Archivia Dicembre 20, 2024

Arpal, costituito il comitato iscritti Fp Cgil. “Insufficienti le risorse”

Durante l’assemblea dei dipendenti iscritti alla Fp Cgil dell’Agenzia Regionale Politiche Attive per il Lavoro (Arpal), tenutasi ieri a Catanzaro alla presenza della segretaria generale della Fp Cgil Calabria, Alessandra Baldari e del segretario Fp Cgil Calabria Ferdinando Bruno Schipano, si è discusso dello stato di attuazione del nuovo Ente, dopo la trasformazione di Azienda Calabria Lavoro, “ente pubblico economico”, in Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro (Arpal), “ente pubblico non economico”, a valle di una lunghissima vertenza il cui esito positivo ha conferito all’Ente stabilità e norme certe di riferimento per l’esercizio e il rilancio di funzioni fondamentali relative al mercato del lavoro.

Durante il proficuo dibattito, è emerso chiaramente che l’Agenzia, in ragione delle risorse finanziarie ancora insufficienti, non è nelle condizioni di poter assolvere a pieno regime alla propria “mission”, quella di supportare i Centri per l’impiego nell’erogazione dei servizi per il lavoro e nelle misure di politica attiva connesse alle funzioni e ai compiti della Regione.

La dotazione organica dell’Agenzia è composta interamente da dipendenti part time, dieci dei quali con contratto di lavoro a tempo determinato. Tale condizione, oltre a rendere difficile l’attuazione delle finalità previste, desta profondo disagio tra i lavoratori, i quali aspettano da tempo la trasformazione del contratto di lavoro in full time per tutti, la modifica del rapporto di lavoro in tempo indeterminato, con l’avvio della procedura di stabilizzazione, per i dipendenti provenienti dal bacino della Legge Regionale 54 e l’obbligatoria previsione in bilancio delle risorse per la costituzione del fondo per il salario accessorio.

In questi giorni, sia il Commissario dell’Agenzia Manna, che l’assessore regionale al Lavoro  Calabrese, su sollecito della Fp Cgil, si sono favorevolmente espressi in merito alla volontà di risolvere le problematiche relative al personale. Il compito di questa O.S. è quello di vigilare affinché in tempi rapidi le promesse e gli impegni possano diventare realtà.

Alla fine della appassionata e utile discussione, al fine di strutturare le attività sindacali della Fp Cgil all’interno dell’Agenzia, è stato costituito il Comitato degli Iscritti del quale fanno parte: Paola Palermo, Daniela Rabia, Eleonora Albanese, Michela Caiafa, Antonella Pirrotta, Antonio Pileggi, Francesco Lo Bello, Maria Citraro, Rossana Renda, Francesco Zicarelli, Francesco Buni, Nunzio Zinnà, Elisa Lo Bianco, Marco Petrolo, Francesco Varì; lo stesso comitato ha stabilito di individuare quali membri Coordinatori: Francesco Lo Bello, Paola Palermo, Francesco Zicarelli, Daniela Rabia, Eleonora Albanese.

I Segretari Baldari e Schipano nel ringraziare i componenti per la disponibilità, augurano a tutti un buon e proficuo lavoro volto alla risoluzione delle tante problematiche delle lavoratrici e dei lavoratori della Agenzia.

I Segretari FP CGIL Calabria

Ferdinando Bruno Schipano                          Alessandra Baldari

Segretario alle Funzioni locali                          Segretaria Generale

Sanità, la denuncia di Fp Cgil: “Atti in violazione delle norme contrattuali.  Asp Cosenza ritiri delibera su incarichi temporanei”

Atti in violazione delle norme contrattuali e in contraddizione con gli atti prodotti dalle altre aziende. E’ quanto denunciano la Segretaria Generale Fp Cgil Calabria Alessandra Baldari e il Segretario Fp Cgil Medici Francesco Masotti facendo riferimento, in particolare, alla recente delibera dell’Azienda sanitaria di Cosenza, la n. 2632 del 5 dicembre, con la quale, confermando i Coordinatori e il Referente delle Sale operative, sono stati altresì individuati referenti, responsabili e coordinatori  temporanei  delle Pet (postazioni territoriali del Suem 118), sia dirigenti medici che infermieristici disattendo le norme vigenti.

Con tale atto – spiegano i sindacalisti –  l’Azienda ha reiterato quanto avvenuto con la nomina dei responsabili delle Sale operative, non procedendo ad emanare alcun avviso,  in contrasto, tra l’altro,  con le disposizioni delle altre aziende che avevano emanato atti di divieto di attribuzione di incarichi di coordinamento in assenza di regolare concorso

Altro neo sollevato da Baldari e Masotti è quello degli incarichi temporanei attribuiti per garantire stabilità ai servizi senza che sia chiaro se a monte ci siano stati  l’accertamento e la valutazione dei requisiti previsti per legge. Inoltre  – denunciano ancora i sindacati – ai professionisti incaricati temporaneamente non è previsto alcun  riconoscimento giuridico ed economico se non quello in godimento, ma vengono altresì assegnate attività relative a programmazione, redazione turni mensili, pronta disponibilità, responsabilità sull’utilizzo dei mezzi di soccorso e delle dotazioni strumentali sanitarie, nonché l’approvvigionamento di farmaci, presidi e dispositivi medici presso le farmacie. Tutto ciò in contrasto con le norme contrattuali che prevedono indennità e retribuzioni ad hoc per chi ricopre incarichi e responsabilità, con il prevedibile rischio di futuri e legittimi contenziosi.

Insomma un fulgido esempio di delibera pasticciata, di quelle che generano contraddizioni organizzative, disparità di trattamento, mancata chance per tutti i lavoratori che possiedono i requisiti, probabili contenziosi, mancato riconoscimento delle responsabilità delicate e importanti, mancate retribuzioni degli incarichi di responsabilità secondo il dettato contrattuale e poca trasparenza nel caso in cui questi lavoratori fossero stati individuati non per le loro specifiche competenze o fossero retribuiti per il carico di responsabilità con altri istituti, quali prestazioni aggiuntive o straordinario.

Ad ora le ripetute richieste d’incontro al direttore generale d’Azienda Zero sono state inevase. Fp Cgil  chiede un intervento definitivo sull’assetto organizzativo e gestionale per conferire stabilità all’area critica dell’Emergenza – Urgenza e il ritiro della delibera 2632 dell’Asp di Cosenza per il ripristino di condizioni di legittimità degli incarichi nel rispetto delle norme e dei contratti.

Baldari e Masotti denunciano poi un’altra importante falla: quella in capo alla Struttura regionale commissariale e al dipartimento della Salute che hanno lasciato in sospeso i provvedimenti che avrebbero prodotto diretti vantaggi ai lavoratori e alle lavoratrici del comparto e della dirigenza, atteso il mancato recepimento con DCA degli accordi sindacali sull’indennità di pronto soccorso e la mancata conseguente erogazione dei fondi già stanziati dal Governo fin dal 2021 a valere sul 2022 e riproposti nella finanziaria successiva; così come restano bloccate, in assenza di completamento degli accordi regionali con le OO.SS, le risorse per le prestazioni aggiuntive.

Chiusura sede Cpi di Petilia Policastro, Cgil e Fp chiedono il ritiro della delibera e un incontro urgente a Occhiuto

Cgil Calabria e Fp Cgil Calabria chiedono, in seguito alla chiusura della sede locale del Centro Impiego di Petilia Policastro, il ritiro della delibera e un incontro urgente con il presidente della Regione Roberto Occhiuto.

“Ancora una volta – denunciano il Segretario Generale Cgil Calabria Gianfranco Trotta e la Segretaria Generale Fp Cgil Calabria Alessandra Baldari – si produce un atto la cui finalità, invece che produrre il benessere dei dipendenti di questi uffici per il lavoro e migliorare i servizi ai cittadini, lede la tranquillità e la dignità dei lavoratori e riduce i servizi agli utenti. La sede locale di Petilia Policastro da più di 20 anni è punto di riferimento di un bacino di utenza di circa 25mila persone, che oggi si vuole dirottare al Centro per l’Impiego di Crotone, sottovalutando il disagio che si arrecherà e il rischio al quale si sottoporrà l’utenza costretta a percorrere arterie di montagna poco sicure per circa 50 chilometri, tenuto conto che la nuova “Strada del Mare” ha ridotto solo di 10 minuti la distanza dal comune di Crotone e la SS-106 è da sempre considerata la “strada della morte”.

Già in passato i sindacati avevano criticato aspramente l’ipotesi che sembrava avere avuto uno stop. “Sarebbe interessante capire – aggiunge la Cgil – quale sia oggi il motivo dietro il rinnovato interesse della politica regionale a privare un’area montana di un presidio pubblico di elevata importanza sociale. Contestiamo duramente l’indirizzo politico, la scelta e la modalità di azione della Regione Calabria, che ha adottato una delibera con tali significative ricadute, decidendo di chiudere un ufficio pubblico, intempestivamente, già dal tre dicembre, in un contesto disagiato, con gravi problemi economici e morfologici, senza dare spiegazioni e comunicazioni preventive ai lavoratori, all’utenza e all’amministrazione comunale”.

“Tale provvedimento, adottato dai vertici politici e da quelli amministrativi del dipartimento, non considera certamente e sorvola sulle condizioni delle migliaia di persone che usufruiscono dei servizi erogati dalla sede locale dei Cpi di Petilia Policastro, ovvero di chi accede alle misure di sostegno al reddito, che sono persone a rischio povertà, o gravemente svantaggiate, o che vivono in famiglie con intensità di lavoro molto bassa. Come farà – chiedono i sindacati –  questo target di utenza a recarsi periodicamente e agevolmente al Centro per l’impiego al fine di ottemperare agli obblighi di legge dettati dalle diverse misure in essere?”

“Inoltre, quanto deliberato va in contrasto con il Piano di potenziamento dei Centri per l’impiego, approvato lo scorso 30 settembre e volto a consentire una efficace erogazione dei servizi per l’impiego, come nel 2022 con gli obiettivi del Programma GOL che mira a livello ministeriale ad aumentare l’occupazione, a ridurre l’inattività lavorativa e fronteggiare il disagio sociale, intensificando la prossimità dei servizi ed incrementando la diffusione capillare dei CPI sul territorio. Da anni – rimarcano Trotta e Baldari – chiediamo ripetutamente la valorizzazione del personale e dei servizi erogati dai Centri per l’Impiego, consapevoli dell’importanza sul nostro territorio, più che in altri, di presidi pubblici atti a fronteggiare il disagio sociale ed economico che caratterizza in particolar modo le aree dell’entroterra e periferiche, ove la progressiva riduzione dei servizi favorisce il tanto contestato e preoccupante spopolamento”

A preoccupare è anche l’allegato alla delibera che paventa l’apertura di altre tipologie di sportelli per target d’utenza, qualora se ne ravvisi la necessità a seguito di accordi con soggetti terzi. Per Cgil si tratta di un via libera alla privatizzazione dei servizi: “Se fosse questa la direzione non intendiamo soprassedere e chiediamo un cambio di rotta che non sia mera propaganda, ma che esprima realmente la volontà di gratificare tutti i lavoratori, sempre più disorientati, e che rispetti le esigenze reali della collettività. Chiede, pertanto, la revoca immediata della delibera in oggetto e reitera la richiesta di un incontro urgente”.

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