Archivia Settembre 30, 2022

Catanzaro, costi troppo elevati per i parcheggi di Via Argento: la nota di Fp Cgil Area Vasta

“Dopo gli aumenti di gas e luce arriva la doccia fredda per moltissimi lavoratori, lavoratrici e utenza che da anni utilizzano i parcheggi Aci di Via Argento, nei pressi del Tribunale di Catanzaro. Non è assolutamente accettabile che un lavoratore possa pagare con convenzione socio Aci la somma di 5 euro al giorno per parcheggiare la propria auto, in considerazione degli aumenti di gasolio e diesel”.

Ad affermarlo è la Fp Cgil Area Vasta a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici della giustizia che prestano servizio nel Tribunale di Catanzaro. 

“Chiediamo  di rivedere le proprie decisioni ai responsabili ACI, alla luce del caro vita che sta mettendo in ginocchio tutto il sistema economico. Un’ulteriore spesa graverebbe sul bilancio economico di ogni nucleo familiare di lavoratori, cittadini e utenza che di per sé arrivano con enormi difficoltà a fine mese”.

“Salute, Lavoro, Welfare. Quale futuro per la Calabria. Ascoltiamo il lavoro”: mercoledì l’incontro della Cgil Calabria a Lamezia

“Salute, Lavoro, Welfare. Quale futuro per la Calabria. Ascoltiamo il lavoro”. Mercoledì 29 settembre dalle ore 9:30 al Grand Hotel di Lamezia Terme si terrà un’iniziativa promossa da Cgil Calabria, Fp Cgil, Filcams Cgil, e Spi Cgil.

In attesa del diciannovesimo congresso, quadri e delegati discuteranno e ascolteranno le testimonianze dei lavoratori di Fp, Filcams, Fillea, Flc e Spi Cgil, nell’ottica di uno “Stato sociale forte, pubblico e universale” alla base di cui ci siano un servizio sanitario nazionale e politiche sociali a garanzia della salute e dei diritti di tutti.

Saranno presenti il Segretario Generale Cgil Calabria Angelo Sposato, la Segretaria Generale Fp Cgil Calabria Alessandra Baldari, il Segretario Generale FilCams Cgil Giuseppe Valentino, la Segretaria Generale Spi Cgil Calabria Claudia Carlino e Luigi Veraldi, Segretario Regionale Cgil.

A chiudere l’evento l’intervento di Serena Sorrentino, segretaria nazionale Fp Cgil Funzione Pubblica.

La FP CGIL chiede risposte alla direzione del Gom: “I dipendenti non possono attendere oltre”

 Spesso in questi anni di pandemia abbiamo sentito dire che la Sanità pubblica non funziona. Al Sud, in Calabria, lo abbiamo sentito più che altrove. Per quanto doloroso sia, non resta che domandarsi se la si voglia davvero far funzionare la Sanità pubblica calabrese, o se piuttosto non faccia comodo a qualcuno, che questo sogno di giustizia sociale muoia pian piano, un passo alla volta, per lasciare (ancor più) spazio alla Sanità dei privati, di chi può permettersela, di chi può pagare per esercitare un diritto costituzionalmente garantito. La FP CGIL è di parere completamente opposto e non può tacere.

Ci riferiamo, nello specifico, al Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria che tanta parte ha avuto nel contrasto alla pandemia da CoVID-19 grazie all’impegno, la competenza e l’alto senso di responsabilità che lavoratrici e lavoratori hanno, di fatto, dimostrato in questi due anni.

Qualcuno potrebbe addirittura pensare che questi lavoratori vadano premiati o perfino incentivati, ma non è il caso del G. O. M. Bianchi Melacrino Morelli:  un Ospedale nel quale la Produttività 2021, ovvero le premialità legate alle Performance, non è stata ancora erogata ed è ben lungi dall’esserlo;  dove i buoni pasto maturati dal personale non vengono erogati da oltre 9 mesi;

  • dove il salario accessorio viene erogato con ritardo, con evidenti ripercussioni sulle economie delle famiglie dei dipendenti;
  • nel quale nei reparti si lavora in elevata carenza di organico, come nei casi più eclatanti delle U.O. di Ostetricia e Ginecologia e di Pediatria dove, spesso, un operatore si trova da solo a garantire l’assistenza all’intero reparto; nel quale permane critica, e inaccettabile, la situazione del Pronto Soccorso e dove gli altri reparti non se la passano meglio;
  • nel quale, ancora oggi non è di nostra conoscenza l’approvazione del piano del fabbisogno, per il quale con DCA 113 DEL 06.09.2022 il Commissario ad acta dava  10 giorni di tempo per presentare lo stesso, cosa a cui la stessa ASP di Reggio Calabria ha già adempiuto;
  • nel quale gli operatori cercano di gestire, a volte invano, con un solo strumento TAC utile prestazioni della U.O. di Radiologia e neuroradiologia per un’utenza enorme, mettendo, evidentemente in difficoltà gli utenti ed i reparti che ad essa afferiscono;

Un ospedale in cui non si rispetta il turnover del personale; in cui la mobilità interna è ancora di là dall’essere definita (siamo, da anni, in attesa di discutere del regolamento di mobilità esistente in tutte le strutture analoghe).

Queste le cose di cui la FP CGIL è a conoscenza, molte altre sono quelle che non sappiamo a causa del muro che l’Amministrazione del G.O.M. ha inteso alzare nei confronti dell’interlocuzione tra le parti.

Non sappiamo se e quando si procederà con le stabilizzazioni dei contratti COVID (Legge di Bilancio), cioè di quelle persone che hanno difeso la trincea quando la guerra infuriava. Attendiamo ancora la convocazione della delegazione trattante, considerando che siamo già quasi ad Ottobre.

Non sappiamo perché, ad esempio, il G.o.m., con un apparato amministrativo che sta letteralmente scomparendo per carenza di personale, non procede allo scorrimento della graduatoria del concorso di Assistenti Amministrativi, che essa stessa ha indetto ed espletato e non avvia quello per Collaboratori Amministrativi, ampiamente previsti anche dal precedente piano del fabbisogno.

Non sappiamo perché ad alcuni lavoratori siano state arbitrariamente tolte indennità a loro spettanti. E tutte queste cose non le sappiamo perché molte delle nostre richieste sono cadute nel silenzio.

Alla luce di tutto ciò, la FP-CGIL di Reggio Calabria non può che reiterare la denuncia delle innumerevoli difficoltà che ormai da tempo attanagliano le lavoratrici ed i lavoratori del G.O.M., difficoltà delle quali chiede conto direttamente alla Direzione del G.O.M. ed al suo Commissario, che, visti gli illustri trascorsi nelle file di organizzazioni sindacali di vario colore, dovrebbe avere particolarmente a cuore le nostre richieste.

Questo sarebbe un primo ma significativo passo per ribellarsi ad un disegno di lenta ma costante smobilitazione della Sanità Pubblica che, più o meno consciamente, si va configurando tanto a livello nazionale quanto a livello locale e che troverà sempre una netta ed intransigente opposizione della FP CGIL, parafrasando il grande De Gregori “sempre e per sempre dalla stessa parte ci troverai”.

 

Francesco Callea, segretario Generale, FP CGIL di Reggio Calabria

 

 

Sanità provinciale di Cosenza, Fp Cgil: “Pediatria rischia di sparire”

Anche nascere, in provincia di Cosenza, può essere un privilegio. Così come lo sta diventando l’assistenza pediatrica. Negli Ospedali Spoke di Castrovillari, Corigliano e Cetraro, dove insistono gli unici reparti di Pediatria dell’Azienda Sanitaria Provinciale, certamente è già un miracolo garantire i ricoveri e le cure per i bambini malati. Da anni, infatti, a Corigliano e a Cetraro i turni pediatrici e l’apertura h24 dei reparti di Pediatria sono garantiti da una cooperativa di Pediatri, per carenza ormai cronica di Medici. Mentre l’unica unità di Pediatria, che finora era riuscita a garantire con regolarità i turni di servizio, ossia Castrovillari, rischia seriamente di andare in sofferenza, per l’imminente preventivata assenza di tre dei sei Medici assegnati. Una situazione assurda, che va ad aggravare ulteriormente le già critiche situazioni che si registrano nelle Pediatrie di Corigliano e Cetraro.

I tagli imposti da dodici anni di commissariamento della Sanità calabrese, si stanno trasformando tutti in danni a carico dei Cittadini. Mentre la spesa per la migrazione sanitaria, a carico della Regione, continua a lievitare. Anche il 2021 ha segnato un ulteriore record di incremento di spesa, poiché i Calabresi bisognosi di cure sono sempre più proiettati a ricoverarsi in altre Regioni.

Da anni denunciamo la grave carenza di Personale medico e non medico, senza ottenere risposte sufficienti. In mancanza di soluzioni strutturali e urgenti, la Sanità pubblica rischia un serio tracollo.

Occorre, quindi, una urgente inversione di tendenza: bisogna mappare le carenze di Personale medico e non medico, concentrare tutte le risorse, ordinarie e straordinarie, assegnate per l’emergenza covid e in funzione del PNRR, e procedere con le assunzioni del Personale necessario a garantire il diritto alla salute. Ciò dovrà consentire anche il superamento delle costosissime convenzioni che l’Azienda Sanitaria Provinciale è costretta a sostenere, ma che non potranno durare ancora più a lungo, se non si vuole continuare a sperperare ingenti risorse, e a non dare una soluzione strutturale al bisogno sanitario.

Si diano, quindi, urgenti risposte alle Pediatrie di Castrovillari, Corigliano e Cetraro, in modo da restituire al Cittadino il diritto di sentirsi un po’ più tutelati nel loro bisogno primario di avere una sanità efficiente e sufficiente.

Giuseppe Guido – Segretario Generale CGIL Pollino Sibaritide Tirreno

Vincenzo Casciaro – Segretario Generale FP CGIL Pollino Sibaritide Tirreno

 

Indennità Covid in Calabria, Fp Cgil: “Assicurare a tutti il ristoro dovuto”

La nota è del segretario generale FPCGIL Calabria Alessandra Baldari  e del segretario FPCGIL MEDICI Francesco Masotti 

“Su quanto annunciato nei giorni scorsi in tema di sanità, vale a dire l’erogazione della tanto attesa indennità
Covid finanziata dal Governo nazionale e concordata dalle OO.SS. con la Regione Calabria oltre 2 anni fa che
pare finalmente essere in prossimità di liquidazione e l’emanazione del DCA 113, che stabilisce la
predisposizione dei Piani di fabbisogno per il 2022 da parte delle Aziende del SSR, sbloccando la possibilità di
assumere e stabilizzare il personale con i previsti requisiti, purtroppo, corre obbligo riservare la massima
cautela.

Infatti, riguardo al primo annuncio, siamo al corrente che non tutte le Aziende sanitarie della nostra regione
hanno risposto alla richiesta di puntuale rendicontazione cosi come esige l’autorizzazione alla spesa
derivante da fondi POR, 22 milioni, stanziati dalla Regione e destinati al pagamento dell’indennità Covid per
il personale che con coraggio ed abnegazione ha fronteggiato l’ondata del virus. Altre, col supporto di
consulenti inviati dal Dipartimento salute, stanno apportando correzioni e solo due hanno completato
correttamente la necessaria rendicontazione. Pertanto, non possiamo considerare concluso l’iter istruttorio
né garantire tempi certi, anche se la DGR di impegno di spesa ci rassicura. I tempi incerti di rendicontazione
da parte delle Aziende dimostrano però, ancora una volta, la loro ridotta capacità amministrativa che tanto
incide sulla governance e sull’organizzazione del sistema sanitario regionale. Infine, resta irrisolta una parte
dell’applicazione di parte dell’accordo del 6 luglio 2020 che prevede l’inclusione dei medici convenzionati
come quelli del 118 in prima linea nell’assistere i pazienti contagiati, per i quali non abbiamo ancora alcuna
rassicurazione. La FP CGIL continuerà a vigilare sulla correttezza dell’applicazione dell’accordo sottoscritto,
continuando a sollecitare aziende e dipartimento al fine di addivenire alla conclusione e al ristoro di tutti i
lavoratori e le lavoratrici della Sanità.

Inoltre, il DCA 113 dello scorso 6 settembre relativo ai Piani di fabbisogno di personale e Piani delle assunzioni
per il 2022, se da un lato produce una sollecitazione necessaria alle Aziende soprattutto per dar luogo alle
stabilizzazioni concordate, rese possibili dalla normativa vigente (Legge di bilancio, Madia), dall’altro ci
preoccupa in quanto prende a riferimento il tetto di spesa del personale del 2021 e i volumi di produzione
dello stesso anno. Spesa certamente superiore al 2020 per l’assunzione di personale precario durante
l’emergenza Covid, ma condizionata dalla riduzione della produttività di tutte le altre attività non Covid.
Allo stesso tempo ci chiediamo, questi Piani di fabbisogno a quali Atti Aziendali fanno riferimento? La spesa
del personale a quali bilanci farà rifermento se molti di quei bilanci non sono stati approvati? Dubbi che
sarebbe stato possibile chiarire se, come sosteniamo da tempo, ci fosse stato un confronto continuo con le
organizzazioni sindacali, a cominciare proprio dai Piani di fabbisogno che sono lo strumento fondamentale per avviare quel processo di reclutamento del personale sanitario le cui carenze sono attualmente la più grave criticità del nostro SSR”

 

 

 

Facoltà di Medicina, la Fp Cgil Area Vasta in difesa di Catanzaro

“In questi giorni si stanno (finalmente!) moltiplicando le iniziative di denuncia del possibile scippo della facoltà di Medicina di Catanzaro da parte dell’Università della Calabria (UniCal). L’istituzione del corso di laurea di Medicina e Tecnologie digitali nell’UniCal appare infatti come il classico cavallo di Troia per iniziare, in sordina, quelle attività accademiche che siano propedeutiche all’istituzione del corso di laurea in medicina tout court. Le prime avvisaglie di questo malcelato tentativo sono arrivate dai bandi di reclutamento di ricercatori destinati ad attività cliniche”. A scriverlo in una nota Franco Grillo, segretario generale FP CGIL Area Vasta,  Ivan Potente e Anna Rotundo, FPCGIL Medici e Dirigenti Sanitari Area Vasta CZ, KR, VV. Che continuano:            “La Calabria, pur essendo la regione più povera d’Italia, si è permessa il lusso di tanti duplicati: a)  sedi istituzionali (Giunta regionale a Catanzaro, Consiglio regionale a Reggio Calabria, caso unico in Italia che queste due sedi non coincidano nel capoluogo di regione) con enormi costi per il coordinamento delle attività di sedi così distanti tra loro; b) aeroporti: Lamezia Terme, Reggio Calabria, Crotone…… per non parlare della ventilata istituzione dell’aeroporto della Sibaritide! Anche in tal caso costi moltiplicati per mantenere scali sottoutilizzati; c) corsi universitari che presentano già numerosi doppioni in sedi distanti tra loro poche decine di chilometri: basti citare il caso della facoltà di Giurisprudenza, presente in tutte le università calabresi, che sforna laureati a tutto spiano, spesso con scarse prospettive occupazionali nonché il già avvenuto e anch’esso inutile evento di duplicazione delle lauree triennali legate alle professioni sanitarie. Anche in questo caso si è avuta la prevalenza di una logica “cosenzacentrica” che di fatto era già superata dal percorso esistente delle sedi decentrate.

“Questo è il momento dell’ennesimo duplicato: la facoltà di Medicina che, tra tutte le lauree universitarie, è quella caratterizzata dai maggiori costi, a causa della necessità di avere un ospedale di riferimento, si prepara a materializzarsi in quel di Cosenza per assecondare, in luogo di logiche di qualità dell’offerta formativa, meri appetiti campanilistici. Vero è anche che Catanzaro paga pesantemente l’assoluta nullità politica della città, in termini di peso regionale e nazionale, realizzatasi nella precedente sindacatura, nonché l’evidente difficoltà in cui naviga la facoltà di Medicina e Chirurgia che patisce in modo incontestabile, l’affanno in cui versa da tempo, da noi denunciato più volte, il vertice gestionale. Siamo lontanissimi dai fasti e dai successi che hanno visto come protagonisti il compianto Rettore Prof. Venuta e, in tempi più recenti, il Prof. Quattrone. L’Università continua ad essere troppo spesso quasi esclusivamente un trampolino di lancio per docenti che, non essendo di questo territorio, si spostano non appena viene loro offerta la possibilità di farlo. In questo modo l’istituzione sfugge ad uno dei suoi compiti fondamentali: favorire la nascita e la crescita di un corpo insegnante autoctono che, essendo legato all’ambiente calabrese e catanzarese, avrebbe le motivazioni giuste per spingere alla crescita tutto il sistema. Non sfugga a nessuno che, tal guisa, è uno degli elementi di forza del sistema universitario che gravita intorno a UniCal. Viceversa abbiamo di fronte una facoltà di Medicina di Catanzaro che ha presentato e presenta, per come sempre puntualmente denunciato da questo sindacato, anche notevoli criticità in termini di qualità dell’offerta formativa (basti pensare alla chiusura di alcune scuole di specializzazione per mancata rispondenza ai requisiti). Tanto nella totale assenza di quei momenti programmatori e di visione sinottica che dovrebbero esser patrimonio consolidato di chi ha avuto il mandato di gestire e tutelare la stessa Università. Di rimando, di fronte a tanto “strazio”, il sistema invece di correre ai ripari potenziando quanto già esistente, magari anche attraverso un pesante ricambio di chi, nel corso di questi ultimi anni, ha dimostrato di non essere all’altezza del compito,

Lanciamo un appello non già soltanto per difendere le prerogative di Catanzaro ma, soprattutto, l’interesse dei calabresi ad avere un sistema formativo in campo medico che sia adeguato ed efficiente e che utilizzi i soldi (pubblici) in maniera ponderata. La formazione medica è quanto di più complesso si possa immaginare: i medici del futuro dovranno essere numerosi ma anche adeguati in termini di competenze. Parcellizzare l’offerta formativa in campo medico non solo aumenta i costi ma soprattutto non garantisce un percorso formativo che sia all’altezza di una professione così delicata. Le fin qui latitanti istituzioni competenti, catanzaresi e non, facciano ciò che il loro mandato politico prevede: difendano i territori e programmino in maniera integrata i percorsi che possono dare un futuro ad una regione così disastrata. Naturalmente- concludono i sindacalisti- la FPCGIL Area Vasta, farà la sua parte affinché si eviti questo tentativo di istituire surrettiziamente una seconda ed inutile facoltà medica in un territorio già protagonista di troppe guerre tra poveri”.

Funzioni Locali per il triennio 2019-2021, continua il negoziato per il rinnovo

In data 5 luglio 2022 è proseguito il negoziato per il rinnovo del CCNL delle Funzioni Locali per il triennio 2019-2021.

L’Aran non ha presentato un testo ma ha verbalmente illustrato alcune ipotesi su cui
sta lavorando per rispondere ai dubbi e alle obiezioni che le OO.SS. hanno avanzato
rispetto a tre questioni:
– i profili dell’area socio sanitaria;
– il tema della valorizzazione delle figure addette al coordinamento con gradi di sottufficiale;
– il tema del corretto inquadramento dei profili scolastico educativi.
In merito al primo punto l’Aran ha confermato la necessità di identificare il profilo di
infermiere nell’ambito della futura area dei Funzionari (ex Categoria D) inclusi i nuovi accessi, mentre il personale eventualmente inquadrato nell’area immediatamente
precedente (ex categoria C) verrebbe reinquadrato attraverso le procedure previste dal
DL 80 e recepite dal CCNL.
In merito al secondo punto l’Aran ha confermato l’idea di volere rispondere all’esigenza di un riconoscimento professionale delle figure addette al coordinamento con
gradi di sottufficiale, attraverso l’introduzione di “differenziali economici” maggiorati rispetto a quelli dell’area di appartenenza, ma ha anche aperto all’ipotesi di un riconoscimento attraverso uno sviluppo dell’indennità di funzione che la leghi ancor più
direttamente al grado ricoperto.
Sul terzo punto l’Aran ha illustrato un possibile approccio al tema del corretto inquadramento del personale scolastico educativo a fronte delle novità in merito al titolo
necessario per lo svolgimento di queste attività. L’ Aran pertanto proporrebbe di identificare le figure di educatore di asilo nido e di insegnante di scuola dell’infanzia, per
le assunzioni che dovessero intervenire dopo la sottoscrizione del CCNL, nell’Area
dei Funzionari, come per il restante personale laureato. Il personale che invece già
oggi ricopre quei profili verrebbe gradualmente reinquadrato, secondo le procedure
speciali previste dal DL 80/2021. Il costo del reinquadramento verrebbe compensato
attraverso l’utilizzo di parte delle somme destinate dalla legge di bilancio alle dure di riclassificazione e attraverso il consolidamento nel tabellare delle indennità
professionali e di parte dell’indennità di c.d. “tempo potenziato”.
L’Aran ha poi ribadito l’idea di riconoscere al personale che per svolgere il proprio
ruolo deve essere iscritto ad un albo professionale dei differenziali economici “maggiorati”.
Nell’esprimere la nostra opinione abbiamo fatto presente che un parere compiuto potrà essere dato solo dopo che aver letto i testi che dovrebbero tradurre queste ipotesi,
oggi illustrate oralmente.
Abbiamo ribadito che l’uso dei differenziali maggiorati per riconoscere lo sviluppo di
alcune professionalità può essere limitante e che pertanto la strada del rafforzamento
delle indennità appare quella più adeguata.
Abbiamo inoltre ribadito che la sezione della Polizia Locale dovrebbe affrontare anche altre questioni come, ad esempio, quelle relative ai casi di esonero dal turno o
quelle relative alla compatibilità dell’indennità di ordine pubblico.
Sulla proposta per il settore educativo abbiamo apprezzato che si voglia garantire
l’unicità del sistema di inquadramento e si identifichi nella futura area dei Funzionari
il corretto livello di classificazione del personale educativo e insegnate; abbiamo però
espresso delle riserve e ribadito la necessità di un approfondimento rispetto alle modalità di reinquadramento del personale attualmente in servizio, con particolare riferimento all’utilizzo di parte all’indennità di tempo potenziato.
L’Aran ha registrato le posizioni espresse dalle diverse OO.SS. e, al fine di accelerare
il prosieguo della trattativa, ha proposto per la prossima settimana due incontri: uno
lunedì 11 luglio; l’altro giovedì 14 luglio. Ci verrà quindi inviato, nei prossimi giorni,
un testo che articola le proposte oggi illustrate solamente a voce.

Il Comparto delle Funzioni Locali

Vibo Valentia, sanità ieri e oggi per costruire il futuro: l’otto luglio la Fp Cgil incontra la segreteria generale

L’attenzione della Funzione Pubblica Cgil Area Vasta continua a concentrarsi sul tema della sanità, argomento nevralgico della regione Calabria e che spesso occupa tristemente le prime pagine dei giornali locali e nazionali. Proprio per valorizzare l’attenzione della Fp Cgil sulla sanità, l’organizzazione sindacale ha organizzato per l’8 luglio un incontro pubblico dal titolo ”Sanità ieri e oggi per costruire il futuro”. L’incontro, a cui parteciperà la segretaria generale della Fp Cgil Serena Sorrentino, si terrà a Vibo Valentia: un luogo scelto perché rappresenta l’amplificazione di annosi e macroscopici problemi che avvolgono la sanità calabrese.

A Vibo, come è noto, c’è un grave problema infrastrutturale. L’obiettivo dell’incontro è proprio quello di accendere i riflettori su questa realtà, tra le più gravi d’Italia. Inoltre, l’occasione sarà anche utile per tracciare un bilancio sulla situazione della sanità calabrese e in particolare dell’area centrale della Calabria.

La manifestazione si terrà l’8 luglio alle 09.30 presso la Camera di Commercio di Vibo Valentia. Tutti i relatori sono indicati nella locandina.

Accordo Regione-sindacati su precari Covid, Baldari (Fp Cgil): “Primo passo per non perdere un patrimonio prezioso”

“L’accordo sottoscritto ieri, presso il Dipartimento della Salute della Regione Calabria, segna un passo importante nel percorso di riavvio delle relazioni sindacali e affronta, finalmente, il nodo delle politiche di reclutamento nel Sistema Sanitario Regionale, da tempo bloccate in ragione del Piano di rientro a cui è ancora sottoposta la nostra regione. Le opportunità che la legge 234, al comma 268, offre sono da cogliere al volo perché aprono alla possibilità di non disperdere un patrimonio prezioso di forza lavoro reclutato in emergenza con l’arrivo della pandemia che ha acuito e reso ancora più evidente la drammatica carenza di personale del SSR”.

Sono le parole del segretario generale FPCGIL Calabria, Alessandra Baldari, a termine dell’incontro che ha portato all’accordo tra i sindacati  e la Regione per il percorso di stabilizzazione dei sanitari assunti in Calabria con contratti precari durante l’emergenza covid e che ora potrebbero beneficiare delle procedure di stabilizzazione fissate nella legge di bilancio.

“Tali risorse professionali sono state assunte con contratti a tempo determinato o con altre tipologie di rapporto di lavoro che vanno da cococo alle partite IVA, fino al reclutamento tramite agenzie interinali, riproponendo quindi una platea di precariato consistente nella sanità pubblica. L’accordo prevede l’avvio del processo di stabilizzazione del personale che possiede i requisiti a norma di legge per dare una prima risposta concreta a quel personale che in piena pandemia ha fornito un contributo e un supporto fondamentale alla cura dei cittadini e che oggi si trova in una condizione di precariato dovuto parzialmente al rispetto del contenimento della spesa, ma, in Calabria, anche per l’inerzia di molte aziende ad attivare procedure assunzionali pur in presenza di risorse finanziarie destinate all’uopo. Ecco perché il particolare contesto in cui ci troviamo va sfruttato riguardo le opportunità che presenta e  tenga  un occhio attento alla necessità urgente, per risalire la china dei LEA, di avviare un percorso di assunzioni che vada oltre le stabilizzazioni di chi ha i requisiti, ma predisponga una programmazione   adeguata affinché si completi lo scorrimento delle graduatorie in essere, e si attivino procedure selettive e concorsuali valorizzando chi ha prestato servizio a vario titolo presso le aziende calabresi. Alle richieste del Tavolo Adduce di potenziare gli organici, la Regione risponde, nonostante sia ancora in fase di approvazione il nuovo Programma operativo, con questo primo atto destinando risorse al potenziamento e aggiornamento dei Piani di fabbisogno e siglando l’accordo che non solo avvia le procedure di assunzioni a tempo indeterminato, ma consente di mantenere in servizio tutte le professionalità assunte a vario titolo, aspetto importantissimo secondo FP CGIL, considerando indispensabile non disperdere un patrimonio di risorse necessario e non ancora sufficiente a colmare la grave carenza di personale”, continua Baldari.

“Questo è solo il primo passo per la FPCGIL, ritenendo che sarà ineludibile procedere, una volta ottenuta l’approvazione definitiva del Programma operativo, alla rivisitazione dei Piani di fabbisogno in funzione di una riorganizzazione ospedaliera e territoriale capace di rispondere con tempestività ed efficienza ai bisogni di salute dei cittadini calabresi. Inoltre- conclude la segretaria regionale della Funzione pubblica della Cgil- tenendo conto che le risorse del PNRR destinate all’implementazione delle strutture territoriali ed all’innovazione tecnologica e non all’assunzione di personale, andranno a finanziare 91 strutture nella Regione Calabria, Ospedali e Case della Comunità e COT, è  indispensabile mettere in campo robuste politiche assunzionali se si vuole evitare che restino contenitori vuoti o che si ricorra a privatizzazioni ed esternalizzazioni di servizi, modificando il profilo del Sistema sanitario che invece deve caratterizzarsi principalmente come pubblico, universale e gratuito”.

 

 

Firmata l’ipotesi di rinnovo del contratto sanitario, Baldari: “Ora assunzioni e contrattazione decentrata”

Firmata nella serata di ieri dall’ Agenzia Rappresentanza Negoziale Pubbliche Amministrazioni (Aran) e a dalle organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Nursind e Nursing Up, l’ipotesi per rinnovo del contratto per il personale del comparto della sanità (triennio 2019-2021).

La firma è arrivata dopo che il Comitato di settore Regioni-Sanità il 6 giugno aveva definito l’Atto di Indirizzo Integrativo “necessario per la chiusura del negoziato”.

La notizia è stata accolta positivamente anche dalla Fp Cgil Calabria che, come evidenziato dal segretario generale Maurizio Landini,  “apre una stagione nuova per il riconoscimento del  lavoro nella sanità  pubblica del nostro paese”. La segretaria regionale della Fp Cgil, AlessandraBaldari, ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto, dato che “il contratto rappresenta un diritto fondamentale per i lavoratori e la lavoratrici di tutta Italia, soprattutto in un settore come quella della Sanità che per anni ha vissuto momenti di precarietà e instabilità. Una situazione che non faceva bene all’intero comparto”. Ma per Baldari il lavoro non finisce qui: “Ora è necessario da parte della Regione l’emanazione di linee guida per la contrattazione decentrata, obiettivo che non è mai stato conseguito ma che rappresenterebbe una vera svolta nelle negoziazioni presso ogni azienda sanitaria. Non si può più rinviare”. La segretaria crede che sia opportuno ancora da parte della Regione di “vigilare sulla rimodulazione dei fondi aziendali perché non ci siano differenze tra i territori”. E infine Baldari volge uno sguardo all’emergenza più urgente e importante: la mancanza del lavoro. “Auspichiamo un piano di assunzioni straordinarie, che possano rimpinguare gli organici carenti e rendere efficienti i servizi sanitari e anche le strutture territoriali già previste e approvate con i fondi Pnrr”.

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