Archivia Febbraio 21, 2022

Pnrr, tuona Baldari (Fp Cgil): “Ripartizione delle risorse è insoddisfacente. Serve cambio di passo”

“La ripartizione delle risorse del PNRR, relative alla misura 6 per la Calabria, appare insoddisfacente rispetto alle esigenze ed ai piani di programmazione delle strutture che sono state annunciate dalla Regione, senza alcuna condivisione con le parti sociali e che dovrebbero riadeguare il sistema sanitario calabrese, in specie riguardo all’assistenza territoriale, ormai da anni impoverita e svuotata di uomini, mezzi e sofferente di una gestione gravata da debiti, spesso inadeguata, a voler essere generosi, o contaminata da problemi di infiltrazioni che hanno portato allo scioglimento, negli anni, di diverse Aziende Sanitarie”. Lo dichiara in una nota la segretaria regionale della Funzione Pubblica Calabria Cgil, Alessandra Baldari.

“Fatta tale doverosa premessa, quello che polarizza la nostra preoccupazione, memori di quanto accaduto fino ad oggi, nei lunghi anni del Commissariamento, è se e come queste risorse saranno davvero spese. Infatti, a nessuno dovrebbe sfuggire la stasi e l’inerzia che in questi anni hanno caratterizzato la governance regionale, dei commissari e delle aziende che hanno congelato nei cassetti le risorse già stanziate e destinate alla realizzazione delle Case della Salute, dei nuovi 4 ospedali, dell’ammodernamento infrastrutturale, per non parlare di quelle destinate, in emergenza Covid, all’incremento dei posti letto, alle assunzioni di personale e al ristoro dell’impegno straordinario delle lavoratrici e lavoratori per combattere la diffusione del virus e curare, ancora oggi, i pazienti calabresi, la famosa “indennità Covid”. Insomma, tanti milioni non spesi”, continua Baldari.

“Auspichiamo che vi sia un doveroso cambio di passo, date le condizioni in cui versa il nostro Sistema Sanitario, ma non possiamo omettere che ai nostri solleciti, più volte reiterati, anche oggi registriamo il silenzio degli interlocutori, Struttura Commissariale e Dipartimento della Salute, riguardo all’urgenza di intervenire sulla maggiore delle criticità denunciata in tutte le aziende sanitarie, ovvero la carenza strutturale di personale che sta per trasformarsi in ulteriore allarme. Com’è noto, infatti, il 31 marzo cesserà lo Stato d’emergenza e certamente non sarà prorogato, ciò comporta che il personale assunto in ragione dell’emergenza a vario titolo (contratti a tempo determinato, collaborazioni, in somministrazione etc.), dovrà lasciare gli incarichi e questo, sommato ai pensionamenti, svuoterà ulteriormente reparti e servizi. E allora ci chiediamo, ammesso che i dati dei contagi e dei ricoveri per Covid in Calabria davvero si riducessero da qui al 31 marzo (i dati odierni rilevati da Agenas denunziano il contrario), non solo come potremo affrontare le attività ordinarie, come smaltire le lunghe liste d’attesa, recuperare le prestazioni arretrate, ma addirittura come potremo dotare di personale le strutture programmate con il PNRR? Il rischio è che i programmi restino sulla carta perché una cosa è certa, la sanità ha bisogno di donne e uomini.

Già il 20 gennaio scorso, la FPCGIL Calabria ha richiesto un incontro ai vertici regionali, Commissario al piano di rientro e Direttore del Dipartimento salute, sollecitando l’urgenza in tema di assunzioni, rammentando che il verbale del Tavolo Adduce del 22 luglio 2021 ricorda che l’art.1, del DL 150/2020 autorizza il Commissario ad attuare un piano straordinario per l’assunzione di personale medico, sanitario e sociosanitario, anche facendo ricorso alle graduatorie in vigore, nei limiti di spesa dei 12 milioni di euro annui a decorrere dal 2021. Citando ancora l’autorevole Tavolo, la spesa del personale del SSR al IV trimestre 2020 si sarebbe ridotta di oltre 11 milioni rispetto al 2019, assommando quindi per il 2020 una disponibilità di spesa di 23 milioni di euro. Effettuate le opportune verifiche sui dati, è necessario fare chiarezza se ci siano state e dove siano le assunzioni già possibili nello scorso anno.

 

Ma vi è di più, oltre che avviare procedure straordinarie di assunzioni, certamente necessarie, attingendo innanzitutto alle graduatorie ancora in essere, è indispensabile, per come previsto anche dalla legge di Bilancio che, ai commi dal 268 al 273, prevede la proroga dei rapporti di lavoro flessibile e la stabilizzazione del personale del ruolo sanitario, grazie anche alla nuova scadenza del Decreto Madia fissata al 31 dicembre 2022 e alla riduzione dei tempi di maturazione dei requisiti , dare dignità contrattuale e valorizzare il lavoro di quegli operatori assunti per l’emergenza, prorogando il rapporto di lavoro in una prospettiva di futura stabilizzazione la cui regia, a nostro avviso, deve essere regionale per omogeneizzare i percorsi assunzionali di tutte le aziende calabresi, emanando provvedimenti uniformi. Tutto ciò non è più rinviabile se si vuole evitare il definitivo collasso dei servizi dopo il 31 marzo ed in vista di poter programmare un SSR efficiente e garante dei Lea per tutti i cittadini ma che possa anche consentire il giusto riposo di tutti gli operatori sanitari che hanno vissuto 2 anni in trincea. Riteniamo che, così come già avvenuto in altre regioni, anche in Calabria si possa stipulare un protocollo che porti a sistema uno degli aspetti fondamentali per il buon funzionamento dei servizi sociosanitari e ribadiamo la nostra richiesta di incontro al Presidente – Commissario”.

 

Lavoratori di Alli Scarl a rischio licenziamento, martedì sit-in dei dipendenti all’impianto 

Tempo scaduto per la pazienza dei 15 dipendenti del depuratore di Alli Scarl che da settembre scorso vivono in una condizione di precarietà e incertezza lavorativa. Dopo una serie di risposte mancate da parte delle istituzioni, ieri l’assemblea dei lavoratori e i rappresentanti sindacali di Fp Cgil (Bruno Talarico), Fit Cisl (Gianluca Campolongo), Uil Trasporti (Benedetto Cassala) hanno indetto un sit-in all’ingresso dell’impianto di Alli, a Catanzaro.
Dalla prima mattinata di martedì, infatti, i lavoratori che da settembre sono in Cassa d’integrazione e che rischiano il licenziamento rivendicheranno il diritto all’occupazione all’entrata del loro luogo di lavoro. Un gesto simbolico, dettato dalla rabbia e dalla volontà di sbloccare una situazione che ormai si protrae da troppo tempo.


Talarico, Campolongo, Cassala

L’obiettivo di sindacati e dipendenti è di richiamare alle responsabilità di Regione Calabria, Ato, azienda e Comune di Catanzaro. Dunque, mirino puntato sia ai tecnici che alla politica.
Dopo mesi di attesa e melina, è arrivato il momento di ricevere risposte. Perché in mezzo c’è il destino e il futuro di uomini, donne e famiglie che non possono permettersi l’instabilità lavorativa.

Aggressione al carcere di Catanzaro, venerdì la manifestazione dei sindacati

“Attesi i gravi fatti accaduti presso la Casa Circondariale “Ugo Caridi” di Catanzaro, che non hanno avuto sufficienti e coraggiose risposte da parte dell’Amministrazione Penitenziaria, nonostante fosse stato già comunicato lo stato di agitazione a livello regionale alcuni mesi orsono sui temi sotto elencati e preso atto che la richiesta di un incontro al Provveditore su alcuni temi specifici non ha sortito alcun effetto, le scriventi OOSS non possono non preannunciare di voler manifestare davanti all’Istituto Penitenziario “Ugo Caridi” di Catanzaro al fine di poter sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni sulle gravi problematiche che si registrano presso questo Istituto e che peraltro sono lo medesime problematiche che si registrano anche nella quasi totalità degli Istituti penitenziari calabresi”. Lo scrivono i sindacati  Bellucci Policaro Paradiso Magro Elia Federico Iannello Scidà, rispettivamente per i sindacati SAPPE, OSAPP, UILPA PP, SINAPPE, FNS CISL, USPP    CGIL, CNPP.

Con una nota inviata al Presidente Bernardo Petralia, Capo del Dap, Direttore Generale del Personale e delle Risorse,  Massimo Parisi e Provveditore Regionale Amm.ne Penitenziaria, Dottor Liberato Guerriero, al prefetto, M. Teresa Cucinotta, Dott.ssa Angela Paravati direttore Casa Circondariale e infine alle  segreterie Nazionali delle organizzazioni sindacali SAPPe -OSAPP-UILPA-SINAPPe-FNS-CISLUSPP-CGIL-CNPP.

“Numeri elevati di detenuti con disagio psichico – a fronte di soli 8 posti detentivi nelle sezioni ATSM vi sono oltre 80 detenuti custoditi nelle sezioni comuni -; Conseguenti difficoltà nella gestione dei detenuti con disagio psichico e dei detenuti che si sono connotati, anche in altre regioni per la loro pervicace aggressività; Carenza degli organici che non consente di operare con sicurezza e che determina turni di lavoro estenuanti, a volte anche oltre le 10 ore;  Carenza del personale medico – a fronte di 12 medici ne sono rimasti soltanto 5, costretti ad effettuare turnazioni massacranti dovendo coprire il servizio per tutte le 24 ore-; Diritti dei lavoratori calpestati.

Tensioni nel carcere di Catanzaro, Fp Cgil: “Urgente inviare personale”

“Continuano le violenze nei confronti degli agenti della Polizia penitenziaria dell’istituto penitenziario di Catanzaro. La notizia ci preoccupa ma non ci stupisce. Da mesi ormai mettiamo in evidenza l’emergenza e la carenza del personale in cui sono costretti a vivere gli operatori di sicurezza dell’istituto penitenziario”. Lo affermano la segreteria regionale e dell’Area Vasta (Catanzaro- Vibo Valentia- Crotone) Fp Cgil dopo le ultime aggressioni avvenute nel carcere di Catanzaro e che hanno visto protagonisti numerosi detenuti, i quali hanno persino tentato di sottrarre le chiavi del cancello.

“Oltre a manifestare la nostra assoluta e incondizionata solidarietà agli agenti coinvolti e in particolare a quelli feriti, non possiamo non focalizzare l’attenzione sul problema che sta alla base. Il nostro invito infatti è rivolto a chi dovrebbe inviare il personale dove è deficitario o assente. Il nostro impegno quotidiano è di organizzare il lavoro ma è evidente che gli agenti che vivono nel carcere sono in sotto numero”, continua la nota della Funzione pubblica della Cgil.

“Non è più tempo di attendere, per la sicurezza dei detenuti dell’istituto penitenziario e per gli agenti che lavorano instancabilmente. Ora più che mai è urgente inviare personale”.

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