Ispettorato Nazionale del Lavoro, lettera aperta dei sindacati al Presidente della Repubblica

Ispettorato Nazionale del Lavoro, lettera aperta dei sindacati al Presidente della Repubblica

Nota di MARIANO M. (FP CGIL),   CAVO I. (CISL FP),  CASALI (UILPA FLP),  A. PICCOLI (FLP),  N. MORGIA (CONFINTESA FP),  V. DI BIASI (CONFSAL UNSA), G. DELL’ERBA / V. SANTURELLI (USB P.I.).

Gentilissimo Sig. Presidente,
da rappresentanti di lavoratrici e lavoratori dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL)
abbiamo accolto con piacere la lettera inviata in occasione dell’avvio del corso di
formazione per i nuovi ispettori tecnici, da poco entrati in servizio.
Non è la prima volta che la Presidenza della Repubblica si sofferma sui temi della
sicurezza sul lavoro e della tutela dei lavoratori e riteniamo fondamentale che si
riconosca, nel Suo messaggio, l’importanza del ruolo svolto dalle ispettrici e dagli
ispettori del lavoro: di questo Le siamo profondamente grati e riconoscenti.
E’ importante però che Lei sappia che, a distanza di anni dalla sua istituzione, l’INL non
è ancora in grado di svolgere appieno la delicata ed essenziale funzione istituzionale
cui è preposto.
Nel corso di questi mesi, infatti, centinaia di ispettori del lavoro e funzionari
amministrativi sono stati chiamati a ricoprire il ruolo ma, in moltissimi, non hanno non
hanno preso servizio o si sono dimessi poco dopo, tanto che sono ancora centinaia i
posti vacanti. Uno dei motivi di tali rinunce è certamente lo squilibrio tra le
competenze e le responsabilità incombentisul personale dell’INL – ispettivo e non solo
– e la retribuzione riconosciuta, che rende questo Ente meno concorrenziale e
appetibile rispetto ad altri nonostante l’importanza del ruolo, della missione e delle
funzioni svolte da questo Ente.
Tuttora il personale dell’INL ha una retribuzione media più bassa rispetto a quella di
altre Pubbliche Amministrazioni e non è dotato delle strumentazioni adeguate.
Si parla spesso alla televisione o sulle testate giornalistiche dell’Ispettorato del Lavoro,
ma nessuno forse sa che il personale di questo fondamentale Ente è pagato meno di
quello di altri Enti pubblici!
Insomma, proprio quei lavoratori chiamati da oltre un secolo a vigilare sulla normativa
giuslavoristica, sull’applicazione delle norme a tutela della salute e sicurezza nei luoghi
di lavoro, sono alla fine tra quelli meno pagati!
L’ispettorato Nazionale ha bisogno di investimenti importanti in termini di risorse
umane e strumentali proprio nell’ottica della lotta agli infortuni sul lavoro e alla piaga
delle morti bianche.
Proprio per questo, da tempo abbiamo avviato una mobilitazione nazionale che
riunisce tutte le sigle sindacali dell’Ente e che, nel recente passato, è perfino culminata
in due scioperi nazionali (entrambi con percentuali di adesione altissime).
Abbiamo più volte chiesto al vertice politico del Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali di aprire tavoli di confronto tesi ad affrontare e risolvere le criticità presenti e al
vertice dell’INL di aprire un confronto serrato sulla valorizzazione e riqualificazione del
personale, non ricevendo sempre risposte adeguate.
Così, ad esempio, nonostante la disponibilità dell’INL a chiudere l’annosa – per non dire
incresciosa – vicenda del mancato riconoscimento degli arretrati della perequazione
dell’indennità di amministrazione, non abbiamo avuto alcuna risposta dal vertice
politico del Ministero.
Allo stesso modo, nessuna risposta è finora pervenuta dal Ministero del Lavoro rispetto
alla possibilità di impiegare in favore del personale le risorse – tuttora bloccate –
derivanti dalle sanzioni in materia di salute e sicurezza.
A ciò si aggiunga che da anni stiamo lottando affinché al personale ispettivo venga
riconosciuta una specifica indennità di polizia giudiziaria, ma ancora una volta
assistiamo all’ennesimo voltafaccia.
Al contempo, sarebbero auspicabili interventi normativi volti a rendere finalmente
efficiente ed efficace le molteplici attività dell’INL.
Insomma, ci si ricorda degli ispettori del lavoro solo quando accadono disastri e
disgrazie.
Vista la Sua sensibilità sul tema e sul Suo riconoscimento del ruolo anche sociale di
questo Ente, ci rivolgiamo a Lei perché tutti siano richiamati a rivolgere la giusta
attenzione nei confronti dell’attività di vigilanza sul lavoro e si pongano in essere
quegli interventi e investimenti che potranno garantirne lo sviluppo – finalmente e
definitivamente – a garanzia e tutela dei lavoratori e delle tante imprese che rispettano
le leggi.
Vorremmo finalmente che la politica intervenisse non solo con dichiarazioni di
facciata dopo le costanti ed inesorabili tragedie, ma con atti concreti e risolutivi che
garantiscano maggiori tutele e sicurezza per i lavoratori del nostro Paese.

FPeditoreFP2021

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