Archivia Giugno 9, 2022

Minacce a magistrati di Vibo Valentia, la solidarietà della Fp Cgil Area Vasta

“Non possiamo che manifestare tutta la nostra vicinanza e solidarietà ai magistrati Ilario Nasso e Tiziana Di Mauro, della sezione lavoro del Tribunale di Vibo Valentia, destinatari di un volantino dal contenuto ignobile ed inaccettabile e sulla cui volgarità non si può rimanere indifferenti”. Lo scrive in una nota la Funzione Pubblica Cgil Area Vasta, che continua così:

“Condanniamo con forza ogni atto intimidatorio diretto a chiunque, ma soprattutto quando questo sia diretto a magistrati che operano in un territorio difficile come quello di Vibo Valentia e dove i ritardi, in termini di giustizia, non sono da ascrivere a loro ma alla lentezza della burocrazia ministeriale nell’affrontare e risolvere i problemi atavici degli uffici giudiziari vibonesi e dove la carenza di giudici requirenti ed inquirenti fa il paio con la carenza anche del personale amministrativo”, scrivono sindacalisti. E ancora: “La Funzione Pubblica Cgil Area Vasta cosi come ha condannato i vili attacchi al Procuratore Gratteri, sarà ancora di più impegnata nel sostenere convitatemene il lavoro della magistratura e di tutti i suoi operatori”.

La denuncia della Fp Cgil: “Al Centro per l’Impiego di Reggio Calabria dal freddo polare al caldo tropicale”

“Cambiano le stagioni ma nulla cambia nell’ufficio regionale del Centro per l’Impiego di Reggio Calabria, dove i dipendenti registrano soltanto un susseguirsi di disagi. Sono trascorsi più di 5 mesi dal trasferimento dell’ufficio del CPI alla nuova sede, situata nel quartiere di Archi Cep, e dal primo momento, ripetutamente, è stato reso
noto agli attori competenti dalla FP CGIL e dai lavoratori che in due open space dello stabile non risultava funzionante il sistema di condizionamento caldo – freddo, in altri non sufficiente”. Lo scrivono Alessandra Baldari, il segretario Generale Fp Cgil Calabria,  Alessandra Neri, Coordinatore CPI, Francesco Callea, il segretario Generale FP CGIL Reggio Calabria – Locri.

“Trascorso l’inverno in condizioni lavorative alquanto imbarazzanti con dipendenti costretti a lavorare indossando guanti e piumini, ci saremmo aspettati di non dover registrare il disagio anche nel periodo estivo. Già ad inizio primavera avevamo sollecitato la risoluzione del grave disagio, auspicando di non assistere al trascorrere di un’altra stagione senza nulla di fatto, ma, come nelle “migliori” prassi tempistiche della Regione Calabria e del Comune della città, tutto avanza tra false promesse, rimbalzi di competenze e le più fantasiose giustificazioni! Ufficio, il CPI, a cavallo tra due Enti, Comune e Regione, responsabili ognuno per la propria sfera di azione di un aspetto cruciale. Il primo ha l’obbligo di fornire i locali necessari al funzionamento del Centro per l’Impiego, così come disposto dalla L.56/87, ed in quanto proprietario dello stabile ha, dunque, l’obbligo delle spese e delle manutenzioni straordinarie, il secondo, invece, è il soggetto deputato all’adozione degli adempimenti e delle misure di prevenzione e protezione per la tutela della salute e della sicurezza dei dipendenti nei luoghi di lavoro, perché rispondente al datore di lavoro, pertanto, è quest’ultimo l’Ente che deve garantire il benessere psicofisico dei lavoratori, come previsto dal testo unico per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.lgs. 81/08)”, scrivono i sindacalisti.

“Nella realtà, appare del tutto chiaro che nonostante l’autorevolezza dei due Enti a nessuno importi dei dipendenti del Centro per l’Impiego lasciati a lavorare in condizioni insostenibili in una città che registra temperature in salita, così alte da incorrere nel rischio di malori in capo ai lavoratori. Singolare, evidenziamo, la serie di ostacoli registrati a fronte di una quota irrisoria di risorse economiche necessarie all’acquisto di pochi, cinque, condizionatori. Ogni azione, del resto, volta a soddisfare il benessere dei lavoratori sembra essere un ostacolo insormontabile destinato a non trovare mai soluzione, come quella dell’installazione dei distributori di bevande e snack. Così i dipendenti,
nel corso della giornata lavorativa, non soltanto devono operare in un contesto senza climatizzatori, ma non possono neppure fruire di un sollievo di una semplice bottiglietta d’acqua! La FP CGIL ritiene non più tollerabile questo stato di inerzia amministrativa, burocratica e politica, in particolar modo quando la disorganizzazione finisce per dannegiare i dipendenti, pertanto urge una presa di coscienza della dirigenza e della politica preposta, affinché adottino delle azioni concrete volte a garantire ambienti di lavoro idonei. Ove necessario, si ricorda, che la performance dell’Ente che eroga un servizio pubblico alla collettività è strettamente collegato al benessere psico-fisico dei suoi dipendenti”, concludono Baldari, Neri e Callea.

Calabria Verde, Fp Cgil lancia l’allarme: “L’ente soffre di carenza di risorse e di organizzazione”

Nei giorni scorsi si è riunita la RSU aziendale eletta con la lista della FP – CGIL in Azienda Calabria Verde, unitamente ai vertici regionali della stessa organizzazione sindacale di categoria.  La discussione, molto proficua, si è concentrata sulle grosse difficoltà che l’Azienda da qualche anno sta vivendo, sia per le scarse risorse finanziarie, che  per le carenze organizzative. Tale difficoltà sta mettendo a repentaglio il futuro dei lavoratori stessi e dell’intero sistema agro-forestale della Calabria”. Lo affermano in una nota Alessandra Baldari, segretaria generale della Fp Cgil Calabria, e la Rsu Fp Cgil Calabria Verde.

“E’ necessario ricordare che l’Azienda Calabria Verde è uno degli Enti più grossi dal punto di vista numerico ed anche uno dei più importanti, in virtù delle funzioni svolte in tema di difesa del suolo, di sviluppo e salvaguardia delle aree interne, le quali esprimono eccellenze che vanno tutelate e valorizzate. E’ emersa una forte preoccupazione in relazione alla mancata presa di coscienza da parte dei vertici aziendali e regionali rispetto alla molteplicità di problematiche che affliggono l’Ente.

Lo stesso Assessore Regionale all’Agricoltura, Gallo, proprio recentemente ha sostenuto la necessità un piano di assunzioni di almeno 10500 lavoratori, ma non ha detto una parola su come ripianare il deficit enorme che non permette di approvare i bilanci preventivi e consuntivi, né del perché il piano del fabbisogno del personale e l’atto aziendale che attendono una loro approvazione dal Consiglio Regionale, languono, dimenticati da quasi un anno. A tal fine dalla riunione è emersa la volontà di avviare un percorso di iniziative che evidenziano un “rinnovato protagonismo” da parte della FP – CGIL in Calabria Verde e che diano la consapevolezza a chi deve intervenire che i tempi ormai sono ridotti. Il rischio concreto di default è dietro l’angolo. Pertanto, si ritiene indispensabile intervenire immediatamente”, scrivono ancora i sindacalisti.

“Le azioni principali dell’iniziativa sindacale si possono riassumere in temi specifici, come: Risoluzione delle carenze organizzative e finanziarie che hanno portato alla mancata approvazione dei bilanci preventivi e consuntivi degli ultimi anni, con grave nocumento per l’intero equilibrio gestionale dell’azienda; Richiesta di attuazione del Piano Triennale del personale, per il quale si è già provveduto a sottoscrivere uno specifico accordo con l’amministrazione aziendale, avviando un piano di assunzioni e di riqualificazione del personale interno; Definizione di un’adeguata organizzazione aziendale che tenga conto delle norme e che sia confacente ad una struttura articolata su tutto il territorio regionale, qual’è Calabria Verde; Incremento delle ore per gli ex lavoratori LSU/LPU, almeno temporaneamente, nei limiti di quanto previsto nel bando della Regione Calabria; Definizione dei contratti integrativi aziendali, che sono fermi all’anno 2020;

Avvio della contrattazione decentrata integrativa dell’anno 2022, per consentire una contrattazione gestita all’interno della annualità di riferimento, elemento fondamentale questo per poter iniziare, insieme alla parte pubblica, tutte le necessarie attività per la realizzazione delle Progressioni economiche orizzontali, nel limite del 50% annuo per categoria; Avvio di un percorso di maggiore trasparenza e linearità nell’attività AIB, con particolar riferimento agli istituti della turnazione e reperibilità; Definizione della problematica contrattuale dei Sorveglianti idraulici, al fine di scongiurare contratti differenti tra lavoratori impiegati in medesimi lavori”.

Ed infine, Baldari e la Rsu Fp Cgil Calabria Verde sostengono che “per una azione significativa ha bisogno che vi sia convergenza sui tempi e le problematiche in esame da parte di tutto il comparto sindacale per garantire una più forte azione sindacale ed una più attenta iniziativa per tutti i lavoratori”.

Ambiente, oltre un milione di euro ad una società esterna. La Fp Cgil: “Noi difendiamo gli enti regionali”

“Mentre gli enti strumentali della Regione Calabria sono costretti ad operare al minimo delle loro forze per la mancanza di fondi e di personale, la giunta presieduta dall’On. Occhiuto concede a una Struttura come la stazione zoologica Anton Dohrn una cospicua somma di denaro pari a 1,3 milioni di euro, per ricercare le cause che rendono poco balneabile alcuni tratti di costa”. A scriverlo è la segreteria regionale della Fp Cgil.

 

“La cosa davvero singolare è che il presidente elargisce con disinvoltura tanto denaro pubblico a soggetti non rientranti tra le amministrazioni regionali, tanto da non mostrare alcun interesse per l’ente di riferimento che, di fatto, rappresenta il “braccio operativo” della Regione nel campo della tutela e della prevenzione in ambito ambientale. In realtà questo modo di fare, ovvero distribuire risorse ad altri soggetti sottraendoli alle amministrazioni regionali che già necessitano di adeguati investimenti per accrescere il proprio patrimonio strumentale, organizzativo e di risorse umane, mortifica i lavoratori che agiscono con terzietà in ogni attività svolta e, soprattutto, affossa anni di lavoro e di esperienze tecniche e scientifiche portate avanti grazie a progetti finanziati dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, oggi Ministero della Transazione Ecologica, che hanno permesso ad Arpacal (l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Regione Calabria) di dotarsi di laboratori ben più che qualificati costantemente sottoposti a rigide procedure di accreditamento e processi di inter-confronto sui metodi analitici con laboratori ambientali di prim’ordine. Inoltre, l’Arpacal, sempre grazie ai fondi ministeriali e alla capacità dei propri dipendenti, è riuscita a costituire una struttura regionale di riferimento qual è Marine Strategy che collabora in modo eccellente su programmi nazionali sulla tutela del mare”, continua la segreteria regionale.

“Appare singolare affidare ad Anton Dohrn, della quale, ovviamente, non si discute la riconosciuta professionalità  in materia di ricerca scientifica in biologia marina, bensì la capacità operativa sul territorio, avendo in Calabria una sola sede in un comune dell’alto ionio cosentino e non, invece, come Arpacal, che conta più sedi in tutte le province che consentono al proprio personale di giungere sui luoghi da investigare con evidente risparmio di tempo, denaro e con procedure collaudate e attuate il più delle volte con le Autorità preposte.   La cosa più sconcertante, tuttavia, è che non solo buona parte dell’accordo si basa su ricerche che l’Arpacal ha già effettuato e sono patrimonio di numerosi database, ma che pure il resto delle altre attività sono in qualche misura sovrapponibili, vedasi ad es. la ricognizione sugli impianti di depurazione per individuare le criticità che possano mitigare gli impatti sulla stagione balneare.

“Per queste ragioni la FP CGIL non può condividere la modalità di azione del Governatore e della sua Giunta, sotto le mentite spoglie di “accordi”, per esternalizzare invece attività e servizi che dovrebbero restare  innanzitutto in capo agli enti regionali. Un buon governo e la politica, in genere, dovrebbero rispettare il ruolo che le norme conferiscono alle amministrazioni, concedendo loro le risorse stabilite dalle leggi istitutive che, al contrario, non sono mai state erogate interamente. E’ palese che in questo modo si inneschi un meccanismo che coincide con l’espressione “il cane che si morde la coda”, scrive la segreteria regionale. Che conclude:

“Ovviamente non consentire ad un qualsiasi ente di attuare pienamente la propria mission, sacrificando le eccellenze che possiede, provoca un’esposizione mediatica e popolare, attraverso i nuovi social, che condiziona negativamente da parte dei cittadini la percezione circa l’operato dei lavoratori. Inoltre, con tali modalità è messa a rischio la sorte di un ente pubblico che, come in questo caso, è sostituito da un soggetto che, pur avendo un certo know how, all’attualità non dispone di strutture e di protocolli operativi come quelli dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente dispone.

Il compito della politica dovrebbe in primo luogo risiedere nella capacità di essere consapevole delle difficoltà che le amministrazioni regionali vivono a causa di situazioni delle quali è corresponsabile.

In secondo luogo, dovrebbe ricercare l’efficacia dell’azione amministrativa che, certamente, non risiede nel trovar motivi per sostituire l’azione terza del servizio pubblico all’uopo preposto, con l’intervento di altri soggetti, ma semmai far di tutto per metterli in condizione di interagire per favorire processi di scambio e di cooperazione”.

 

Firmato in via definitiva il nuovo contratto Funzioni centrali

Firmato in via definitiva il nuovo contratto delle Funzioni Centrali, triennio 19/21. Dopo il via libera definitivo da parte della Corte dei Conti, Aran (l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) e sindacali hanno posto sul testo la firma definitiva.

Un contratto, lo hanno definito in estrema sintesi il segretario nazionale della Fp Cgil, Florindo Oliverio, e la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti, “innovativo che riconosce diritti e un adeguato riconoscimento economico alle lavoratrici e ai lavoratori delle Funzioni Centrali ma che, soprattutto, affronta il tema della revisione degli ordinamenti e della valorizzazione delle professionalità, insieme alla contrattualizzazione del lavoro agile”.

Un anno senza Alfredo Iorno

Da sempre impegnato con i lavoratori, stimato e apprezzato da tutti: Alfredo Iorno era un sindacalista Cgil di lungo corso che negli anni si è battuto per la difesa dei diritti.

In passato aveva rivestito il ruolo di segretario regionale della Funzione Pubblica Cgil Calabria: il primo maggio ricorre il primo anniversario della sua morte e nello stesso giorno la famiglia ha organizzato in sua memoria una messa al Santuario della Madonna di Termine, a Pentone (Catanzaro), alle ore 18.

La Fp Cgil Calabria ha ancora a mente e a cuore il ricordo di sindacalista attento, competente e capace, e anche quello di un uomo buono, generoso e disponibile, un grande amico e compagno.

Elezioni Rsu 2022, la soddisfazione della Funzione Pubblica Calabria e i risultati ottenuti

 La Funzione Pubblica della Cgil Calabria esprime soddisfazione per i risultati raggiunti dal sindacato nelle elezioni Rsu del 5-6-7 aprile scorso, con particolare attenzione alle vittorie nell‘Azienda ospedaliera di Catanzaro, alla Corte d’Appello di Catanzaro e al raddoppio della percentuale nella Regione Calabria.

 “Il primo dato importante arriva dall’affluenza ai seggi, con percentuali elevate che confermano anche questa volta come i lavoratori e le lavoratrici pubblici non intendono rinunciare alla partecipazione democratica sui posti di lavoro.  Dobbiamo ringraziare tutte e tutti: le candidate e i candidati, i delegati e le delegate e tutte le compagne e i compagni che hanno lavorato intensamente per questa elezione. La democrazia è fatta anche di questo, di voto e di rappresentanza sindacale”. Ad affermarlo è la segreteria regionale della Funzione Pubblica Cgil Calabria. 

“Dal primo flusso di dati che ci giungono- spiega la segreteria– con orgoglio dichiariamo di aver conquistato seggi importati: la Fp espugna per la prima volta una delle più grandi Aziende ospedaliere della Calabria, l’Ao Pugliese Ciaccio di Catanzaro,  a testimonianza di un lavoro capillare svolta negli anni che ha fatto instaurare fiducia e responsabilità nei nostri lavoratori nei nostri candidati.

 Inoltre, la Fp Cgil arriva prima alla Corte d’appello di Catanzaro e Tribunale Catanzaro, Tribunale di Vibo Valentia, Procura di Crotone, Procura di Locri, Procura di Lamezia Terme  Asp Vibo, gli enti provinciali di Catanzaro-Crotone- Vibo Valentia, la Capitaneria di Porto regionale (con sede a Reggio Calabria), Soprintendenza Archeologia- Belle arti- Paesaggio (primo candidato doppia gli avversari ed è il più eletto). Buon risultato anche alla Regione Calabria, dove, in un contesto molto complesso, la Fp Cgil riesce a crescere raddoppiando la percentuale di preferenze.

Ottimo risultato al Comune di Catanzaro e Vibo Valentia, così come alla Procura della Repubblica di Catanzaro dove eleggiamo la candidata con più voti, al Consiglio regionale (dove conquistiamo due seggi in più), alla Prefettura di Reggio Calabria (guadagniamo un seggio e la nostra candidata è la prima eletta),  il Tribunale di Castrovillari (passiamo da un seggio a due), Arcea (da uno a due seggi), all’Autorità Idrica di Bacino (vinciamo l’unico seggio a disposizione),  Arsac (conquistiamo due seggi), Calabria Verde, (prendiamo 3 seggi). All’Ussmi, dove la nostra candidata è La prima candidata,  Biblioteca nazionale di Cosenza, dove prima non eravamo rappresentati mentre ora conquistiamo un seggio. Anche al Comune di Vibo Valentia: due seggi in più rispetto al passato.  Confermiamo i due seggi all’Aterp e i quattro seggi della Provincia di Cosenza. E ancora, la lista Fp Cgil arriva prima, solo per citarne alcuni, nei Comuni di  Castrovillari, Corigliano- Rossano, San Giovanni in Fiore, Paola, Palmi, Polistena, Sinopoli”.

Ispettorato del Lavoro, la condanna della Filcams Calabria: “Guerra tra lavoratori”

La nota è di Giuseppe Valentino, segretario regionale di Filcams CGIL Calabria, che fa seguito alla nota della Funzione Pubblica Cgil Calabria su quanto accaduto nella sede dell’Ispettorato del lavoro a Catanzaro.

LEGGI QUI LA NOTA DELLA FUNZIONE PUBBLICA CGIL

La Filcams CGIL Calabria condivide il comunicato ed i contenuti espressi dalla FP CGIL ai vari livelli sull’aggressione ai danni dei lavoratori dipendenti dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Non è concepibile vedere lavoratrici e lavoratori che si scagliano e fanno la guerra ad altri lavoratori ai quali rivolgiamo la nostra vicinanza e solidarietà.

La nostra organizzazione sindacale si rapporta quotidianamente con gli organismi di controllo Ispettivo, condividendo l’amarezza che innanzitutto gli stessi dipendenti dell’INL esprimono per la carenza di mezzi e di personale che impedisce loro di poter espletare al meglio il proprio lavoro. Conosciamo situazioni di lavoratori coraggiosi ed appassionati che addirittura mettono di tasca propria i soldi, sottraendoli al loro reddito, della benzina per poter effettuare le tante visite Ispettive che vengono richieste attraverso puntuali denunce.

Condividiamo, il disagio e la rabbia delle lavoratrici e dei lavoratori SIARC, siamo al loro fianco quotidianamente per tentare di affrontare le gravissime questioni, a partire dal pagamento degli stipendi arretrati, che vengono determinate dall’atteggiamento della dirigenza di un’azienda che non ha nessuna considerazione delle responsabilità sociali nei confronti dei propri dipendenti.

 

Basti pensare che ci troviamo di fronte a quotidiane e continue rescissioni di contratto ad opera degli enti appaltanti (tra queste emerge su tutte la vicenda nel comune di Corigliano-Rossano che solo grazie alla determinazione delle Istituzioni e del sindacato si è riuscita a contenere, dando continuità occupazionale a circa 40 lavoratrici e lavoratori) che creano disagio sociale, disperazione e rabbia nelle famiglie calabresi.

 

Siamo di fronte alla resa dello Stato rispetto agli interessi privati, poiché proprio perché sono rimasti inascoltati gli appelli del sindacato sulla carenza di organico degli INL, aziende irresponsabili possono continuare a violare impunite le leggi ed i contratti di lavoro, mentre nel contempo accrescono i propri profitti.

 

In più non vi sono elementi di garanzia per le lavoratrici ed i lavoratori del settore della ristorazione collettiva, poiché benché su insistenza delle Organizzazioni Sindacali, il Governo ha introdotto nell’ultima legge di Bilancio un fondo (inadeguato ed insufficiente) per salvaguardare con una misura di sostegno al reddito gli addetti al settore nei periodi di sospensione lavorativa (in genere giugno-agosto per le mense scolastiche), dopo quattro mesi manca ancora la circolare attuativa da parte dell’INPS.

Insomma, mentre chi scrive le storie e racconta le vicende della nostra terra attraverso i mezzi di comunicazione agisce come il Manzoni, facendo litigare i capponi di Renzo, gli Azzeccagarbugli vengono salvaguardati e tutelati.

La FILCAMS CGIL Calabria continuerà tra le lavoratrici ed i lavoratori la sua azione di rivendicazione e di tutela, nel rispetto degli altri lavoratori che sono nostri alleati fondamentali per garantire l’applicazione corretta di leggi e contratti, indirizzando le proprie azioni e le proprie proteste verso i veri responsabili di queste incresciose situazioni.

 

Irruzione all’Ispettorato del Lavoro di Catanzaro, la Fp Cgil: “Inaccettabile che si strumentalizzi la rabbia per fare audience”

“Inaccettabile”. La Funzione Pubblica della Cgil bolla così quanto accaduto nei giorni scorsi all’ispettorato del lavoro di Catanzaro. Franco Grillo (Fp Cgil Catanzaro), Alessandra Baldari (Fp Cgil Calabria) e Matteo Ariano (Fp Cgil Nazionale), affermano stigmatizzano l’episodio che ha visto coinvolto un giornalista e una lavoratrice dell’Ispettorato del Lavoro, quest’ultima strattonata all’ingresso.

“Non è accettabile che pur di fare audience si arrivi a strumentalizzare la rabbia di alcuni lavoratori, facendoli scagliare contro altri. Da sindacato confederale, che tutela tutti le lavoratrici e tutti i lavoratori, noi non lo accettiamo e condanniamo questa finta informazione. La vicenda denunciata dalle decine di lavoratrici e lavoratori della SIARC – cui va la nostra solidarietà – è certamente complessa, prova ne sia il fatto che coinvolge almeno tre soggetti pubblici (INL, INPS e GdF), senza escludere un possibile intervento della Procura della Repubblica, in quanto i fatti denunciati potrebbero assumere rilievo penale. Proprio per questo, piuttosto che aizzare lavoratori contro altri lavoratori, si sarebbe dovuto cercare di capire bene cosa stesse accadendo. Siamo certi che il personale dell’Ispettorato del Lavoro di Catanzaro, ingiustamente accusato di inerzia e con cui siamo solidali, stia svolgendo tutte le attività e gli accertamenti necessari – così come gli altri organi coinvolti -, pur tra le enormi difficoltà derivanti dalla forte carenza di personale, ispettivo e amministrativo”,  scrivono i sindacalisti della Funzione Pubblica. Grillo, Baldari e Ariano concludono così: “Ricordiamo, infatti, che l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha, ad oggi, una carenza di oltre duemila unità su tutto il territorio nazionale e di questo non si può non tener conto, soprattutto in un contesto socialmente ed economicamente complesso, come quello catanzarese. Spiace constatare, invece, che di tutto questo non si sia tenuto conto nei servizi andato in onda, preferendo attestarsi sul logoro cliché dell’impiegato pubblico che non fa nulla. Come FP CGIL siamo impegnati da tempo e ad ogni livello per chiedere immediate e straordinarie assunzioni nella Pubblica amministrazione, per garantire in modo adeguato ed efficiente i servizi alla cittadinanza, inclusa la tutela del mondo del lavoro che ogni giorno l’Ispettorato Nazionale del Lavoro garantisce”

Assemblea del personale del Fp Cgil con Baldari, Ariano e Trevisani: ecco i temi affrontati

Il 31 marzo si è svolta in remoto l’assemblea del personale indetta dalla FP CGIL Calabria, con la partecipazione di Alessandra Baldari Segretaria Generale FP CGIL Calabria, Matteo Ariano FP CGIL Nazionale e Antonella Trevisani – Coordinatrice FP CGIL INPS.

Ha introdotto i lavori Alessandra Baldari con una disamina dell’attuale situazione politico -sindacale, affrontando i temi più generali che stanno alla base delle condizioni di lavoro del Pubblico Impiego, evidenziando il mancato riconoscimento che permane della funzione centrale e strategica del sistema pubblico, a maggior ragione in questa fase pandemica non ancora cessata. Un sistema che ha retto proprio grazie all’impegno ed alla professionalità dei lavoratori del settore pubblico. Non di meno è stato affrontato il tema delle prossime elezioni RSU. Tornata elettorale che vede impegnata la FP CGIL, con le proprie candidate ed i propri candidati, a mettere in evidenza lo straordinario lavoro quotidiano delle delegate e dei delegati nei rispettivi posti di lavoro.

Matteo Ariano, per la FP CGIL nazionale, ha illustrato in maniera dettagliata il nuovo CCNL delle funzioni centrali 2019-2021, ormai in dirittura d’arrivo con la sottoscrizione definitiva che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni, trattando sia gli aspetti economici che quelli normativi (Lavoro Agile, nuovo Ordinamento Professionale, introduzione nuova area delle Elevate Professionalità, Ferie). Dopo i numerosi interventi dei partecipanti all’assemblea, con Antonella Trevisani sono stati affrontati gli argomenti più attinenti alle specificità dell’INPS.

Lavoro agile Sul lavoro agile post emergenziale, regolamentato con il messaggio Hermes 1143 del 14/03/2022 e dal successivo messaggio 1409 del 29/03/2022, emerge con chiarezza una interpretazione estremamente restrittiva e punitiva con il concetto di prevalenza del lavoro in presenza, ancora una volta frutto di una visione “brunettiana” del pubblico impiego, che intende far passare il messaggio del dipendente pubblico “fannullone” e l’equazione “smart-working = vacanza”. Anche i vertici dell’Istituto hanno fatto molto in fretta a dimenticare l’impegno lavorativo del personale nei due anni di pandemia, con i dati di produzione schizzati alle stelle, per effetto di una modalità lavorativa a cui il personale si è dovuto adeguare dall’oggi al domani, senza la minima regola, distinzione di orario e persino nei giorni festivi e senza contare la mancata attribuzione dei buoni pasto, così come avvenuto in altre pubbliche amministrazioni. L’entrata in vigore del nuovo CCNL, ormai imminente, porrà certamente rimedio alle storture evidenziate, ma è altresì necessario che l’amministrazione, ai diversi livelli di responsabilità, si approcci in un modo completamente diverso, maggiormente coerente con lo spirito di questa metodologia lavorativa.

Progressioni verticali

Con La pubblicazione del DPCM autorizzativo del piano dei fabbisogni 2021/2023 si potrà portare a compimento l’inquadramento in C1 dei colleghi idonei all’ultimo concorso e a bandire un nuovo concorso per i colleghi in possesso del titolo di studio. Ma si potrà dare risposte anche ai colleghi inquadrati in area A. Subito dopo il passaggio alla Corte dei conti del DPCM ci aspettiamo una rapida convocazione per concordare le modalità di attuazione dei passaggi.

Dati di produzione 2021 e Mobilità nazionale e regionale

Sono stati da poco consegnati i dati di produzione relativi all’anno 2021. Per quanto riguarda l’incentivazione speciale tutte le Direzioni Provinciali della nostra regione raggiungono il parametro 100; Per l’incentivazione ordinaria, ad eccezione della Direzione Regionale che al momento si attesta al parametro 100, tutte le altre Direzioni raggiungono il parametro 110. Non si può non sottolineare come il risultato sia stato raggiunto grazie al grande impegno profuso dal personale della nostra regione, che tra mille difficoltà dovute a riorganizzazioni organizzative subite e mai condivise e alla cronica carenza di personale, anche per il 2021 ha svolto il proprio lavoro in maniera egregia, erogando quelle prestazioni che hanno consentito la tenuta sociale della nostra regione. Proprio sulla carenza di personale evidenziamo che tutte le sedi della nostra regione hanno urgente bisogno di nuovi innesti, e ci auguriamo che con la mobilità nazionale prima e col nuovo concorso poi, si possa avere una boccata d’ossigeno necessaria per ovviare alla grave sofferenza di tutte le strutture territoriali e garantire la corretta erogazione delle prestazioni alla cittadinanza. Mobilità che comunque rimane legata all’immissione in servizio del personale del nuovo concorso.

Valutazione individuale della Performance

E mentre il personale, col massimo sforzo e la massima dedizione, raggiungeva per l’ennesimo anno gli obiettivi di produzione, abbiamo assistito all’avvio del sistema di misurazione della performance individuale, su cui, già in premessa, dobbiamo esprimere un giudizio estremamente negativo. I numerosi interventi dei partecipanti hanno evidenziato un profondo rammarico e una cocente delusione per come si è sviluppata la valutazione. Seppur consapevoli della natura sperimentale di un processo valutativo che coinvolge l’INPS per la seconda volta nella sua storia, a distanza di circa vent’anni (anche di quella esperienza non ci giungono ricordi positivi), rileviamo che, sulla base delle informazioni in nostro possesso, a fronte di un appuntamento così importante e di tale impatto su ciascun valutato, l’amministrazione si è fatta trovare del tutto impreparata a gestire l’intero processo. A nostro avviso, in primo luogo, appare contraddittorio l’avvio in “corso d’opera” di tale sistema, da cui è scaturita una prima valutazione nel mese di gennaio 2022 per un periodo (l’anno 2021) per il quale, peraltro, per ovvi motivi temporali non può essere concessa al lavoratore la possibilità di “recuperare o migliorare” la propria performance. Osserviamo, che ci è stata consegnata una fotografia distorta e del tutto disomogenea dei valori del personale, determinando sentimenti di grande frustrazione e demotivazione, con effetti che inevitabilmente si paleseranno da qui in avanti. Ci troviamo di fronte ad un’amministrazione che si è dimostrata poco lungimirante, che ha dimenticato con molta fretta i sacrifici chiesti al personale in questi ultimi due anni e che, invece di valorizzare e motivare i propri dipendenti, sempre meno per effetto dei pensionamenti e del mancato turn-over, ha intrapreso una “strada punitiva”, con effetti divisivi e dannosi per il benessere aziendale. E’ mancata una funzione di garanzia e di equilibrio rispetto a situazioni particolari che fossero potute emergere e, soprattutto, di omogeneità, all’interno delle sedi e tra le sedi, per rendere questa valutazione il più possibile oggettiva e scevra da qualsiasi condizionamento. Avremmo volentieri fatto a meno della valutazione, ma per effetto delle diposizioni vigenti non era possibile evitarla, così come eravamo consapevoli che potessero determinarsi difettosità, ma non ciò che poi si è effettivamente verificato. A mente fredda, non possiamo che esprimerci in termini negativi, consapevoli che molti colleghi hanno ricevuto valutazioni incoerenti rispetto all’apporto individuale dato e al proprio percorso lavorativo e professionale , vedendo calpestata la dignità personale. Giacché ci risulta imminente la convocazione del tavolo nazionale sull’argomento, ci auguriamo, ed il nostro impegno sarà massimo affinché a partire da tale appuntamento si possano attuare i necessari rimedi per una valutazione finalmente oggettiva e coerente.

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