Archivia Giugno 4, 2021

Carenza d’organico nel carcere di Catanzaro, Garcea (Fp Cgil): “Impossibile organizzare il lavoro”

“Continua l’emergenza e la carenza del personale all’interno dell’istituto penitenziario di Catanzaro.
Una situazione che con il passare del tempo non fa altro che peggiorare le condizioni di lavoro di tutti coloro che subiscono le gravi assenze di personale: gli agenti di polizia penitenziaria che ogni giorno si trovano a lavorare in condizioni sempre più difficili e pericolose”. Lo afferma in una nota Roberto Garcea, segretario provinciale della Fp Cgil- Polizia penitenziaria, che denuncia le gravi mancanze all’interno del carcere Ugo Caridi di Catanzaro, dove rispetto alle 470 unità previste vi sono a disposizione esclusivamente 382 unità. La carenza, dunque, tocca le 88 unità. Un numero esorbitante se paragonato ai 600 ospiti dell’istituto penitenziario di Catanzaro.

“Bisogna chiarire  che il problema sta a monte: il nostro appello infatti si rivolge a chi ha il compito di inviare il personale dove è assente o carente. Noi tutti proviamo giorno dopo giorno ad organizzare il lavoro ma è sotto gli occhi di tutti le difficoltà che gli agenti vivono all’interno del carcere: personale stanco, esausto, in numero ridotto rispetto a quelle che sono le necessità della vita carceraria”.

“E anche sul piano organizzativo e su quello di pianificazione della vita lavorativa il problema si pone e si amplia ancora di più. Basti pensare al piano ferie, difficile da mettere in piedi a causa della carenza d’organica ormai strutturale”.

Insulti omofobi a Catanzaro, Fp Cgil aderisce alla proposta del Gay pride nel capoluogo


La Funzione Pubblica Cgil Calabria esprime massima solidarietà a Davide Sgrò, attivista Lgbt di Catanzaro, vittime in queste ore di un vile e deprecabile gesto di omofobia.

L’imbrattamento della sua automobile con insulti riferiti al suo orientamento sessuale rappresenta la rinnovata certezza della circostanza che siamo ancora distanti dal raggiungimento di una società matura e capace di far convivere libertà e uguaglianza. La battaglia sui diritti civili e sociali cammina ancora ad una velocità troppo timida ed episodi come quello di ieri rappresentano un salto nel vuoto, anzi un salto indietro di centinaia di anni.

Oltre a confermare la necessità di aprire un dibattito e confronto sui temi della lotta alla transfobia e quindi ai principi alla legge Zan, la Funziona pubblica Cgil Calabria aderisce a quanto sostenuto da Giuseppe Valentino, segretario generale Filcams CGIL Calabria, sulla necessità di colorare il capoluogo con i colori dell’arcobaleno. E quindi accogliamo con entusiasmo e spirito di iniziativa la proposta di organizzare un Gay Pride a Catanzaro.

“Noi crediamo che si tratterebbe della risposta più netta e forte alle parole inconcepibili del presidente della regione, Nino Spirlì, il quale ha sostenuto che se avesse un figlio che partecipa al gay pride lo prendere a calci nel sedere.

Abbiamo bisogno di contrastare questa violenza, così spregiudicata e discriminatoria. E siamo disposti a farlo in una piazza libera, partecipata, colorata. Per Davide, per tutti gli attivisti Lgtb, per chiunque ancora oggi ha paura di vivere liberamente la propria sessualità perché costretti e prigionieri di una società colma di odio, discriminazione e violenza”.

Svolta nella crisi del Corap. I sindacati: “Rimane lo stato di agitazione. Senza riscontri positivi sarà sciopero”

Ieri i segretari delle organizzazioni sindacali, insieme ai rappresentanti sindacali aziendali, sono stati ricevuti dall’Assessore regionale Fausto Orsomarso e dal Commissario del CORAPRenato Bellofiore che, diversamente da quanto acclarato fino a circa 20 giorni fa sulla quasi impossibilità di rimettere in sesto l’Ente, hanno informato le rappresentanze sindacali di aver intrapreso azioni amministrative e di indirizzo politico volte a produrre gli atti essenziali per far ripartire il CORAP, l’ente per lo sviluppo delle aree industriali.

A renderlo noto sono Alessandro Baldari FP CGIL, Luciana Giordano CISL FP, Elio Bartoletti UIL FPL, F. Zisa FINDICI, Aldo Libri SUL, Giovanni Arconte UGL.

Ieri è stato il giorno in cui si è tenuto un partecipato sit – in dei lavoratori del CORAP, davanti alla Cittadella regionale, al fine di manifestare tutto il disagio dei dipendenti senza retribuzione, ma soprattutto privi di certezze circa il loro futuro lavorativo e l’esistenza stessa del CORAP, gravato, com’è noto, da una situazione economico – finanziaria altamente critica, causata da anni di cattiva gestione, mancata vigilanza da parte degli organi preposti, disattenzione della politica che ne ha sottovalutato ruolo e funzioni a scapito dello sviluppo delle attività produttive e delle imprese che avrebbero potuto avvalersi delle competenze del qualificato personale dell’Ente.

“Infatti, l’invio in Giunta dello Statuto per la sua approvazione il 31 maggio, la redazione e approvazione da parte del Commissario del bilancio relativo all’anno 2018 e la fase attuale di preparazione dei bilanci relativi agli anni 2019 e 2020, anch’essi da approvare in Giunta e Consiglio regionali, in tempi brevi, insieme alla predisposizione del tanto agognato Piano industriale che dovrebbe essere oggetto di confronto e discussione con le organizzazioni sindacali. entro i prossimi 10 giorni, sono certamente atti fondamentali che potrebbero agevolare lo sblocco della situazione economico-finanziaria, conferendo all’Ente una fondata attendibilità circa la possibilità del suo rilancio e aprirebbe ad un percorso di finanziamento possibile nelle forme più appropriate, a partire dai fondi che proprio a tal fine sono stati accantonati dalla Regione. Inoltre, potrebbe incentivare i creditori a concedere all’Ente tempi ragionevoli su cui convenire per il soddisfo delle loro aspettative. Riguardo alle problematiche attuali inerenti le attività di depurazione gestite dall’Ente con gli impianti di Vibo Valentia e Crotone, attualmente in sofferenza per l’impossibilità di effettuare la manutenzione abituale in carenza di risorse finanziarie, è stato riferito che, in accordo con l’Assessore all’ambiente, sarà emanata da quest’ultimo una Ordinanza di emergenza per finanziare l’acquisto del materiale necessario al fine di rendere pienamente funzionanti gli impianti. Infine, sono state date informazioni circa l’attività di dismissione di alcune aree che potrebbero essere ben remunerative e quindi supportare la fase di riavvio delle attività istituzionali a pieno regime”, scrivono i sindacalisti.

“A fronte di queste informazioni, le organizzazioni sindacali pur conservando tutte le loro riserve, ormai datate nel tempo per le tante volte in cui hanno assistito a illustrazioni di promesse e proposte rivelatesi poi assolutamente infondate e mai praticate, ma soprattutto ferme sulla necessità di rivendicare una retribuzione dei salari regolare e il pagamento in tempi brevissimi delle spettanze arretrate, hanno concordato con i lavoratori di mantenere lo stato di agitazione già proclamato e stabilire che, decorsi i 15 giorni necessari, secondo il parere del Commissario, al pagamento delle retribuzioni, in assenza di riscontri positivi e della realizzazione di tutto quanto annunciato, sarà proclamato lo sciopero di tutti i lavoratori. Dopo tanti anni di vane promesse, di incertezze, di tensioni questa è l’ultima, breve apertura di credito che le lavoratrici ed i lavoratori del CORAP possono concedere e tutti ci auguriamo che quanto programmato possa finalmente concretizzarsi, per il bene dei dipendenti ma anche per il futuro della Calabria in cui questo Ente, per competenze e funzioni potrebbe giocare un ruolo importante anche nelle misure previste dal PNRR per lo sviluppo di questa Regione”.

Protocollo Vaccinazioni in Regione . Cgil, Cisl, Uil: “I conti non tornano. Facciamo chiarezza”

“In data 5 maggio 2021 è stato sottoscritto il Protocollo per la vaccinazione dei dipendenti della Regione Calabria, in coerenza con il protocollo nazionale fortemente voluto dalle scriventi organizzazioni sindacali, Cgil Cisl e Uil per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/ Covid-19 nei luoghi di lavoro”. A scriverlo sono i segretari generali Alessandra Baldari (Fp Cgil), Luciana Giordano (Cisl Fp) ed Elio Bartoletti (Uil Fpl) e il segretario aziendale FP CGIL Giunta regionale Calabria Ferdinando Schipano, il segretario aziendale giunta regionale CISL FP Giuseppe Spinelli, e il segretario regionale Uil FPL Walter Bloise.
“Il protocollo sottoscritto con le parti sindacali prevedeva un punto straordinario di vaccinazione presso la Cittadella Regionale. Da comunicazioni a mezzo stampa: “Covid – Vaccinati tutti i dipendenti della Regione Calabria”, l’Ente asserisce di aver attivato le vaccinazioni il 18 maggio anziché il 20 come effettivamente accaduto e altresì di aver vaccinato complessivamente 688 lavoratori su base volontaria. Nel protocollo era previsto che i vaccini continuassero sino al 27 invece sì sono fermati il 25 maggio. Pare, per come asserito, il medico competente, nel frattempo abbia accertato che, tra i lavoratori già prenotati (si diceva 1332, tra cui c. 160 consulenti per come riportato nel protocollo del 5 maggio 2021), oltre la metà aveva già ricevuto il vaccino, grazie allo sblocco delle dosi per le fasce di età degli over 50 e 40». Eppure, stranamente lo sblocco per gli over 50 è partito in data 10 maggio e quello degli over 40 solo in data 17 maggio 2021. Le dosi richieste sono state 2390 (sempre per come asserito nel protocollo del 5 maggio) e la spesa stimata pari ad € 22.050,00 di cui circa € 17.000,00 per il solo personale sanitario”, continuano i sindacati.

“Al fine di eliminare il dubbio che il protocollo si sia trasformato in una occasione per attivare presso la Regione Calabria e con fondi regionali, un centro di vaccinazione anche nei confronti di chi non avesse diritto, trascurando, forse eccessivamente, gli oltre 1000 dipendenti delle sedi periferiche, si chiede al Commissario Straordinario alla Sanità, al Presidente della Giunta Regionale, al Dirigente Generale del Dipartimento Personale, al Datore di lavoro, al Medico competente, di conoscere: il numero delle persone complessivamente vaccinate; il numero complessivo dei dipendenti della Regione Calabria vaccinati suddivisi per fasce di età e per sede provinciale di lavoro; il numero complessivo dei rappresentati politici o dei loro collaboratori vaccinati; Il numero dei consulenti con rapporto di lavoro diretto con la Regione Calabria vaccinati; Il numero di Consulenti con rapporto di lavoro con società o aziende che detengono a loro volta incarichi dalla Regione Calabria vaccinati; Il numero di eventuali soggetti vaccinati che non appartengono alle categorie precedenti; l’importo speso per la campagna vaccinale, la quota spettante al personale sanitario, quali vaccini utilizzati; l’utilizzo del rimanente numero delle dosi richieste di vaccini pari a 2390”.

“Nuova infornata di portaborse: senza pudore”: l’indignazione di Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl.

 

“Ancora una volta apprendiamo dai quotidiani con estrema indignazione dell’ennesimo giro di giostra che gli esponenti politici del momento in forza al Consiglio e alla Giunta regionale della Calabria stanno offrendo a spese dei calabresi ai soliti amici e parenti. Ancora assunzioni con contratti flessibili di gente che non solo riesce a passare dalle “feritoie” per accedere ai pubblici Uffici delle massime Assise regionali ma non vanta nemmeno curriculum che certifichino un’adeguata preparazione e le competenze necessarie per lo svolgimento di una qualsiasi mansione all’interno di Enti che dovrebbero esprimere il gotha del pubblico impiego nella nostra Regione. Siamo ormai davvero al capolinea!”. A scriverlo sono i segretari generali Alessandra Baldari (Fp Cgil), Luciana Giordano (Cisl Fp) ed Elio Bartoletti (Uil Fpl) e il segretario aziendale FP CGIL Giunta regionale Calabria Ferdinando Schipano, il segretario aziendale giunta regionale CISL FP Giuseppe Spinelli, e il segretario regionale Uil FPL Walter Bloise.

“Una classe politica concentrata solo sulla prossima tornata elettorale e che ancora una volta pensa di creare nuovi bacini di “utilizzati” per i propri fini elettorali. La dicotomia in atto è palese e inammissibile. Da un lato si tiene in “bagnomaria” il Tavolo regionale sul precariato storico della Giunta regionale (atteso da due mesi dalle scriventi Organizzazioni Sindacali) che dovrà definire le vere capacità assunzionali dell’Ente, con l’immissione nei ruoli della stessa Giunta di personale altamente qualificato, già formato e da tempo utilizzato in Servizi essenziali. Personale che attende da tempo di essere stabilizzato o di chiarire comunque il proprio status giuridico e la natura del rapporto di lavoro con l’Amministrazione in cui viene utilizzato. Per non parlare poi del Personale interno che attende da troppo tempo il riconoscimento dei percorsi di carriera con l’attivazione delle progressioni verticali! Dall’altro lato si assume, con spregiudicata arroganza, personale privo di qualsivoglia professionalità e senza alcuna selezione, con la connivenza della classe dirigente regionale preoccupata più a non perdere la titolarità delle proprie funzioni di direzione piuttosto che ad attendere a quei compiti di consulenza e supporto tecnico-giuridico che potrebbero indurre il vertice politico a riconsiderare queste deprecabili scelte e ad abbandonare questa deriva populista.
Un Sindacato serio e attento non può e non deve sottacere a tanta indecenza! In Cittadella vengono sfruttate professionalità di prim’ordine, formatesi in anni di servizio e a cui non si vuole dare una definitiva sistemazione in nome dell’esigenza di contenere la spesa del personale, per poi apprendere che detta
esigenza viene meno quando si tratta di instaurare nuove forme di lavoro flessibile con soggetti privi di professionalità e competenza ma utili a una causa non meglio specificata dei singoli esponenti politici”.

“Adesso basta!- concludono i sindacati-
si convochi immediatamente il Tavolo sul precariato storico della Giunta regionale e si dia seguito agli impegni assunti sia con le scriventi Segreterie regionali sia con gli stessi Lavoratori! FP CGIL, CISL FP e UIL FPL Calabria sono pronte a proclamare lo stato di agitazione del personale coinvolto se entro breve termine non sarà convocato il previsto Tavolo negoziale”.

Domani la manifestazione “Fermiamo la strage sui posti di lavoro”: le iniziative di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Calabria

Sono tante le assemblee, i Sit-in e le iniziative unitarie programmate dalle Federazioni del pubblico impiego di CGIL, CISL e UIL in tutta la Calabria per la giornata del 20 maggio 2021 nell’ambito della mobilitazione proclamata dalle tre Segreterie Nazionali Confederali sulla sicurezza nei luoghi di lavoro “Fermiamo la strage sui posti di lavoro” . I segretari generali Alessandra Baldari (Fp Cgil), Luciana Giordano (Cisl Fp) ed Elio Bartoletti (Uil Fpl) con una nota comunicano il calendario delle iniziative in ordine di orario.
1) Assemblea Sit-in presso la Piazza antistante l’Amministrazione provinciale di Cosenza, dalle ore 11.00 fino a cessate esigenze, dove confluiranno tutti i dipendenti degli Uffici pubblici circostanti, nel rispetto delle misure anti-Covid. 2). Assemblea Sit-in presso la Prefettura di Crotone, dalle ore 11.00 fino a cessate esigenze, nella quale confluiranno tutti i dipendenti pubblici del territorio crotonese, nel rispetto delle misure anti-Covid. 3). Assemblea presso l’Asp di Vibo Valentia, dalle ore 11.00 fino a cessate esigenze. 4). Assemblea presso il Comune di Reggio Calabria dalle ore 13.00 fino a cessate esigenze. 5). Assemblea presso il Grande Ospedale Metropolitano (GOM) di Reggio Calabria, dalle ore 14.30 fino a cessate esigenze. 6). Assemblea Sit-in presso l’ASP di Reggio Calabria – Ospedale Spoke di Locri, dalle ore 15,00 fino a cessate esigenze, dove sarà inscenato anche un flash mob. 7) Assemblea presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Mater Domini di Catanzaro, dalle ore 15.00 fino a cessate esigenze.

Iniziative organizzate anche nel pubblico impiego calabrese, dunque, per dire basta alle morti bianche, alle stragi nei luoghi di lavoro causate dalla scarsa attenzione prestata dalla parte datoriale alla normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Morti causate da ambienti e processi lavorativi non idonei a garantire l’incolumità fisica e psichica dei tantissimi Lavoratori che quotidianamente sono impegnati in tutti i Settori pubblici e privati per garantire servizi e risposte alle comunità e al Paese intero.

“L’esigenza di assicurare il rispetto della vigente legislazione e delle misure di prevenzione introdotte nell’Ordinamento giuridico italiano a salvaguardia della sicurezza e della salubrità dei luoghi di lavoro è certamente più evidente in tanti, troppi, Settori del Lavoro privato. E a tutti i Lavoratori del Settore privato va il pensiero e la solidarietà delle Federazioni del pubblico impiego calabrese di FP CGIL, CISL FP e UIL FPL. Esistono comunque segmenti della Pubblica Amministrazione parimenti esposti a rischi di vario genere, a partire dagli immobili utilizzati come sede di Uffici pubblici, quasi nessuno a norma qui in Calabria, addirittura neanche con riferimento all’abbattimento delle barriere architettoniche. I casi più evidenti si registrano nel Comparto della Sanità sia pubblica che privata, laddove le condizioni di lavoro restano fortemente compromesse dalla mancanza di organizzazione, di dotazione strumentale e tecnologica, di dispositivi e presidi di sicurezza, da carenza di personale, dai ritmi di lavoro insostenibili e anche qui da immobili fatiscenti e certamente privi dei fondamentali requisiti di sicurezza. E’ inutile dire che in occasione della pandemia da COVID-19, il personale più esposto a rischi è stato proprio quello sanitario, che – ricordiamolo bene – ha lavorato a mani nude, senza mascherine e gli indispensabili dispositivi di protezione individuale e senza una cabina di regia, per tutto il primo periodo del contagio. Ma parlando di misure di sicurezza nei luoghi di lavoro pubblico non possiamo limitare il ragionamento solo al personale sanitario, perché ci sono altre categorie di lavoratori pubblici che svolgono attività rischiose, quali gli Ispettori del Lavoro, dell’INPS, dell’INAIL, il personale delle Agenzie delle Dogane, della Protezione Civile e ovviamente tutto il personale delle Polizie Locali”, scrivono i segretari generali Alessandra Baldari (Fp Cgil), Luciana Giordano (Cisl Fp) ed Elio Bartoletti (Uil Fpl). Che concludono:

“Bene hanno fatto, dunque, i segretari nazionali di CGIL, CISL e UIL a proclamare questa giornata di mobilitazione per domani 20 maggio, chiedendo un “Patto per la salute e la sicurezza” atto a garantire a ogni Lavoratrice e Lavoratore regolarità sul piano contrattuale, legalità, rispetto e centralità della persona e adeguata organizzazione del lavoro, retribuzioni dignitose! I Segretari Generali con le rispettive Segreterie e il gruppo Dirigente di FP CGIL, CISL FP e UIL FP di tutta la Calabria domani parteciperanno alle manifestazioni indicate nel calendario e invitano tutti i dipendenti pubblici ad aderire alle iniziative, partecipando in maniera compatta”.

Precariato storico della Giunta regionale, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl: “Che fine ha fatto il tavolo negoziale per superarlo?”

“Mentre in Cittadella regionale alcuni esponenti politici convocano assemblee e riunioni per alimentare ulteriori illusioni su nuovi bacini di precari, immaginando magari di poterli collocare ancora una volta nel grande e appetibile ventre della Pubblica Amministrazione, senza considerare l’esigenza di misurarsi con il complesso impianto normativo e i vincoli di bilancio che disciplinano e condizionano, limitandolo, il reclutamento di personale nei pubblici Uffici, i lavoratori rientranti nel precariato storico della Giunta regionale sono ancora in attesa di un Tavolo tecnico di confronto con il direttore generale del Dipartimento delle Risorse umane, che avrebbe dovuto essere convocato lo scorso 31 marzo” .

Lo affermano i segretari generali Alessandra Baldari (Fp Cgil), Luciana Giordano (Cisl Fp) ed Elio Bartoletti (Uil Fpl) e I segretari aziendali Giunta regionale Calabria Ferdinando Schipano (Fp Cgil),  Giuseppe Spinelli (Cisl Fp), Walter Bloise (Uil Fp), i quali, insieme  alle rispettive segreterie aziendali, più volte hanno sollecitato un Tavolo che ancora però non è stato ancora convocato.

“Inerzia che desta non poche perplessità e preoccupazioni, vista l’impellente esigenza di effettuare un distinguo sulle varie galassie che compongono l’universo dei Lavoratori “utilizzati” e “precari” che a vario titolo ma con sostanziali differenze giuridiche sono incardinati, da anni, nei Servizi e negli Uffici della Giunta regionale. E’ da tempo che le tre Sigle confederali del pubblico impiego chiedono che si metta ordine fra le varie fattispecie di Lavoratori che gravitano nei vari Dipartimenti della Giunta regionale ed è da molto tempo che chiedono di dare futuro e stabilità lavorativa a quei professionisti che sono ormai incardinati funzionalmente in Settori strategici dell’Ente, tanto da essere considerati indispensabili per il buon andamento dei Servizi in cui operano. L’elaborazione del Piano del fabbisogno del personale della Giunta regionale e i conseguenti calcoli aritmetici per far rientrare il numero di personale da assumere nei parametri dettati da una normativa stringente e spietata non possono costituire una perenne scusante per evitare il confronto con le Organizzazioni Sindacali”.

“I bisogni legati alle esigenze contingenti del particolare momento emergenziale, che impongono il perfetto funzionamento di tutti gli Enti pubblici, non ammettono una politica del personale fondata su una “melina” senza fine. Si convochi, dunque, immediatamente il Tavolo di confronto e si inizi a dare risposte a quei Lavoratori che da troppo tempo stanno aspettando un segnale di attenzione nei loro riguardi ma che, soprattutto- concludono i sindacati– hanno maturato i requisiti e le professionalità per poter ricevere il pieno ed effettivo riconoscimento dello status giuridico di dipendente pubblico”.

Crisi del Corap. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl proclamano lo stato di agitazione: “Sit-in alla Cittadella il 21 maggio”

Su mandato dei lavoratori, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Calabria proclamano lo stato di agitazione dei dipendenti del Corap e convocano un’assemblea sit-in fuori dal posto di lavoro nella Piazza San Francesco da Paola della Cittadella regionale della Calabria, a Germaneto di Catanzaro, per il prossimo 21 maggio, dalle ore 11,00 fino a cessate esigenze. Inoltre, i segretari generali Alessandra Baldari (Fp Cgil), Luciana Giordano (Cisl Fp) ed Elio Bartoletti (Uil Fpl) chiedono fin da adesso al presidente della regione Calabria ff, Antonino Spirlì e all’Assessore al ramo, Fausto Orsomarso, di ricevere in quell’occasione le organizzazioni sindacali promotrici dell’iniziativa con una delegazione di lavoratori.

“Le scriventi organizzazioni sindacali in seguito all’audizione in Commissione Vigilanza del Commissario straordinario dell’Ente, Renato Bellofiore e del Revisore dei conti, Sergio Tempo sulla situazione del CORAP hanno registrato alcune dichiarazioni rese da esponenti politici e Consiglieri regionali in netto contrasto le une con le altre in merito alla possibilità di rilancio e messa in sicurezza dello stesso Ente, da anni in gravissime condizioni finanziarie. Ma il dato più preoccupante è l’assoluto disinteresse del Presidente della Giunta regionale f.f., Antonino Spirlì,  e la mancata convocazione, nei 15 giorni stabiliti, da parte dell’Assessore al ramo, Fausto Orsomarso, del Tavolo di confronto concordato con le Organizzazioni Sindacali nella seduta dello scorso 22 aprile”, si legge in una nota inviata al Presidente Giunta Regionale, Antonino Spirlì, all’assessore al Lavoro, Sviluppo economico e turismo Fausto Orsomarso al Commissario Straordinario Renato Bellofiore e ai membri della commissione di vigilanza, il presidente Domenico Giannetta, il vicepresidente Carlo Guccione , il segretario On.le Pierluigi Caputo e ai componenti Graziano Di Natale, Sinibaldo Esposito, Pietro Santo Molinaro.
La comunicazione è stata inviata anche al prefetto di Catanzaro, Maria Teresa Cucinotta e al questore di Catanzaro, Mario Finocchiaro.

 

“Le sottoscritte seguono ormai da anni le dinamiche della vita del CORAP ai Tavoli di confronto regionale e sono ben consapevoli che per salvare questo Ente da una procedura concorsuale non sono sufficienti i proclami a cui stiamo assistendo ma serve una visione strategica complessiva che riesca a superare tutte le difficoltà con cui a questo punto deve misurarsi una proposta di vero rilancio del Corap. Oggi il Consorzio in argomento ha una massa passiva accertata dalla procedura di Liquidazione Coatta Amministrativa pari ad 52.036.988 di euro al 29/10/2020, di cui  15.161.850 di euro sono costituiti da crediti privilegiati vantati dagli aventi diritto e fuori da questo conteggio si registrano ulteriori € 32.000.000 di euro circa di opposizioni allo stato passivo ed altre insinuazioni tardive che la procedura non ha fatto in tempo ad esaminare. L’Ente, inoltre, non è in regola con i versamenti contributivi dei dipendenti per un importo pari a circa 3.000.000 di euro con conseguente impossibilità a incassare le somme dovute da Enti e grossi committenti, perdendo quindi la possibilità di incassare la maggior parte dei proventi proveniente dai servizi di depurazione. Per finire, vanno considerati inoltre i 7.053.134 di euro relativi ad atti esecutivi e i 6.320.500 di euro concernenti i pignoramenti, come si evince dai dati risultanti nel portale della procedura di LCA e forniti dall’attuale Commissario a seguito di istanza di accesso agli atti”, scrivono i sindacati.

“Alla luce di queste considerazioni risulta molto difficile riuscire a fidarsi ancora una volta delle buone intenzioni che animano quelle forze politiche che manifestano il convincimento di poter salvare questo importantissimo Ente, la cui mission istituzionale è davvero preziosa per tutto il tessuto economico, produttivo, compreso il Settore Turistico, calabrese. Il disagio dei lavoratori ha ormai travalicato i limiti della sopportazione- concludono Baldari, Giordano e Bartoletti- dopo anni di speranze alimentate da varie componenti politiche e amministrative seguite da forti delusioni mai sconfinate nella rassegnazione, con la determinazione di voler combattere fino all’ultimo respiro per salvare un Consorzio che avrebbe meritato tutt’altro destino, anche per il patrimonio di professionalità presenti al suo interno. Adesso dalle parole si passi ai fatti, con un progetto concreto di rilancio e un Piano industriale che metta nero su bianco le strategie che si intendono seguire per superare tutti i problemi fin qui descritti. A partire dal mancato pagamento dei 5 stipendi ancora dovuti ai dipendenti riferiti all’anno 2019 e della mensilità di aprile 2021, non percepita dagli stessi”.

Atto aziendale di Calabria Verde, i sindacati: “Il rinvio è assenza di sensibilità nei confronti dei lavoratori”

“Assenza di sensibilità della politica nei confronti dell’ente più grande della Regione”. Sono le parole che utilizzano la segretaria generale Fp Cgil Calabria Alessandra Baldari, la segretaria generale Cisl Fp Calabria Luciana Giordano e il segretario regionale Uil Fp Calabria Elio Bartoletti per commentare l’ennesimo rinvio registrato il 10 maggio scorso, per mancanza del numero legale, dell’esame dell’atto Aziendale di Calabria Verde da parte della VI^ Commissione del Consiglio Regionale della Calabria, certifica l’assenza di sensibilità della politica nei confronti dell’ente più grande della Regione.

“L’atto Aziendale di un ente con oltre 5000 addetti merita più attenzione da parte del Consiglio Regionale in quanto costituisce il presupposto indispensabile per dare risposte alle aspettative di tanti lavoratori. Come organizzazioni sindacali avevamo manifestato riserve per l’adozione di un nuovo atto aziendale senza che questo fosse preceduto dall’indispensabile e propedeutica approvazione del fabbisogno del personale. Aspettavamo di manifestare tale riserva, accompagnata da una serie di proposte migliorative del nuovo atto aziendale nella sede opportuna ma questo ci è stato impedito per la mancanza del numero legale della Commissione del Consiglio Regionale competente per materia, per l’appunto la VI”, continuano i segretari generali calabresi.

“Vogliamo sperare che alla prossima seduta, tutti i consiglieri regionali componenti del suddetto organismo vogliano dedicare all’esame dell’atto Aziendale di Calabria Verde l’attenzione che merita, al fine di poter discutere, concretamente, di un nuovo rilancio del settore della Forestazione in Calabria. Il nuovo Atto Aziendale- concludono Baldari, Giordano e Bartoletti- dovrà essere accompagnato da un piano del fabbisogno aziendale che disegni la nuova governance aziendale, che preveda l’ingresso di nuove energie lavorative, provvedendo a riconoscere le giuste progressioni ai più meritevoli e la tutela dei diritti degli attuali addetti al settore, senza dimenticare l’aumento delle ore degli ex LSU-LPU e il giusto inquadramento degli addetti alla sorveglianza idraulica”.

Protocollo vaccinazione anti Covid in Regione. I sindacati: “Dimostrazione che le sceneggiate mediatiche non servono”

I sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl esprimono soddisfazione per la sottoscrizione del protocollo per la vaccinazione anti covid, siglato in Regione Calabria.

“Dopo una prima fase fatta di approssimazione, con la vaccinazione dei dipendenti del Dipartimento Tutela della Salute, al di fuori di ogni protocollo e con la successiva comunicazione propagandistica da parte di qualche organizzazione sindacale, a cui hanno prestato il fianco in maniera maldestra il datore di lavoro, e il Commissario Straordinario alla Salute Longo, finalmente si è intrapresa la strada giusta.
La sottoscrizione odierna, dicevamo, in conformità con il “protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/ Covid-19 nei luoghi di lavoro” del 6 aprile 2021 che vede la firma, oltre che dei Ministri della Salute e del Lavoro, Speranza e Orlando anche di Cgil, Cisl e Uil, è una buona notizia per tutti i dipendenti Regionali, i quali potranno vaccinarsi in sicurezza sui luoghi di lavoro e in coerenza con quanto previsto dal Governo”, scrivono il segretario generale Fp Cgil Alessandra Baldari, il segretario aziendale Fp Cgil Regione Calabria – Giunta Regionale
Ferdinando Schipano, Il segretario generale CISL FP Luciana Giordano, il segretario aziendale Cisl Fp Regione Calabria – Giunta Regionale
Giuseppe Spinelli, il segretario Generale UIL FPL Elio Bartoletti,
Il segretario regionale Uil Fpl Walter Bloise.

“Tale protocollo nazionale, infatti, prevede che tutte le aziende e le amministrazioni pubbliche potranno candidarsi liberamente; non è previsto nessun requisito minimo di carattere dimensionale così come la vaccinazione sarà offerta a tutti i lavoratori che ne facciano richiesta preventiva. Se la vaccinazione verrà eseguita in orario di lavoro, il tempo necessario sarà equiparato a tutti gli effetti all’orario di lavoro.
Si invitano, pertanto, tutti i lavoratori della Regione Calabria che intendono sottoporsi a vaccinazione, di rispondere alla mail di preadesione che il datore di lavoro ha inviato. Quanto realizzato oggi- conclude il comunicato unitario- dovrebbe essere da monito, Il mantenimento di relazioni sindacali serie porta sempre a dei buoni risultati, così come le sceneggiate mediatiche rimangono solo ciò che sono, pura finzione”.

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