Archivia Novembre 20, 2024

Calabria Verde, Fp Cgil contraria alla trasformazione in ente economico verso lo stato di agitazione

“La Fp Cgil Calabria condivide la preoccupazione dei lavoratori per la notizia, diffusa nei giorni scorsi dagli assessori regionali, dell’imminente trasformazione dell’azienda Calabria Verde da ente pubblico non economico ad ente pubblico economico.

Non può che destare perplessità la decisione di snaturare l’azienda dopo il graduale processo di

risanamento e la ormai prossima risoluzione delle problematiche finanziarie che hanno

attanagliato l’azienda per diversi anni”, lo scrivono in una lettera indirizzata al direttore generale dell’Azienda Calabria Verde Giuseppe Oliva  la Segretaria Generale Fp Cgil Calabria Alessandra Baldari e il Segretario Fp Cgil Calabria Ferdinando Schipano.

“È bene ricordare  – affermano – che le difficoltà finanziarie dell’azienda sono scaturite dal mancato trasferimento del Trattamento di Fine Rapporto maturato dagli operai forestali presso il precedente ente, Afor, nonché dal mancato finanziamento dell’attività lavorativa, svolta da parte degli stessi, per via di un improprio decreto della Regione Calabria con il quale ha chiesto la restituzione delle

somme dovute. Riteniamo che la fine del commissariamento e la positiva gestione aziendale in essere avrebbero dovuto indurre i vertici regionali ad una maggiore prudenza, ricercando un confronto aziendale, con l’obiettivo di creare le basi per garantire una rinnovata e produttiva forestazione adeguata ai tempi”.

“Contrariamente a quanto immaginabile, per motivazioni a noi oscure, si avvia l’iter per una modifica alla legge istitutiva di Calabria Verde trasformando la sua natura giuridica. Ci auguriamo che il prossimo Consiglio regionale non riservi brutte sorprese, e che, nel silenzio generale, non si attui l’infelice obiettivo, sostenendo una Legge omnibus che andrebbe ad introdurre modifiche alla legge 25/2013. Poco convincenti, certamente, a nostro avviso, sono le ragioni addotte secondo le quali i fondi Fas assegnati al settore forestazione, grazie alla Legge 197/2022, non possano facilmente impiegarsi, anche alla luce delle modifiche introdotte al DDL di bilancio 2023, art.1 c. 697. Le risorse disponibili, a quanto pare, anche grazie all’interessamento del presidente Occhiuto,

dovrebbero essere disponibili sia per il 2025 che per l’annualità 2026, o dovremmo forse – chiedono i due sindacalisti –  dare ascolto a quei componenti della giunta regionale che ritengono le risorse non utilizzabili smentendo quanto fatto dal presidente? Si vuole forse destinare impropriamente queste risorse ad altri usi?”

“Inconcepibile – aggiungono Baldari e Schipano – l’idea di voler collocare sul mercato l’azienda andando a recuperare risorse finanziarie dal taglio dei boschi. L’illogicità di tale ragionamento è rappresentata dal fatto, superfluo finanche evidenziarlo, che per far fronte agli oneri del personale bisognerebbe radere al suolo l’intero patrimonio boschivo della Calabria, senza tra l’altro raggiungere l’obiettivo. Ancor meno credibile è la rassicurazione prospettata secondo la quale con l’ente economico si potranno avviare nuove assunzioni, anche perché ben sappiamo che il risanamento dell’Ente lo consente già al momento. Basta, del resto, consultare la dotazione organica approvata nell’anno 2023 per poter accertare gli spazi assunzionali disponibili sia per il comparto privato che per quello pubblico”.

“Alla luce di quanto fin qui espresso e di più approfondite osservazioni già esplicitate nel corso della riunione del 4 novembre in Cittadella, si sottolinea l’inevitabile contrarietà della FP Cgil,che rappresenta e tutela questi lavoratori. Si ribadisce il dissenso alla modifica della natura giuridica dell’Ente, perché dannosa non soltanto per i dipendenti dell’azienda, comparto forestazione e funzioni locali, in quanto gli stessi sarebbero trasferiti in un contesto aziendale passibile di ulteriore trasformazione che non potrebbe garantire gli stessi diritti contrattuali e li esporrebbe al rischio di perdita del posto di lavoro in caso di fallimento aziendale, esponendo, altresì, l’Ente ad un dispendio di risorse economiche a fronte delle certe azioni giudiziarie che saranno promosse dai lavoratori affiancati dalla FP CGIL Calabria.

Inoltre – sottolineano – la trasformazione sarebbe pericolosa nell’ottica dei servizi erogati alla collettività, in quanto certamente collocherebbe in secondo piano la valorizzazione e la salvaguardia dei boschi e dell’ambiente, ed esporrebbe ai rischi connessi al dissesto idrogeologico e a tanto altro, dovendo prioritariamente assicurare l’equilibrio di bilancio”.

“L’Ente Pubblico non economico, atteso il servizio pubblico alla collettività che questi lavoratori erogano, rappresenta una garanzia anche in termini di trasparenza, garantendo delle procedure amministrative attuate in osservanza delle norme che, in un territorio come la Calabria ed in un settore quale quello della forestazione, dovrebbero essere ben attenzionate dal governo regionale. La Fp Cgil Calabria nel ribadire la forte contrarietà alla trasformazione di una pubblica amministrazione in un ente economico, a stretto giro, convocherà – concludono –  un’assemblea dei lavoratori del comparto delle funzioni locali, proponendo lo stato di agitazione”.

Fp Cgil risponde al presidente Occhiuto: “Della sua solidarietà facciano a meno”

Grazie Presidente!

Ci è sembrato d’uopo, attraverso quanto ivi novellato, andare oltre il penoso coro di solidarietà piagnucolante che tutte le (troppe) volte in cui si realizza un’aggressione al personale medico e sanitario, si leva con grancassa da interlocutori vari, eventuali e, spesso, improbabili.  Questo perché, cotanto coro, è sostenuto a gran voce anche da chi dovrebbe preoccuparsi ed occuparsi di come far sì che tali dinamiche mai si realizzino, nonché dai tanti soggetti che, a vario titolo, hanno determinato il clima che incombe sui medici e sui sanitari del servizio pubblico.  L’aggressione subita dal collega medico che dirige il Pronto Soccorso di Lamezia Terme, intanto, segna un pesante salto di qualità in questa progressione criminale. L’autore si era preparato e predisposto a tanto “armandosi” per l’evento, immaginiamo, con ciò che aveva in casa.

Se le sue disponibilità da oplite di questo mai sopito fanatismo contro Asclepio, fossero state altre, beh non osiamo pensare al potenziale risultato finale. Quindi un grazie ed un grande abbraccio Rosarino Procopio che ha subito una viltà simile nel mentre si spendeva a favore degli altri. Naturalmente, per la Fp Cgil  non può finire qui. Vogliamo continuare ad esser chiari come nostro costume. Partiamo dai dati: quanto emergente dalla raccolta statistica relativa al 2023 parla di 39 aggressioni in Calabria. Il dato è pesantemente sottostimato a nostro avviso.

Tante sono le aggressioni che gli stessi operatori non denunciano per i motivi più svariati in cui sono da ricomprendere anche tutti quei fenomeni di indebita pressione che il malcapitato subisce “dall’ambiente” in cui vive e lavora; ambiente che consiglia di soprassedere per evitare altri spiacevoli “inconvenienti”. Qui si innesta il punto cruciale della nostra riflessione. Come siamo arrivati a questo? Chi sono i responsabili di questa delegittimazione della professione medica e sanitaria che hanno tracciato questa via? Il fenomeno ha certamente radici profonde e parte da lontano ma, fuori da ogni solecismo sintattico e intellettuale, ci limitiamo a ricordare la storia recente del paese e della regione. Una storia fatta di falsità ideologiche che hanno troppo spesso indicato i medici del servizio pubblico quali unici responsabili dell’agonia in cui versa il Ssn in molte regioni.

L’incapacità politica di riorganizzare legata a filo doppio dalla volontà della stessa di procedere ad una oramai evidente privatizzazione, da tempo, guida il sistema verso un percorso predestinato. Basterà qui che i calabresi, per non parlare degli italiani, si facciano una semplice domanda: come mai tutte queste star chiamate a dirigere i vari settori dei servizi sanitari regionali hanno generalmente fatto fiasco in modo clamoroso? Forse più che di star trattavasi di comparse? Chi si ricorda dei grandiosi risultati ottenuti dai tanti “salvatori della Patria” chiamati a suon di centinaia di migliaia di euro quali maestri d’orchestra della sanità pubblica?

Non siamo mai stati dei prosseneti e mai lo diventeremo, quindi con altrettanta chiarezza diciamo ancora che, è vero che la situazione ereditata in Calabria era ed è drammatica. Già la giunta Loiero, che molti ricordano come il presidentissimo, aveva il mandato politico e il dovere di invertire la rotta rinnovando il patto di fiducia tra cittadino, professionista sanitario e politica regionale. In realtà la rotta fu si invertita…. verso l’abisso. Quindi, tornando all’attualità, il geniale percorso di rinnovamento dettato dal nuovo presidentissimo in salsa romana ha provveduto a modificare tale inveterata, drammatica situazione? Nulla fin qui si è visto, a parte le innumerevoli dichiarazioni di difficoltà legate alla dinamiche ereditate, quasi come se non fosse egli a governare la regione da un triennio abbondante. Vieppiù la malcelata voglia di continuare a dare addosso alla classe medica regionale che, con senso di abnegazione e, visti i fatti attuali, sprezzo del pericolo, tutti i giorni cerca di dare risposte sanitarie ai bisogni dei cittadini. Ci dica, Presidente, la svolta che lei immaginava passava attraverso Sanibook o attraverso le dichiarazioni di presunta maggiore professionalità, teorica e pratica, dei colleghi cubani?

Grazie Presidente, ma della sua sterile solidarietà facciamo volentieri a meno!

Segretaria Generale Fp Cgil Calabria Alessandra Baldari

Franco Grillo Segretario Generale Fp Cgil Area Vasta

 Ivan Potente Coordinatore Fp Cgil Medici e  Dirigenti Sanitari Area Vasta,

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