosario Vari’  sul tema caldissimo che riguarda i lavoratori del CORAP.

Quanto accaduto oggi a Catanzaro presso la sede della Giunta Regionale ha del paradossale. Un ente il CORAP posto in liquidazione nel 2021 ai sensi dell’art. 15, c. 1 e 5-bis, della Legge n. 111/2021, che si avvia ad un inesorabile declino; dipendenti e Sindacati che organizzano una pubblica assemblea in piazza e chiedono risposte alla politica; un Assessore, Rosario Vari’, che non ha certo al suo attivo una grande esperienza in materia e che infastidito per il “mancato spirito collaborativo” delle Organizzazioni Sindacali, ree di aver addirittura osato  sfidarlo, non riceve nessuno e manda a dire che in presenza di Sit In dei lavoratori ogni incontro è annullato.

Siamo certi, al di là del rispetto di corrette relazioni sindacali e di regole di buona creanza, che aimè non si insegnano certo in Giunta,  che l’attento Assessore stia lavorando alacremente per la risoluzione  della vertenza CORAP e soprattutto per reperire 8 mensilità arretrate, oltre ad altri emolumenti contrattuali per circa 3 milioni di euro,  da saldare  ai lavoratori che a suo dire, dovrebbero andare al suo cospetto con il cappello in mano, anziché con le bandiere e con i Segretari della funzione pubblica di Cgil Cisl e Uil.

Forse l’Assessore avrebbe fatto meglio a farsi assegnare altra delega se non è avvezzo ad incontrare  lavoratori e Sigle Sindacali, non certo lo Sviluppo Economico, che aimè in Calabria necessita di ben altre attenzioni.

Metta da parte l’astio caro Assessore e trovi delle soluzioni.

Non incontrare noi e i lavoratori, sfuggendo ad un confronto democratico non le fa certo onore.

Le Segreterie di Categoria e i lavoratori, auspicano, che prevalga il buon senso e chiedono al Presidente della Giunta Regionale un intervento autorevole per fare chiarezza ed avere prospettive certe per i dipendenti”.

Cida 2023, i sindacati: “Bene il contratto, ma dare risposte ai dipendenti con reddito basso”

“Bene il contratto ma ora è tempo di dare risposte ai dipendenti con i redditi più bassi attraverso le progressioni di carriera”. Le segreterie Regionali di Fp Cgil, Cisl Fp E Uil Fpl esprimono soddisfazione per la definizione dell’ipotesi del CIDA 2023 alla Giunta Regionale.

“Tante erano le aspettative dei Dipendenti alla luce del nuovo CCNL  2019/2021, – proseguono i sindacati – grazie al lavoro serrato svolto dalla delegazione trattante nella sua interezza (parte Pubblica e parte sindacale) si sono apportate significative migliorie rispetto al precedente contratto. Il nuovo CIDA vede aumentare tutti i più importanti istituti contrattuali, dalla produttività, all’aumento dell’indennità per Specifiche Responsabilità, che aumentano sia nel numero, circa il 60% dei potenziali dei potenziali assegnatari, che nell’importo. Inoltre cresce il badget per i progetti obiettivo che da 600,000 euro passa a 900.000 euro”.

“E’ stata prevista la Progressione Economica all’interno dell’Area (ex PEO) per il 50% degli aventi diritto. Aumentati gli emolumenti di posizione – si legge ancora – e risultato degli incarichi di Elevate Qualificazioni (ex Posizioni Organizzative). Si è regolamentata la pausa obbligatoria dopo le 6 ore lavorative, adeguandola al nuovo CCNL, portandola da 30 a 10 minuti. Si è prevista, inoltre, la somma di 150,000 euro per il welfare sociale ed in particolare per il sostegno alle spese di viaggio dei dipendenti pendolari. Si è inserito un articolo riguardante la flessibilità oraria per determinate categorie di personale: chi ha problemi gravi di salute, chi usufruisce della L.104/92, chi ha il carico dei figli che frequentano la scuola per l’infanzia, elementare o media, viene data la possibilità di ampliare la flessibilità oraria rispetto a quella in uso. Infine, si è discusso, su un punto all’O.D.G. relativo alle progressioni tra le aree, le cosiddette “progressioni verticali”, inserendo i criteri per l’attribuzione delle stesse, in riferimento al periodo transitorio dei 3 anni (2023/2025), che vengano finanziate con l’importo relativo allo 0,55% del monte salari 2018, cioè della spesa del personale 2018. Questo finanziamento può avvenire grazie al nuovo CCNL”.

Acceso il dibattito sull’argomento, le scriventi OO.SS., “nel merito, considerati i ritardi e le mancate risposte della parte pubblica sulle progressioni di carriera in deroga, hanno chiesto di conoscere con immediatezza e comunque prima della stipula del testo definitivo del CIDA 2023, l’ammontare delle risorse da destinare all’attivazione di tale istituto, nonché il numero dei passaggi di categoria che si intendono attivare per l’anno in corso e nel triennio 2023-2025. Già da settembre si pubblichino i bandi, privilegiando quelli da cat. B a cat. C.. Viste le delusioni passate, – concludono – relative a questa problematica, che ha visto la parte sindacale proclamare lo stato di agitazione, vigileremo in maniera ferma, pronti esercitare ogni forma di pressione affinché il personale della Regione Calabria possa avere la tanto meritata riqualificazione”.

Caso Corap,  i sindacati: “La politica sfugge al confronto richiesto dalle organizzazioni sindacali accampando scuse banali”

“La comunicazione dell’assessore Varì di revoca della convocazione del tavolo di confronto programmato per il 20 giugno sulla vertenza Corap ci lascia basiti”. Lo scrivono in una nota Alessandra Baldari, segretaria generale Fp Cgil Calabria, Luciano Giordano, segretaria regionale Cisl Fp Calabria, Walter Bloise, segretario regionale Uil Fpl.

“Per alcuni motivi: il primo, si stigmatizza e si vuole impedire un presidio democratico dei lavoratori che è anche espressione delle prerogative sindacali, da sempre in uso quando si affrontano vertenze complesse; secondo, non si capisce a quale spirito collaborativo l’assessore faccia appello, dato che fino alla convocazione citata gli appelli dei lavoratori e dei sindacati di avere un confronto con la politica sono stati ignorati per ben due anni. Riteniamo, invece, che questa decisione sia in perfetta continuità con una postura politica che non vuole o non sa affrontare un problema spinoso che da anni lascia i lavoratori nel limbo e funzioni importanti sospese a divinis. Mai come in questo momento storico ci sarebbe bisogno di governare processi di valorizzazione delle aree industriali di questa regione per attirare investimenti e sviluppare attività produttive. Certo è necessaria una visione strategica riguardo il futuro per un nuovo modello di sviluppo e la responsabilità di assumersi un ruolo nella qualità di ente a cui sono affidate deleghe statali dalla legge. Trovare scuse infondate e banali, gravissime contro l’azione sindacale- scrivono Baldari, Giordano, Bloise- denuncia ancora una volta che si sfugge al confronto sereno e democratico che noi consideriamo l’unica via per assumere decisioni utili ai lavoratori e alla società calabrese”.

Aterp Reggio Calabria, assemblea congiunta FP-CGIL e Sunia-Cgil regionali: “Chiederemo un tavolo regionale sulle questioni contrattuali e per sollecitare la Regione Calabria a dare il via ai concorsi pubblici e ad un piano straordinario per la manutenzione e il recupero degli alloggi sociali”

Nei giorni scorsi, presso l’Aterp di Reggio Calabria, si è svolta un’assemblea congiunta
targata FP-Cgil e Sunia-Cgil regionali che ha registrato la partecipazione di quasi tutti i
dipendenti del distretto reggino. Si è trattato di un confronto importante sviluppato intorno ai temi
alla base della piattaforma della manifestazione di Napoli, “Per una nuova stagione del lavoro e dei
diritti”, nonché sulle questioni contrattuali e lavorative dei dipendenti e sulle condizioni del
patrimonio abitativo dell’Ente.

I lavori hanno registrato la dettagliata relazione introduttiva di Alessandra Baldari
(Segretaria Generale FP-Cgil Calabria), gli interventi di Silvana Ambrogio (RSU FP-
Cgil Reggio Calabria), Bruno Schipano (Segreteria FP-Cgil regionale), nonché le
conclusioni di Francesco Alì (Segretario Generale Sunia-Cgil Calabria).
Tra i problemi più evidenti rilevati nel corso dell’assemblea, la carenza di personale, la
dotazione organica ridotta della metà, la difficoltà di far fronte ai bisogni dei cittadini
nel delicato ed importante settore degli alloggi sociali.

A ciò si aggiunga che, con le modifiche apportate dal Governo alla normativa sul Superbonus è
svanita ogni aspettativa per la messa in sicurezza e il risanamento dei quartieri popolari e il
recupero del patrimonio pubblico. Una scelta che condanna al degrado i rioni popolari, visto che,
da anni, non vengono destinate risorse per la casa e il recupero del patrimonio di proprietà delle
aziende pubbliche e dei Comuni.

Si pone, a questo punto, una urgente questione non più rinviabile per ottenere la disponibilità di
fondi per la messa in sicurezza del patrimonio di edilizia pubblica costituito da alloggi molte volte
privi dei requisiti minimi di abitabilità. E’ assolutamente prioritaria la scelta di un nuovo piano casa
che, a partire dalla necessità di interventi di risanamento del patrimonio pubblico, affronti
seriamente il problema del recupero dei quartieri popolari anche ai fini della creazione di nuovi
alloggi da assegnare ai cittadini che, da anni, sono collocati in attesa nelle graduatorie.
Per questo, in occasione della “Settimana di mobilitazione nelle case popolari” indetta
dal sindacato nazionale sarà richiesto un incontro all’Aterp Calabria e alla Regione per:
1.       discutere delle problematiche contrattuali e lavorative dei dipendenti
emerse nel corso dell’assemblea;
2.       chiedere alla Giunta regionale di farsi portavoce con il Governo della
necessità di una legge quadro del settore dell’edilizia pubblica onde garantire
a tutti i cittadini gli stessi diritti a parità di condizioni sociali. Non è più
possibile che l’autonomia regionale debba produrre provvedimenti che
discriminano i cittadini nei diritti fondamentali e nell’accesso alle abitazioni
pubbliche;
3.       chiedere che il problema casa e una reale riforma dell’edilizia pubblica
tornino al centro dell’intervento pubblico, sempre più evanescente al punto che
nemmeno più vengono garantite le risorse per l’aiuto all’affitto dei cittadini in
precarie condizioni economiche;

CALABRIA CGIL CALABRIA

4.       chiedere nuovamente alla Giunta regionale un piano straordinario per
avviare velocemente le procedure concorsuali per sopperire alla forte carenza
di organico in cui versa l’Aterp in tutta la Calabria, considerato che, il numero di
dipendenti in servizio è notevolmente inferiore rispetto a quello stabilito come necessario
per il corretto funzionamento dell'Azienda e dello svolgimento delle relative attività in
quanto sono in servizio circa 120 unità sulle 242 previste nella dotazione organica (con una
percentuale di carenza d'organico di circa il 50 %). E che tale percentuale negativa non può
consentire di far fronte ai servizi essenziali (tra i quali manutenzioni ordinarie e
straordinarie, assegnazione e gestione degli alloggi, recupero della morosità e delle attività
direttamente connesse all'attuazione di interventi finanziati quanto dallo Stato che dalla
Regione Calabria), né agli attuali dipendenti di lavorare con la dovuta serenità.

Potenziamento dei centri per l’impegno, Neri e Schipano (Fp Cgil): “Ritardo preoccupante”

“Un ritardo preoccupante caratterizza il Piano di Potenziamento dei Centri per l’Impiego calabresi. “Riteniamo – asseriscono il Coordinatore CPI Alessandra Neri e il Segretario Ferdinando Schipano della FP CGIL Calabria – che l’attenzione che ha accompagnato la pubblicazione dei bandi di concorso, finalizzati al potenziamento dell’organico, e l’espletamento quasi completato degli stessi, debbano essere supportati da un reale investimento, elemento imprescindibile per il rilancio delle politiche attive e la valorizzazione dei CPI; difficile altrimenti il concretizzarsi di un effettivo Piano di Potenziamento”.

“Agli ormai atavici problemi, di sovente denunciati dalla nostra organizzazione sindacale – continuano – se ne aggiungono di nuovi, dovuti agli spazi insufficienti ai nuovi ingressi”.

“Denunciamo ancora una volta, – sottolineano – con forte preoccupazione, la situazione drammatica in cui versano i Centri a fronte delle ingenti risorse, milioni e milioni di euro stanziati a livello nazionale sin dal 2019 e incrementati fortemente, da ultimo, dal PNRR. Il Piano di Potenziamento prevede anche sostanziosi investimenti per la formazione degli operatori, non soltanto dei nuovi, anche di quelli già precedentemente in servizio e per i sistemi informativi, ancora in Calabria non aggiornati alla normativa vigente.

“Inevitabile – affondano Neri e Schipano – pensando alle risorse, non puntare il nostro riflettore su quelle destinate all’ammodernamento delle infrastrutture, che non si è assolutamente attuato. Molteplici le sedi chiuse per inagibilità e per carenza di personale. Al valore della capillarità dei servizi al cittadino la Regione Calabria non presta interesse. Soltanto Vibo è stata riaperta dopo anni di chiusura e dopo molteplici solleciti e interventi da parte della FP CGIL. Altre sedi restano chiuse. In altri territori sussiste il disagio di non avere una sede idonea. Sedi di emergenza, provvisorie, diventate in realtà definitive, come nel caso del Centro per l’Impiego di Cosenza, allocato da anni ormai in uno stabile non adeguato a contenere il personale. I dipendenti si alternano in presenza e alle scrivanie per erogare un servizio pubblico, con compiti sempre maggiori. O ancora il CPI di Catanzaro in attesa di essere trasferito nella nuova sede individuata dal comune, in una zona disagevole, che non risponde ai bisogni dei lavoratori né dell’utenza, così come il CPI di Reggio Calabria a fine 2021 assegnato in un edificio provvisorio periferico divenuto definitivo, che si vocifera verrà diviso su due sedi in vista delle nuove assunzioni. Una scelta simile con trattative iniziate addirittura nel 2019 denota una evidente incapacità gestionale che arrecherà ulteriori nuovi disagi all’utenza.”

“Obiettivi sempre crescenti – dicevamo – in capo al personale, basti pensare alla gran mole di lavoro scaturita dal Programma GOL. Una corsa ai numeri, quella richiesta dalla dirigenza, che vede i lavoratori in affanno, impegnati senza sosta, senza, altresì, la possibilità di disporre di uno spazio adeguato spesso in due in una sola postazione informatica in attesa di occupare una scrivania in assenza del collega, come avviene a Paola o a Reggio Calabria. Una carenza di personale generalizzata in tutti i CPIche pesa ovunque e in alcune sedi più di altre, come ad esempio a Locri o nella sede locale di Caulonia.”

Una realtà, dunque, difficile quella dei Centri per l’Impiego: risorse non utilizzate, spazi insufficienti in alcuni territori, carenza di personale, mancato riammodernamento e non incremento della strumentazione informatica e dei sistemi informativi, pc e software obsoleti che non consentono finanche in alcune sedi l’utilizzo della nuova piattaforma “Orienta”, zero formazione in materia lavoro e per i nuovi assunti solo affiancamento.

“Auspichiamo – continuano – un cambio di passo per sfruttare al meglio il potenziale di questi uffici pubblici, dotati di personale all’altezza dei servizi richiesti, ma penalizzati dall’essere servizi periferici non ancora evidentemente considerati regionali a tutti gli effetti, nonostante ormai siano passati ben 5 anni dal loro trasferimento in capo alla Regione Calabria dalle Provincie.”

Reiteriamo, – chiosa la FP CGIL – ancora una volta, l’invito all’Assessorato al Lavoro e alla Dirigenza preposta a convocare un tavolo di confronto costruttivo per dipanare le tante irrisolte di questi uffici, convinti che un servizio pubblico di qualità scaturisce anche dal benessere e dalla valorizzazione del personale.”

Sanità, i dubbi della Fp Cgil sul portale Sanibook: le cinque domande ad Occhiuto

Sul portale Sanibook la Fp Cgil già a metà aprile aveva annunciato i rischi e le derive. Oggi il sindacato torna a ribadire tutte le perplessità e contestazioni, chiedendo al presidente Occhiuto di rispondere a 5 domande anche nella sua qualità di Commissario ad acta:

1) A cosa servono gli Uffici URP, già attivi per legge in staff a tutte le direzioni generali di ogni Azienda Sanitaria e Ospedaliera?

2) Visto che per legge devono esistere, perché il presidente Occhiuto non ha ritenuto capitalizzarli per avere il polso di ogni struttura territoriale?

3) Se questi Uffici non dovessero essere funzionanti perché il Presidente non richiama a responsabilità i Commissari straordinari posti alla guida delle Aziende sanitarie e Ospedaliere?

4) In caso di segnalazioni sommarie o speculative, quali procedimenti intende avviare il Presidente Occhiuto a garanzia dei diritti di difesa e della presunzione d’innocenza costituzionalmente garantiti a tutti i lavoratori e cittadini?

5) Quanto ancora dovranno aspettare i cittadini e i lavoratori per avere alla guida delle Aziende sanitarie e Ospedaliere Direttori Generali nell’esercizio delle loro funzioni legislative, ovvero dotati di capacità decisionale e con i requisiti previsti dalla legge?”.

Sono queste le domande che sono rivolte al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, da parte della segretaria generale della Funzione Pubblica Cgil, Alessandra Baldari, e il segretario generale Fp Cgil Area Vasta, Franco Grillo,

“In attesa delle risposte, la FP CGIL Area Vasta chiede al Presidente Occhiuto di soprassedere alla attivazione degli esiti in derivazione delle segnalazioni rilevate da questo strumento, nella consapevolezza che si possono e si devono perfezionare tutte quelle azioni amministrative, incominciando dall’Azienda Dulbecco, per evitare confusioni organizzative e gestionali come per esempio la nota a firma congiunta di due direttori sanitari  dell’Azienda nominata, utilizzata per redarguire il personale riguardo il rispetto delle norme comportamentali.

In tal senso riteniamo di poter dare un utile contributo ad un eventuale tavolo di discussione che auspichiamo venga convocato in tempi brevi, per evitare, specie all’Azienda Dulbecco, confusione nella gestione del personale, nella gestione e conduzione degli istituti contrattuali, m a anche nella gestione degli stipendi, dei flussi informativi, delle procedure d’acquisto e quant’altro”.

Vigili del Fuoco Calabria, in Calabria i sindacati proclamano lo stato di agitazione: “Inaccettabile carenza di personale”

I sindacati FNS CISL – CGIL – CONFSAL dei Vigili del Fuoco della Calabria, rappresentate dai rispettivi Segretari Regionali  Filippo Vilasi, Giuseppe Cilione ed Antonio Capozza, hanno proclamato lo stato di agitazione con una  nota inviata al Ministro dell’Interno ed ai vertici del Dipartimento per denunciare una inaccettabile situazione di carenza del personale più volte lamentata.

“Le criticità che già oggi sono abbastanza sentite, saranno pericolosamente accentuate nei mesi a venire con l’approssimarsi della stagione estiva, periodo che mette ancor di più sotto pressione il dispositivo di soccorso con un numero di operatori ben al di sotto dell’organico reale previsto dall’ultimo DPCM del 2019. Urge accelerare nelle assunzioni per coprire i posti vacanti e quelli come denunciato nello stato di agitazione che oggi per motivi di salute non sono più operativi nonostante l’Amministrazione li consideri in organico.

Non è accettabile che un collega fino all’ultimo giorno di servizio, quindi in età avanzata, continui in prima fila a partecipare al soccorso tecnico urgente con tutti i rischi che ne derivano.

Se il Governo dichiara che per assumere Personale ci vogliono le risorse finanziarie ed al momento non sono sufficienti, noi rispondiamo con fermezza che i risparmi li dovrebbero fare  altrove.

D’altronde la politica italiana assorbe dei costi che in nessuna parte  del mondo, certamente in un Paese lungimirante non viene in mente di risparmiare sul Soccorso, sulla Sicurezza o sulla Sanità.

Questo ed altro è ciò che pensiamo a tutela dei nostri cittadini e degli stessi operatori, questo ed altro è ciò che ad alta voce diremo all’Amministrazione quando ci convocheranno per il raffreddamento. I cittadini devono sapere che il livello di risposta al soccorso,  non potrà, con queste risorse umane, essere sempre rispondente alle richieste che di volta in volta arrivano alle nostre sale operative. Questo ci mortifica per il nostro ruolo che storicamente ci contraddistingue nel fare soccorso, se non dovessimo riuscire nell’intento, qualcuno dovrà scusarsi con i Vigili del Fuoco ed ancor di più con la comunità”

Inoltre, i sindacati stigmatizzano il Decreto del Capo Dipartimento n° 686 del 15/03/2023, con il quale dal 1/01/2024 cambierebbe l’orario di lavoro nelle cosiddette sedi disagiate. “Ciò creerebbe in alcune sedi un grave danno al personale pendolare, sia sotto l’aspetto economico, sia paradossalmente sull’aspetto della  sicurezza, poiché bisogna considerare per alcune sedi la lunga distanza chilometrica e per altre le zone montane difficilmente praticabili in inverno a causa neve”.

Catanzaro, i sindacati: “Da azienda ad agenzia le politiche del lavoro in Calabria si rafforzano”

Ieri, 3 maggio, a Catanzaro si è tenuto il Tavolo di confronto presso l’assessorato regionale al lavoro sulla proposta d legge della Giunta regionale relativa a “Norme per il mercato del lavoro, le politiche attive e l’apprendimento permanente”, che riorganizza radicalmente questa importante materia alla luce delle novità introdotte dalla legislazione europea e nazionale, mettendo a sistema gli strumenti di programmazione e di governance.

L’articolato che definisce principi, finalità, compiti e funzioni della Regione, dei Centri per l’impiego, secondo le normative in vigore, del Tavolo regionale per i servizi e le politiche attive del lavoro, dell’Unità di intervento e di gestione delle crisi aziendali, dell’Osservatorio sul Mercato del lavoro, sottolineando la sinergia delle strutture per l’esercizio integrato delle azioni attuative, prevede anche la trasformazione della natura giuridica di Azienda Calabria Lavoro, Ente pubblico economico, in Agenzia Regionale per le politiche attive del lavoro – ARPAL – Ente pubblico Non Economico, operando una modifica sostanziale da ente di natura privata ad ente di natura pubblica, una trasformazione attesa da molto tempo dai lavoratori e fortemente rivendicata dalle Funzioni Pubbliche di CGIL CISL e UIL.

Al tavolo erano presenti, per la parte pubblica l’assessore Giovanni Calabrese, il DG del Dipartimento regionale lavoro Roberto Cosentino, il funzionario Pasquale Capicotto e la Commissaria di Azienda Calabria Lavoro Elena Latella; per la FP CGIL la Segretaria generale Alessandra Baldari, per la CISL FP la Segretaria generale Luciana Giordano, Giuseppe Spinelli e Giuseppe Ranieri, per la UIL FPL il subcommissario Walter Bloise.

Tutte le organizzazioni sindacali presenti al tavolo hanno espresso soddisfazione per aver ottenuto la trasformazione di Azienda Calabria Lavoro in Agenzia, ovvero un Ente della Pubblica Amministrazione che riconosce quindi ai lavoratori tutti i diritti e le tutele anche di natura previdenziale e assistenziale, oltre che contrattuale, applicando il Testo Unico del Pubblico Impiego.

I rappresentanti sindacali hanno però evidenziato un punto caduta: la previsione del trasferimento del personale attualmente in servizio in ACL a tempo determinato e indeterminato nell’istituenda ARPAL ma con rapporto di lavoro part – time e la mancata storicizzazione delle risorse necessarie a finanziare il bacino di precariato precedentemente impegnato nel piano di potenziamento dei CPI, benché su questo la controparte ha fornito rassicurazioni sulla continuità dell’impegno anche nell’istituenda Agenzia

Al riguardo, unitariamente, i rappresentanti sindacali hanno con forza sottolineato l’esigenza di ottenere le necessarie risorse finanziarie di cui si ha contezza per garantire il full- time per tutto il personale che transiterà in ARPAL, anche per assicurare il buon finanziamento della nuova Agenzia, e per garantire la possibilità della storicizzazione delle risorse per i lavoratori impegnati attualmente nel progetto e hanno già concordato di proporre richiesta di audizione alla competente Commissione in sede di approvazione della proposta di legge in Consiglio regionale, su questo la parte pubblica ha condiviso il percorso proposto a sostegno dell’Ente che dovrà occuparsi degli essenziali temi delle politiche del lavoro.

 

Centro Giustizia minorile, ieri l’assemblea della Fp Cgil a Catanzaro: “Tutelare e rafforzare le tutele per i lavoratori”

Ieri i lavoratori e le lavoratrici del DGMC, riuniti in assemblea a  Catanzaro per la Fp Cgil Area Vasta Catanzaro Crotone Vibo Valentia, hanno incontrato il segretario Sergio Rotella e per la Fp Cgil Nazionale Paola Fuselli.
Nel corso dell’assemblea molto partecipata, la discussione ha toccato il tema del mancato avvio della contrattazione integrativa e le nuove famiglie professionali, in considerazione che il contratto 2019/2021è stato firmato il 9 maggio 2022.
Altro tema importante di discussione non aver valorizzato i lavoratori cosiddetti storici vista l’esperienza di oltre 25 anni senza nessun passaggio verticale nell’area successiva.
In riferimento alla problematiche sulle progressioni orizzontali, si è constatato che la situazione è ferma da troppo tempo.

Per quanto riguarda il lavoro agile- ordinario, i sindacalisti Paola Fuselli e Sergio Rotella hanno evidenziato come in tutto in tutto il comparto della Giustizia manca la cultura del lavoro agile, e il grande ritardo sulla digitalizzazione, informatizzazione e formazione senza nessun obbiettivo che intende raggiungere questo Ministero, spesso sprovvisto di computer, card, lettori e applicativi da remoto che presentano enormi criticità.

L’assemblea ha rappresentato che i sistemi informatici in uso sono inadeguati e obsoleti SIEPE non è raggiungibile da remoto, CALLIOPE e SISM sono lenti e spesso si bloccano.
Alla luce di quanto rappresentato i sindacalisti si faranno portavoce con i vertici centrali su tutte le problematiche e le “insoddisfazioni dei lavoratori e delle lavoratrici che aspettano il giusto riconoscimento dopo anni di lavoro svolto con impegno, passione,  professionalità e attaccamento al dovere.
I sindacalisti hanno discusso inoltre con i lavoratori del tentativo di dividere l’Italia con l’autonomia differenziata e della piattaforma rivendicativa che ci porterà il prossimo 20 maggio a Napoli per Manifestare contro le politiche inadeguate che questo governo sta mettendo in campo e che rischiano di creare ulteriori diseguaglianze e nuove sacche di povertà nella nostra società per una nuova stagione del lavoro e dei diritti.

Fp Cgil Area Vasta ai sindaci delle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia: “Istituire nei bilanci un capitolo per la riqualificazione dei dipendenti”

 “Nei giorni scorsi la Fp Cgil dell’area Vasta ha inviato una lettera – a firma del segretario generale – ai sindaci dei territori delle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia rappresentando l’esigenza di dare concreta ed immediata attuazione a quanto previsto nel nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Funzioni Locali. La nota evidenzia come il nuovo CCNL “impone un nuovo sistema di classificazione ed inquadramento del Personale dipendente”, oltre a “persegue la finalità di fornire agli Enti uno strumento innovativo ed efficace di gestione del Personale e, contestualmente, agevole un percorso incentivante di sviluppo professionale” (art. 11 punto 1, CCNL Funzioni Locali 2019/2021). E’ del tutto evidente, quindi, che il nuovo CCNL sollecita le Amministrazioni locali e il sindacato nel mettere in campo capacita relazionali sempre più innovative con l’obiettivo di riqualificare il personale, molte volte non valorizzato, oltre a completare i processi di stabilizzazione con inquadramenti adeguati del personale, mettendo in campo la previsione di nuove immissioni di personale all’interno del comparto delle funzioni locali (considerato che l’esodo pensionistico ha ridotto, in modo significativo, i dipendenti impiegati nella erogazione dei servizi ai cittadini)”.  Lo scrivono in una nota il coordinatore Funzioni Locali FP Cgil Area Vasta, Nicola Belcastro, e il segretario Generale FP Cgil Area Vasta, Franco Grillo.

“Il nuovo contratto delle funzioni locali offre tale possibilità di crescita e valorizzazione del Personale, soprattutto in fase di prima applicazione, dove si dà la possibilità di avviare un percorso di progressione mediante procedura valutativa. Il segretario Franco Grillo, rivolgendosi direttamente ai sindaci ha rappresentato che “la procedura comparativa è utile alla riqualificazione del Personale, ma è altrettanto necessaria al Suo Ente per costruire un’organizzazione dei servizi ancora più qualificati, funzionali e coerenti”. Pertanto, la Fp Cgil invita gli enti locali, in occasione della predisposizione del bilancio 2023, alla istituzione di apposito capitolo di spesa per finanziare le necessarie ed opportune riqualificazioni dei dipendenti, oltre a prevedere nuove immissioni di personale, con l’obiettivo conseguente di ampliare e migliorare la gamma dei servizi offerti alla cittadinanza attraverso anche le necessarie attività di formazione del Personale. La Fp Cgil ribadisce la disponibilità per ogni confronto e collaborazione”.

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