Archivia Giugno 29, 2022

Vibo Valentia, sanità ieri e oggi per costruire il futuro: l’otto luglio la Fp Cgil incontra la segreteria generale

L’attenzione della Funzione Pubblica Cgil Area Vasta continua a concentrarsi sul tema della sanità, argomento nevralgico della regione Calabria e che spesso occupa tristemente le prime pagine dei giornali locali e nazionali. Proprio per valorizzare l’attenzione della Fp Cgil sulla sanità, l’organizzazione sindacale ha organizzato per l’8 luglio un incontro pubblico dal titolo ”Sanità ieri e oggi per costruire il futuro”. L’incontro, a cui parteciperà la segretaria generale della Fp Cgil Serena Sorrentino, si terrà a Vibo Valentia: un luogo scelto perché rappresenta l’amplificazione di annosi e macroscopici problemi che avvolgono la sanità calabrese.

A Vibo, come è noto, c’è un grave problema infrastrutturale. L’obiettivo dell’incontro è proprio quello di accendere i riflettori su questa realtà, tra le più gravi d’Italia. Inoltre, l’occasione sarà anche utile per tracciare un bilancio sulla situazione della sanità calabrese e in particolare dell’area centrale della Calabria.

La manifestazione si terrà l’8 luglio alle 09.30 presso la Camera di Commercio di Vibo Valentia. Tutti i relatori sono indicati nella locandina.

Accordo Regione-sindacati su precari Covid, Baldari (Fp Cgil): “Primo passo per non perdere un patrimonio prezioso”

“L’accordo sottoscritto ieri, presso il Dipartimento della Salute della Regione Calabria, segna un passo importante nel percorso di riavvio delle relazioni sindacali e affronta, finalmente, il nodo delle politiche di reclutamento nel Sistema Sanitario Regionale, da tempo bloccate in ragione del Piano di rientro a cui è ancora sottoposta la nostra regione. Le opportunità che la legge 234, al comma 268, offre sono da cogliere al volo perché aprono alla possibilità di non disperdere un patrimonio prezioso di forza lavoro reclutato in emergenza con l’arrivo della pandemia che ha acuito e reso ancora più evidente la drammatica carenza di personale del SSR”.

Sono le parole del segretario generale FPCGIL Calabria, Alessandra Baldari, a termine dell’incontro che ha portato all’accordo tra i sindacati  e la Regione per il percorso di stabilizzazione dei sanitari assunti in Calabria con contratti precari durante l’emergenza covid e che ora potrebbero beneficiare delle procedure di stabilizzazione fissate nella legge di bilancio.

“Tali risorse professionali sono state assunte con contratti a tempo determinato o con altre tipologie di rapporto di lavoro che vanno da cococo alle partite IVA, fino al reclutamento tramite agenzie interinali, riproponendo quindi una platea di precariato consistente nella sanità pubblica. L’accordo prevede l’avvio del processo di stabilizzazione del personale che possiede i requisiti a norma di legge per dare una prima risposta concreta a quel personale che in piena pandemia ha fornito un contributo e un supporto fondamentale alla cura dei cittadini e che oggi si trova in una condizione di precariato dovuto parzialmente al rispetto del contenimento della spesa, ma, in Calabria, anche per l’inerzia di molte aziende ad attivare procedure assunzionali pur in presenza di risorse finanziarie destinate all’uopo. Ecco perché il particolare contesto in cui ci troviamo va sfruttato riguardo le opportunità che presenta e  tenga  un occhio attento alla necessità urgente, per risalire la china dei LEA, di avviare un percorso di assunzioni che vada oltre le stabilizzazioni di chi ha i requisiti, ma predisponga una programmazione   adeguata affinché si completi lo scorrimento delle graduatorie in essere, e si attivino procedure selettive e concorsuali valorizzando chi ha prestato servizio a vario titolo presso le aziende calabresi. Alle richieste del Tavolo Adduce di potenziare gli organici, la Regione risponde, nonostante sia ancora in fase di approvazione il nuovo Programma operativo, con questo primo atto destinando risorse al potenziamento e aggiornamento dei Piani di fabbisogno e siglando l’accordo che non solo avvia le procedure di assunzioni a tempo indeterminato, ma consente di mantenere in servizio tutte le professionalità assunte a vario titolo, aspetto importantissimo secondo FP CGIL, considerando indispensabile non disperdere un patrimonio di risorse necessario e non ancora sufficiente a colmare la grave carenza di personale”, continua Baldari.

“Questo è solo il primo passo per la FPCGIL, ritenendo che sarà ineludibile procedere, una volta ottenuta l’approvazione definitiva del Programma operativo, alla rivisitazione dei Piani di fabbisogno in funzione di una riorganizzazione ospedaliera e territoriale capace di rispondere con tempestività ed efficienza ai bisogni di salute dei cittadini calabresi. Inoltre- conclude la segretaria regionale della Funzione pubblica della Cgil- tenendo conto che le risorse del PNRR destinate all’implementazione delle strutture territoriali ed all’innovazione tecnologica e non all’assunzione di personale, andranno a finanziare 91 strutture nella Regione Calabria, Ospedali e Case della Comunità e COT, è  indispensabile mettere in campo robuste politiche assunzionali se si vuole evitare che restino contenitori vuoti o che si ricorra a privatizzazioni ed esternalizzazioni di servizi, modificando il profilo del Sistema sanitario che invece deve caratterizzarsi principalmente come pubblico, universale e gratuito”.

 

 

Firmata l’ipotesi di rinnovo del contratto sanitario, Baldari: “Ora assunzioni e contrattazione decentrata”

Firmata nella serata di ieri dall’ Agenzia Rappresentanza Negoziale Pubbliche Amministrazioni (Aran) e a dalle organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Nursind e Nursing Up, l’ipotesi per rinnovo del contratto per il personale del comparto della sanità (triennio 2019-2021).

La firma è arrivata dopo che il Comitato di settore Regioni-Sanità il 6 giugno aveva definito l’Atto di Indirizzo Integrativo “necessario per la chiusura del negoziato”.

La notizia è stata accolta positivamente anche dalla Fp Cgil Calabria che, come evidenziato dal segretario generale Maurizio Landini,  “apre una stagione nuova per il riconoscimento del  lavoro nella sanità  pubblica del nostro paese”. La segretaria regionale della Fp Cgil, AlessandraBaldari, ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto, dato che “il contratto rappresenta un diritto fondamentale per i lavoratori e la lavoratrici di tutta Italia, soprattutto in un settore come quella della Sanità che per anni ha vissuto momenti di precarietà e instabilità. Una situazione che non faceva bene all’intero comparto”. Ma per Baldari il lavoro non finisce qui: “Ora è necessario da parte della Regione l’emanazione di linee guida per la contrattazione decentrata, obiettivo che non è mai stato conseguito ma che rappresenterebbe una vera svolta nelle negoziazioni presso ogni azienda sanitaria. Non si può più rinviare”. La segretaria crede che sia opportuno ancora da parte della Regione di “vigilare sulla rimodulazione dei fondi aziendali perché non ci siano differenze tra i territori”. E infine Baldari volge uno sguardo all’emergenza più urgente e importante: la mancanza del lavoro. “Auspichiamo un piano di assunzioni straordinarie, che possano rimpinguare gli organici carenti e rendere efficienti i servizi sanitari e anche le strutture territoriali già previste e approvate con i fondi Pnrr”.

Minacce a magistrati di Vibo Valentia, la solidarietà della Fp Cgil Area Vasta

“Non possiamo che manifestare tutta la nostra vicinanza e solidarietà ai magistrati Ilario Nasso e Tiziana Di Mauro, della sezione lavoro del Tribunale di Vibo Valentia, destinatari di un volantino dal contenuto ignobile ed inaccettabile e sulla cui volgarità non si può rimanere indifferenti”. Lo scrive in una nota la Funzione Pubblica Cgil Area Vasta, che continua così:

“Condanniamo con forza ogni atto intimidatorio diretto a chiunque, ma soprattutto quando questo sia diretto a magistrati che operano in un territorio difficile come quello di Vibo Valentia e dove i ritardi, in termini di giustizia, non sono da ascrivere a loro ma alla lentezza della burocrazia ministeriale nell’affrontare e risolvere i problemi atavici degli uffici giudiziari vibonesi e dove la carenza di giudici requirenti ed inquirenti fa il paio con la carenza anche del personale amministrativo”, scrivono sindacalisti. E ancora: “La Funzione Pubblica Cgil Area Vasta cosi come ha condannato i vili attacchi al Procuratore Gratteri, sarà ancora di più impegnata nel sostenere convitatemene il lavoro della magistratura e di tutti i suoi operatori”.

La denuncia della Fp Cgil: “Al Centro per l’Impiego di Reggio Calabria dal freddo polare al caldo tropicale”

“Cambiano le stagioni ma nulla cambia nell’ufficio regionale del Centro per l’Impiego di Reggio Calabria, dove i dipendenti registrano soltanto un susseguirsi di disagi. Sono trascorsi più di 5 mesi dal trasferimento dell’ufficio del CPI alla nuova sede, situata nel quartiere di Archi Cep, e dal primo momento, ripetutamente, è stato reso
noto agli attori competenti dalla FP CGIL e dai lavoratori che in due open space dello stabile non risultava funzionante il sistema di condizionamento caldo – freddo, in altri non sufficiente”. Lo scrivono Alessandra Baldari, il segretario Generale Fp Cgil Calabria,  Alessandra Neri, Coordinatore CPI, Francesco Callea, il segretario Generale FP CGIL Reggio Calabria – Locri.

“Trascorso l’inverno in condizioni lavorative alquanto imbarazzanti con dipendenti costretti a lavorare indossando guanti e piumini, ci saremmo aspettati di non dover registrare il disagio anche nel periodo estivo. Già ad inizio primavera avevamo sollecitato la risoluzione del grave disagio, auspicando di non assistere al trascorrere di un’altra stagione senza nulla di fatto, ma, come nelle “migliori” prassi tempistiche della Regione Calabria e del Comune della città, tutto avanza tra false promesse, rimbalzi di competenze e le più fantasiose giustificazioni! Ufficio, il CPI, a cavallo tra due Enti, Comune e Regione, responsabili ognuno per la propria sfera di azione di un aspetto cruciale. Il primo ha l’obbligo di fornire i locali necessari al funzionamento del Centro per l’Impiego, così come disposto dalla L.56/87, ed in quanto proprietario dello stabile ha, dunque, l’obbligo delle spese e delle manutenzioni straordinarie, il secondo, invece, è il soggetto deputato all’adozione degli adempimenti e delle misure di prevenzione e protezione per la tutela della salute e della sicurezza dei dipendenti nei luoghi di lavoro, perché rispondente al datore di lavoro, pertanto, è quest’ultimo l’Ente che deve garantire il benessere psicofisico dei lavoratori, come previsto dal testo unico per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.lgs. 81/08)”, scrivono i sindacalisti.

“Nella realtà, appare del tutto chiaro che nonostante l’autorevolezza dei due Enti a nessuno importi dei dipendenti del Centro per l’Impiego lasciati a lavorare in condizioni insostenibili in una città che registra temperature in salita, così alte da incorrere nel rischio di malori in capo ai lavoratori. Singolare, evidenziamo, la serie di ostacoli registrati a fronte di una quota irrisoria di risorse economiche necessarie all’acquisto di pochi, cinque, condizionatori. Ogni azione, del resto, volta a soddisfare il benessere dei lavoratori sembra essere un ostacolo insormontabile destinato a non trovare mai soluzione, come quella dell’installazione dei distributori di bevande e snack. Così i dipendenti,
nel corso della giornata lavorativa, non soltanto devono operare in un contesto senza climatizzatori, ma non possono neppure fruire di un sollievo di una semplice bottiglietta d’acqua! La FP CGIL ritiene non più tollerabile questo stato di inerzia amministrativa, burocratica e politica, in particolar modo quando la disorganizzazione finisce per dannegiare i dipendenti, pertanto urge una presa di coscienza della dirigenza e della politica preposta, affinché adottino delle azioni concrete volte a garantire ambienti di lavoro idonei. Ove necessario, si ricorda, che la performance dell’Ente che eroga un servizio pubblico alla collettività è strettamente collegato al benessere psico-fisico dei suoi dipendenti”, concludono Baldari, Neri e Callea.

Calabria Verde, Fp Cgil lancia l’allarme: “L’ente soffre di carenza di risorse e di organizzazione”

Nei giorni scorsi si è riunita la RSU aziendale eletta con la lista della FP – CGIL in Azienda Calabria Verde, unitamente ai vertici regionali della stessa organizzazione sindacale di categoria.  La discussione, molto proficua, si è concentrata sulle grosse difficoltà che l’Azienda da qualche anno sta vivendo, sia per le scarse risorse finanziarie, che  per le carenze organizzative. Tale difficoltà sta mettendo a repentaglio il futuro dei lavoratori stessi e dell’intero sistema agro-forestale della Calabria”. Lo affermano in una nota Alessandra Baldari, segretaria generale della Fp Cgil Calabria, e la Rsu Fp Cgil Calabria Verde.

“E’ necessario ricordare che l’Azienda Calabria Verde è uno degli Enti più grossi dal punto di vista numerico ed anche uno dei più importanti, in virtù delle funzioni svolte in tema di difesa del suolo, di sviluppo e salvaguardia delle aree interne, le quali esprimono eccellenze che vanno tutelate e valorizzate. E’ emersa una forte preoccupazione in relazione alla mancata presa di coscienza da parte dei vertici aziendali e regionali rispetto alla molteplicità di problematiche che affliggono l’Ente.

Lo stesso Assessore Regionale all’Agricoltura, Gallo, proprio recentemente ha sostenuto la necessità un piano di assunzioni di almeno 10500 lavoratori, ma non ha detto una parola su come ripianare il deficit enorme che non permette di approvare i bilanci preventivi e consuntivi, né del perché il piano del fabbisogno del personale e l’atto aziendale che attendono una loro approvazione dal Consiglio Regionale, languono, dimenticati da quasi un anno. A tal fine dalla riunione è emersa la volontà di avviare un percorso di iniziative che evidenziano un “rinnovato protagonismo” da parte della FP – CGIL in Calabria Verde e che diano la consapevolezza a chi deve intervenire che i tempi ormai sono ridotti. Il rischio concreto di default è dietro l’angolo. Pertanto, si ritiene indispensabile intervenire immediatamente”, scrivono ancora i sindacalisti.

“Le azioni principali dell’iniziativa sindacale si possono riassumere in temi specifici, come: Risoluzione delle carenze organizzative e finanziarie che hanno portato alla mancata approvazione dei bilanci preventivi e consuntivi degli ultimi anni, con grave nocumento per l’intero equilibrio gestionale dell’azienda; Richiesta di attuazione del Piano Triennale del personale, per il quale si è già provveduto a sottoscrivere uno specifico accordo con l’amministrazione aziendale, avviando un piano di assunzioni e di riqualificazione del personale interno; Definizione di un’adeguata organizzazione aziendale che tenga conto delle norme e che sia confacente ad una struttura articolata su tutto il territorio regionale, qual’è Calabria Verde; Incremento delle ore per gli ex lavoratori LSU/LPU, almeno temporaneamente, nei limiti di quanto previsto nel bando della Regione Calabria; Definizione dei contratti integrativi aziendali, che sono fermi all’anno 2020;

Avvio della contrattazione decentrata integrativa dell’anno 2022, per consentire una contrattazione gestita all’interno della annualità di riferimento, elemento fondamentale questo per poter iniziare, insieme alla parte pubblica, tutte le necessarie attività per la realizzazione delle Progressioni economiche orizzontali, nel limite del 50% annuo per categoria; Avvio di un percorso di maggiore trasparenza e linearità nell’attività AIB, con particolar riferimento agli istituti della turnazione e reperibilità; Definizione della problematica contrattuale dei Sorveglianti idraulici, al fine di scongiurare contratti differenti tra lavoratori impiegati in medesimi lavori”.

Ed infine, Baldari e la Rsu Fp Cgil Calabria Verde sostengono che “per una azione significativa ha bisogno che vi sia convergenza sui tempi e le problematiche in esame da parte di tutto il comparto sindacale per garantire una più forte azione sindacale ed una più attenta iniziativa per tutti i lavoratori”.

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