Fp Cgil Area Vasta ai sindaci delle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia: “Istituire nei bilanci un capitolo per la riqualificazione dei dipendenti”
“Nei giorni scorsi la Fp Cgil dell’area Vasta ha inviato una lettera – a firma del segretario generale – ai sindaci dei territori delle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia rappresentando l’esigenza di dare concreta ed immediata attuazione a quanto previsto nel nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Funzioni Locali. La nota evidenzia come il nuovo CCNL “impone un nuovo sistema di classificazione ed inquadramento del Personale dipendente”, oltre a “persegue la finalità di fornire agli Enti uno strumento innovativo ed efficace di gestione del Personale e, contestualmente, agevole un percorso incentivante di sviluppo professionale” (art. 11 punto 1, CCNL Funzioni Locali 2019/2021). E’ del tutto evidente, quindi, che il nuovo CCNL sollecita le Amministrazioni locali e il sindacato nel mettere in campo capacita relazionali sempre più innovative con l’obiettivo di riqualificare il personale, molte volte non valorizzato, oltre a completare i processi di stabilizzazione con inquadramenti adeguati del personale, mettendo in campo la previsione di nuove immissioni di personale all’interno del comparto delle funzioni locali (considerato che l’esodo pensionistico ha ridotto, in modo significativo, i dipendenti impiegati nella erogazione dei servizi ai cittadini)”. Lo scrivono in una nota il coordinatore Funzioni Locali FP Cgil Area Vasta, Nicola Belcastro, e il segretario Generale FP Cgil Area Vasta, Franco Grillo.
“Il nuovo contratto delle funzioni locali offre tale possibilità di crescita e valorizzazione del Personale, soprattutto in fase di prima applicazione, dove si dà la possibilità di avviare un percorso di progressione mediante procedura valutativa. Il segretario Franco Grillo, rivolgendosi direttamente ai sindaci ha rappresentato che “la procedura comparativa è utile alla riqualificazione del Personale, ma è altrettanto necessaria al Suo Ente per costruire un’organizzazione dei servizi ancora più qualificati, funzionali e coerenti”. Pertanto, la Fp Cgil invita gli enti locali, in occasione della predisposizione del bilancio 2023, alla istituzione di apposito capitolo di spesa per finanziare le necessarie ed opportune riqualificazioni dei dipendenti, oltre a prevedere nuove immissioni di personale, con l’obiettivo conseguente di ampliare e migliorare la gamma dei servizi offerti alla cittadinanza attraverso anche le necessarie attività di formazione del Personale. La Fp Cgil ribadisce la disponibilità per ogni confronto e collaborazione”.
Impianto di Alli, arrivano 18 licenziamenti. Fp Cgil, Fit Cis, Uil Trasporti proclamano lo stato di agitazione e annunciano lo sciopero
“Con lettera formale l’azienda Alli Scarl, che gestisce l’impianto di trattamento rifiuti di Catanzaro, in località Alli, ha annunciato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo di 18 lavoratori, su 33, attualmente in servizio presso il suddetto impianto. Le motivazioni che sottendono tale scelta sono state illustrate nel corso della riunione dello scorso 04 aprile e decisamente non possono trovare il sostegno delle organizzazioni sindacali che sin da subito si sono preoccupati del mantenimento del livello occupazionale”. Ad affermarlo sono le segreterie regionali e territoriali di Fp Cgil, Fit Cis, Uil Trasporti.
“È stato richiesto un incontro ad ARRICAL, l’Autorità Rifiuti e Risorse Idriche Calabria, che ad oggi non è stato convocato. Riteniamo urgente e necessario l’avvio di un confronto sul tema non essendo assolutamente accettabile e tollerabile che una struttura pubblica, come l’impianto di Alli, attualmente oggetto di ammodernamento, veda licenziati e buttati per strada ben 18 lavoratori con le loro rispettive famiglie.
Tale scelta, assolutamente incomprensibile, deve trovare immediate ed efficaci soluzioni, anche da parte dell’azienda che non può pensare di risolvere il tutto con il licenziamento, anche perché la gestione dell’impianto deve, come da contratto, andare di pari passo con i lavori di ammodernamento.
Non spetta al sindacato verificare da chi dipenda il mancato conferimento dei rifiuti e dove attualmente gli stessi vengano stoccati ma non v’è dubbio che tale situazione non è accettabile soprattutto se è foriera di possibili ripercussioni sul livello occupazionale, per cui ognuno deve fare la sua parte azienda, autorità e regione, per come prevedono i contratti e leggi in materia. In via del tutto preliminare proclamiamo lo stato di agitazione del personale e si riservano, a stretto giro, di avviare con urgenza le procedure di proclamazione di una prima giornata di sciopero ed in tal senso sarà richiesta la convocazione del tavolo di raffreddamento presso la Prefettura di Catanzaro. Sarebbe auspicabile che nelle more ARRICAL convochi, per come già richiesto, senza indugio le sigle sindacali”.
Sanità. Baldari (Fp Cgil) ad Occhiuto sul portale per segnalare disservizi: “Provvedimenti spot non risolvono i problemi, anzi potrebbero crearne altri”
“Ancora una volta apprendiamo dalla stampa, e solo dalla stampa, gli interventi del Governatore Occhiuto per affrontare i problemi della sanità, questa volta in merito a criticità organizzative che generano disagi ai pazienti con la creazione di un portale approntato per raccogliere le segnalazioni di cittadini e operatori, anche in forma anonima, che saranno poi indirizzate ai responsabili delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere per porre rimedio e dare risposte ai disagi”. Lo afferma in una nota la segretaria generale della Funzione Pubblica Cgil Calabria, Alessandra Baldari.
“Al netto di una chiara volontà di disintermediazione orientata a non coinvolgere le rappresentanze dei lavoratori, nonostante il loro ruolo costituzionalmente previsto che potrebbe essere adiuvante nel segnalare le tante disfunzioni organizzative e, grazie alle competenze, utile a suggerire anche le soluzioni, riteniamo che un veicolo di informazione così strutturato, pur essendo diretto e snello, possa rappresentare un canale di rilevazione critico e pericoloso nel contesto in cui spesso maturano i disagi dei pazienti e degli stessi operatori sanitari tutti. Da tempo, nonostante le dimostrazioni di abnegazione nello svolgere i loro compiti professionali, pur in presenza di condizioni di lavoro insostenibili per carenza di personale, governance inadeguate, strutture insufficienti e tecnologie la cui obsolescenza rallenta le risposte di diagnostica, il ritardo nell’applicazione degli istituti contrattuali, gli operatori sanitari sono spesso il bersaglio più accessibile per pazienti esasperati o, nei casi più gravi, vittime di episodi di malasanità e per la maggior parte vivono quotidianamente situazioni di stress da lavoro correlato non riconosciuto. La delicatezza del lavoro in sanità che richiede non solo competenze, ma anche un’attitudine all’accoglimento dei pazienti con umanità (che è qualcosa in più della “gentilezza”) esige un contesto e un clima che certamente non può concretizzarsi se le difficoltà quotidiane esacerbano gli animi e generano anche una stanchezza fisica che destabilizza e che potenzialmente può produrre attriti anche tra operatori stessi. Non ultimo da segnalare, se davvero dobbiamo essere concreti, l’esercizio di poteri all’interno delle Aziende condizionati da pressioni esterne o interne che niente hanno a che fare col fine istituzionale di buona assistenza e buon funzionamento, frutto ancora persistente di incrostazioni dovute ad anni di gestioni che hanno contribuito al permanere delle condizioni critiche del sistema sanitario regionale e del suo conseguente commissariamento. Disegnata la cornice, della quale non si può non tenere conto, si evidenzia quindi che il portale Sanibook della Regione, attivato dal Governatore forse con tutte le buone intenzioni di raccogliere le segnalazioni e porre rimedio ai disagi, potrebbe diventare un campo minato in cui insieme a chi chiede aiuto si potrebbero concentrare i j’accuse di chiunque abbia qualche conto in sospeso, qualche sassolino nella scarpa, soprattutto grazie anche alla prevista segnalazione in forma anonima. Vi sono ambiti, quali quello sanitario, in cui l’intermediazione è essenziale e non solo con le rappresentanze dei lavoratori, ma anche con tutte quelle associazioni che rappresentano la voce dei cittadini e le istituzioni locali che dovrebbero assumere un ruolo più incisivo nell’affrontare le criticità sanitarie territoriali. Infine, in ogni azienda sono previste attività di controllo e monitoraggio della qualità dei servizi che dovrebbero essere scevre da quelle incrostazioni già menzionate e lavorare con maggiore autonomia e trasparenza, quindi ancora una volta un problema di governance che non crediamo affatto che possa essere risolto con l’invio in anonimato di personale reclutato non sappiamo con quali criteri, che competenza abbia e come venga retribuito, che dovrebbe segnalare i mal funzionamenti. Davvero singolare, oltre che dispendioso e poco trasparente. È appena il caso di ricordare che in ogni azienda sanitaria e ospedaliera esistono gli uffici URP (relazioni con il pubblico), già attivi per legge in staff a tutte le Direzioni generali, forse sarebbe opportuno capitalizzarli per avere il polso di ogni realtà territoriale e richiamare a responsabilità i Commissari straordinari posti alla guida delle aziende per curare il loro buon funzionamento. Riteniamo che invece di adottare provvedimenti di questo tenore, che vogliono fare tanto rumore e che contestiamo dato il concreto rischio di registrare segnalazioni sommarie e speculative- conclude la segretaria Baldari- sarebbe necessario affrontare tempestivamente i nodi che generano tutte le disfunzioni gestionali e organizzative da cui scaturiscono i disagi dei cittadini, perfezionando gli strumenti già previsti dalla legislazione vigente e affrontando le criticità del Servizio sanitario pubblico la cui soluzione troppe volte annunciata appare invece sempre più distante. In tal senso siamo convinti di poter dare un utile contributo ad un eventuale tavolo di discussione che chiediamo sia convocato in tempi brevi”.