“Le risorse economiche previste nel Piano del Potenziamento possono e debbono essere utilizzate solo ed esclusivamente per incrementare le risorse umane dei Centri per l’Impiego”. Ad Alessandra Baldari, segretaria generale Fp Cgil, e Ivan Ferraro, segretario generale Nidil Cgil, non è piaciuta la risposta dell’assessore al Personale Filippo Pietropaolo all’appello lanciato dal sindacato in merito alla futura assunzione di personale destinato al Potenziamento dei Centri per l’Impego.
“La preoccupazione e lo sconcerto per i decreti pubblicati si acuiscono prendendo atto di quanto la politica sia lontana dal conoscere le attività di un settore cardine, che dovrebbe essere considerato strategico per il nostro territorio e, al contempo, non senta la responsabilità di dare risposte a chi da anni contribuisce al buon andamento della macchina amministrativa regionale”, scrivono i sindacalisti con una nota inviata al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, all’assessore al Personale Filippo Pietropaolo, all’assessore al Lavoro, Giusy Princi e ai dirigenti Tassone (“Risorse Umane”), Cosentino (“Lavoro e Welfare”) e al dirigente settore Affari Generali, Giuridici ed Economici Relazioni Sindacali, Contenzioso del Personale.
“Ribadiamo con forza che le risorse economiche previste nel Piano del Potenziamento possono e debbono essere utilizzate solo ed esclusivamente per incrementare le risorse umane dei Centri per l’Impiego. I due profili, invece, di “Istruttore Direttivo Amministrativo – Finanziario e Istruttore amministrativo contabile” messi a bando con Decreto Dirigenziale n°12945 del 15/12/2021 avente ad oggetto: “Potenziamento centri per l’impiego: approvazione bandi di concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura, a tempo indeterminato e pieno, di n. 279 posti di categoria d e di n. 177 posti di categoria c”, non rivestono assolutamente carattere specifico per i Servizi per il Lavoro. Figure professionali, già per declaratoria, non in linea con l’attività istituzionale erogata dai Centri per l’Impiego, la cui mission è volta al contrasto della grave piaga della disoccupazione, mediante il sapiente rilancio delle Politiche Attive. Pur apprezzando e condividendo il compiacimento espresso dall’assessore preposto, (quel che dovrebbe essere la buona prassi politica la si vuol far passare per evento straordinario), considerato che l’Amministrazione regionale riesce a pubblicare gli avvisi di assunzione nei tempi consentiti, il 31 dicembre, senza perdere fondi, 17 milioni l’anno, alle casse regionali, che è bene ribadire non sono altro che le casse dei cittadini Calabresi, riteniamo inaccettabile e, altresì, oltre modo oltraggioso leggere nero su bianco che delle 537 assunzioni previste soltanto 81, tra l’altro a tempo determinato, andranno a ricoprire quei profili utili nei Servizi per l’Impiego!”, scrivono Fp Cgil e Nidil Cgil. Che continuano:
“Si consolida il sospetto, tra le righe ci viene confermato, che i “456 nuovi assunti”, andranno a “potenziare” altri settori dell’Ente e non certo il settore “Coordinamento reti Centri per l’Impiego”. Non intendiamo assistere ad una vanificazione delle potenzialità e delle professionalità già in essere. Probabilmente sfugge all’assessore l’esistenza dei 130 lavoratori del Piano del Potenziamento, già contrattualizzati a tempo determinato, e dei Navigator; personale che ruota a vario titolo nell’esigente mondo delle Politiche attive, che in riferimento al titolo di studio risulta essere in soprannumero rispetto ai soli 81 posti messi a concorso, e al quale, tra l’atro, in alcuni casi, si evidenzia ancora una volta, non viene riconosciuto nemmeno il servizio prestato. Si reitera, pertanto, la richiesta di convocazione di un tavolo di confronto immediato, ritenendo obiettivo necessario del governo regionale, in continuità con l’intenzione pubblicizzata dal Presidente Roberto Occhiuto e dalla precedente giunta, prosciugare il precariato annesso all’Amministrazione regionale, riconoscendo in tal modo la dignità di un lavoro stabile ad un personale qualificato e già ampiamente formato anche sul campo, nella piena trasparenza richiesta ad un concorso pubblico nella P.A”.