Archivia Settembre 29, 2023

Fp Cgil: “Azienda Dulbecco nel caos. La brezza caraibica non rinfresca la sanità calabrese”


Nota di Franco Grillo (
segretario generale della Fp Cgil Area Vasta), Ivan Potente (Coordinatore Medici FPCGIL Area Vasta dirigenza Medica e Sanitaria), Anna Rotundo (responsabile aziendale Dulbecco Fp Cgil Area Vasta).

 “Il già difficile percorso di nascita dell’azienda ospedaliera universitaria “Renato Dulbecco”, segnato da ritardi ed incomprensioni, registra un ulteriore ed improvviso stop! Il Commissario Straordinario Vincenzo La Regina, infatti, abbandona l’incarico per la nomina a Direttore Sanitario dell’Azienda Sanitaria 6 di Roma.

Difficile pensare che tale scelta sia frutto del caso. Da giorni, infatti, si susseguivano voci e notizie di incomprensioni tra  La Regina ed i vertici universitari, non ultima la differenza di vedute sulla localizzazione del Pronto Soccorso all’ex azienda Mater Domini. E’ facile invece pensare che La Regina abbia capito “l’aria che tira” ed abbia pensato bene di lasciare l’incarico prima di essere costretto a farlo.

In effetti nella sanità calabrese tira davvero una brutta aria  che non può essere purificata da qualche alito di brezza “caraibica”.

Incarichi di vertice delle aziende sanitarie che rimangono vuoti per motivi giudiziari o per rinunce personali vicariati dal sempre più diffuso sistema delle “reggenze” che conferma l’assoluto stato di precarietà nel quale versano le aziende pubbliche. Il commissario Occhiuto, che appare sempre più in difficoltà, si affida a momenti celebrativi estemporanei quali l’inaugurazione della Risonanza Magnetica al presidio Mater Domini precisando lui stesso che tali eventi “non vanno celebrati” (allora perché era presente all’inaugurazione?).

Nel mentre la ricognizione del debito sanitario monstre non si scorge neanche in lontananza,  e la Calabria sanitaria pullula di Commissari, Subcommissari, Direttori Generali ed esperti importati a vario titolo ma ancora non si riesce a capire chi siano veramente gli interlocutori.

Il progetto dell’azienda ospedaliera universitaria Dulbecco che sembrava essere l’unica vera novità in un quadro desolante, sta inesorabilmente naufragando tra le incomprensioni, esplicite e soprattutto implicite tra universitari ed ospedalieri, con il povero Renato Dulbecco che si starà rivoltando nella tomba nel veder come il suo nome sia stato speso per un progetto così controverso.

Chi può fugge: fuggono i pazienti che continuano ad emigrare verso altre regioni o si rivolgono alle strutture private, a proprie spese, per quelle prestazioni che il pubblico non eroga. Tuttavia fuggono anche i medici e gli  infermieri, sia i più giovani che vanno al Nord o in altri paesi a specializzarsi o impiegarsi  ma anche i meno giovani che si pensionano appena possono o si trasferiscono a lavorare nel privato: qualcuno ha provato a verificare quanti Primari siano andati via prematuramente negli ultimi tempi? La regione ha provato ad analizzare le cause del fenomeno e soprattutto a porre dei rimedi?

Quanto ancora potrà continuare la politica degli effetti annuncio, che vengono puntualmente ed inesorabilmente smentiti dai fatti? Non possiamo aspettare che siano i posteri a dare l’ardua sentenza perché il tempo presente è drammatico  ed i bisogni dei pazienti non possono attendere.

Occorrono interventi strategici da mettere in campo e perseguire con lucidità e tenacia. Occorre creare un ambiente di lavoro sano che possa attirare i professionisti e non farli scappare. E, soprattutto, si rende necessaria una classe politica che lavori con umiltà e dedizione ad un serio progetto di rinascita sanitaria”.

Lavoratori Pnrr, Baldari e Veltri (Fp Cgil): “Pronti alla mobilitazione per garantire stabilizzazione”

La Funzione Pubblica Cgil (Fp Cgil) Calabria esprime la sua profonda preoccupazione in merito alla situazione dei lavoratori impegnati nei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) presso gli enti pubblici della Calabria.
“La nostra organizzazione sindacale, in linea con la posizione nazionale, rilancia con fermezza l’importanza di garantire stabilità e diritti alle lavoratrici e ai lavoratori. Il Pnrr rappresenta una preziosa opportunità per lo sviluppo economico e sociale della Calabria e di tutto il Sud Italia. La creazione di nuove opportunità di lavoro è un obiettivo fondamentale, ma non dobbiamo trascurare coloro che già contribuiscono in modo significativo agli enti pubblici locali. Questi lavoratori, con il loro impegno e la loro professionalità, contribuiscono non solo agli obiettivi dei progetti Pnrr ma anche alle attività ordinarie e al benessere delle comunità locali”, affermano la segretaria generale della Fp Cgil Calabria, Alessandra Baldari, e il coordinatore precari Pnrr Fp Cgil Paolo Veltri.
“La Fp Cgil Calabria sostiene fermamente qualsiasi azione di mobilitazione volta a rivendicare la stabilizzazione di questi lavoratori, garantendo loro sicurezza occupazionale e tutele adeguate. La valorizzazione delle competenze e delle risorse umane è essenziale per il successo dei progetti Pnrr, e non possiamo permettere che i lavoratori vengano trascurati o sottopagati. Inoltre, riteniamo che sia possibile conciliare l’obiettivo di dare spazio alle assunzioni previste nella bozza “Dl Mezzogiorno”  che annuncia un finanziamento per l’assunzione a tempo indeterminato di 2.200 funzionari, con la necessità di garantire la stabilità dei lavoratori già impegnati nei progetti Pnrr con un finanziamento desinato alla stabilizzazione delle lavoratrice e dei lavoratori precari. La crescita economica del Mezzogiorno deve andare di pari passo con la tutela dei diritti dei lavoratori”.

Ispettorato Nazionale del Lavoro, lettera aperta dei sindacati al Presidente della Repubblica

Nota di MARIANO M. (FP CGIL),   CAVO I. (CISL FP),  CASALI (UILPA FLP),  A. PICCOLI (FLP),  N. MORGIA (CONFINTESA FP),  V. DI BIASI (CONFSAL UNSA), G. DELL’ERBA / V. SANTURELLI (USB P.I.).

Gentilissimo Sig. Presidente,
da rappresentanti di lavoratrici e lavoratori dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL)
abbiamo accolto con piacere la lettera inviata in occasione dell’avvio del corso di
formazione per i nuovi ispettori tecnici, da poco entrati in servizio.
Non è la prima volta che la Presidenza della Repubblica si sofferma sui temi della
sicurezza sul lavoro e della tutela dei lavoratori e riteniamo fondamentale che si
riconosca, nel Suo messaggio, l’importanza del ruolo svolto dalle ispettrici e dagli
ispettori del lavoro: di questo Le siamo profondamente grati e riconoscenti.
E’ importante però che Lei sappia che, a distanza di anni dalla sua istituzione, l’INL non
è ancora in grado di svolgere appieno la delicata ed essenziale funzione istituzionale
cui è preposto.
Nel corso di questi mesi, infatti, centinaia di ispettori del lavoro e funzionari
amministrativi sono stati chiamati a ricoprire il ruolo ma, in moltissimi, non hanno non
hanno preso servizio o si sono dimessi poco dopo, tanto che sono ancora centinaia i
posti vacanti. Uno dei motivi di tali rinunce è certamente lo squilibrio tra le
competenze e le responsabilità incombentisul personale dell’INL – ispettivo e non solo
– e la retribuzione riconosciuta, che rende questo Ente meno concorrenziale e
appetibile rispetto ad altri nonostante l’importanza del ruolo, della missione e delle
funzioni svolte da questo Ente.
Tuttora il personale dell’INL ha una retribuzione media più bassa rispetto a quella di
altre Pubbliche Amministrazioni e non è dotato delle strumentazioni adeguate.
Si parla spesso alla televisione o sulle testate giornalistiche dell’Ispettorato del Lavoro,
ma nessuno forse sa che il personale di questo fondamentale Ente è pagato meno di
quello di altri Enti pubblici!
Insomma, proprio quei lavoratori chiamati da oltre un secolo a vigilare sulla normativa
giuslavoristica, sull’applicazione delle norme a tutela della salute e sicurezza nei luoghi
di lavoro, sono alla fine tra quelli meno pagati!
L’ispettorato Nazionale ha bisogno di investimenti importanti in termini di risorse
umane e strumentali proprio nell’ottica della lotta agli infortuni sul lavoro e alla piaga
delle morti bianche.
Proprio per questo, da tempo abbiamo avviato una mobilitazione nazionale che
riunisce tutte le sigle sindacali dell’Ente e che, nel recente passato, è perfino culminata
in due scioperi nazionali (entrambi con percentuali di adesione altissime).
Abbiamo più volte chiesto al vertice politico del Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali di aprire tavoli di confronto tesi ad affrontare e risolvere le criticità presenti e al
vertice dell’INL di aprire un confronto serrato sulla valorizzazione e riqualificazione del
personale, non ricevendo sempre risposte adeguate.
Così, ad esempio, nonostante la disponibilità dell’INL a chiudere l’annosa – per non dire
incresciosa – vicenda del mancato riconoscimento degli arretrati della perequazione
dell’indennità di amministrazione, non abbiamo avuto alcuna risposta dal vertice
politico del Ministero.
Allo stesso modo, nessuna risposta è finora pervenuta dal Ministero del Lavoro rispetto
alla possibilità di impiegare in favore del personale le risorse – tuttora bloccate –
derivanti dalle sanzioni in materia di salute e sicurezza.
A ciò si aggiunga che da anni stiamo lottando affinché al personale ispettivo venga
riconosciuta una specifica indennità di polizia giudiziaria, ma ancora una volta
assistiamo all’ennesimo voltafaccia.
Al contempo, sarebbero auspicabili interventi normativi volti a rendere finalmente
efficiente ed efficace le molteplici attività dell’INL.
Insomma, ci si ricorda degli ispettori del lavoro solo quando accadono disastri e
disgrazie.
Vista la Sua sensibilità sul tema e sul Suo riconoscimento del ruolo anche sociale di
questo Ente, ci rivolgiamo a Lei perché tutti siano richiamati a rivolgere la giusta
attenzione nei confronti dell’attività di vigilanza sul lavoro e si pongano in essere
quegli interventi e investimenti che potranno garantirne lo sviluppo – finalmente e
definitivamente – a garanzia e tutela dei lavoratori e delle tante imprese che rispettano
le leggi.
Vorremmo finalmente che la politica intervenisse non solo con dichiarazioni di
facciata dopo le costanti ed inesorabili tragedie, ma con atti concreti e risolutivi che
garantiscano maggiori tutele e sicurezza per i lavoratori del nostro Paese.

La Fp Cgil Calabria spinge per la stabilizzazione di tutti i precari della Pubblica Amministrazione 

A seguito dei 700.000 pensionamenti previsti nella Pubblica Amministrazione entro il 2030, la Funzione Pubblica Cgil Calabria è fortemente preoccupata, in quanto si rischia nei prossimi anni di non poter più garantire all’utenza il minimo dei servizi pubblici essenziali
“Come organizzazione sindacale siamo dell’avviso che tutto ciò possa trovare risoluzione solo attraverso un ricambio generale con nuove  assunzioni per innovare tutta la Pubblica Amministrazione  attraverso i concorsi,  lo scorrimento delle graduatorie attuali e la stabilizzazione di tutti i precari e tal proposito non possiamo che evidenziando  che lavorando  negli uffici pubblici da anni, hanno acquisito esperienza, professionalità e formazione sul campo.
Per quanto riguarda il comparto dei Ministeri, la Fp Cgil, storicamente riconosciuta quale organizzazione sindacale che tutela tutti i lavoratori e soprattutto i cittadini che versano in condizioni di disagio sociale, per il grande  senso di responsabilità, impegno e passione che da sempre caratterizza la Cgil, evidenzia fin d’ora che nessun lavoratore, a prescindere se iscritto sarà lasciato da solo, fino alla stabilizzazione definitiva”.
La Fp Cgil formula i miglioria auguri ai neoassunti cancellieri che prenderanno servizio nei prossimi giorni unitamente agli ex tirocinanti che dal 6 settembre avranno un contratto a tempo determinato da operatore giudiziario per 18 ore settimanali e per 18 mesi, che dovrà  rappresentare solo un punto di partenza, tenuto conto che vi è già la disponibilità dei fondi si metteranno in campo tutte le azioni necessarie per ottenere la  proroga e l’aumento delle ore, per  accompagnarli alla stabilizzazione unitamente ai colleghi UPP Data Entry del Pnrr di tutti i Ministeri.
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