Cida 2023, i sindacati: “Bene il contratto, ma dare risposte ai dipendenti con reddito basso”

Cida 2023, i sindacati: “Bene il contratto, ma dare risposte ai dipendenti con reddito basso”

“Bene il contratto ma ora è tempo di dare risposte ai dipendenti con i redditi più bassi attraverso le progressioni di carriera”. Le segreterie Regionali di Fp Cgil, Cisl Fp E Uil Fpl esprimono soddisfazione per la definizione dell’ipotesi del CIDA 2023 alla Giunta Regionale.

“Tante erano le aspettative dei Dipendenti alla luce del nuovo CCNL  2019/2021, – proseguono i sindacati – grazie al lavoro serrato svolto dalla delegazione trattante nella sua interezza (parte Pubblica e parte sindacale) si sono apportate significative migliorie rispetto al precedente contratto. Il nuovo CIDA vede aumentare tutti i più importanti istituti contrattuali, dalla produttività, all’aumento dell’indennità per Specifiche Responsabilità, che aumentano sia nel numero, circa il 60% dei potenziali dei potenziali assegnatari, che nell’importo. Inoltre cresce il badget per i progetti obiettivo che da 600,000 euro passa a 900.000 euro”.

“E’ stata prevista la Progressione Economica all’interno dell’Area (ex PEO) per il 50% degli aventi diritto. Aumentati gli emolumenti di posizione – si legge ancora – e risultato degli incarichi di Elevate Qualificazioni (ex Posizioni Organizzative). Si è regolamentata la pausa obbligatoria dopo le 6 ore lavorative, adeguandola al nuovo CCNL, portandola da 30 a 10 minuti. Si è prevista, inoltre, la somma di 150,000 euro per il welfare sociale ed in particolare per il sostegno alle spese di viaggio dei dipendenti pendolari. Si è inserito un articolo riguardante la flessibilità oraria per determinate categorie di personale: chi ha problemi gravi di salute, chi usufruisce della L.104/92, chi ha il carico dei figli che frequentano la scuola per l’infanzia, elementare o media, viene data la possibilità di ampliare la flessibilità oraria rispetto a quella in uso. Infine, si è discusso, su un punto all’O.D.G. relativo alle progressioni tra le aree, le cosiddette “progressioni verticali”, inserendo i criteri per l’attribuzione delle stesse, in riferimento al periodo transitorio dei 3 anni (2023/2025), che vengano finanziate con l’importo relativo allo 0,55% del monte salari 2018, cioè della spesa del personale 2018. Questo finanziamento può avvenire grazie al nuovo CCNL”.

Acceso il dibattito sull’argomento, le scriventi OO.SS., “nel merito, considerati i ritardi e le mancate risposte della parte pubblica sulle progressioni di carriera in deroga, hanno chiesto di conoscere con immediatezza e comunque prima della stipula del testo definitivo del CIDA 2023, l’ammontare delle risorse da destinare all’attivazione di tale istituto, nonché il numero dei passaggi di categoria che si intendono attivare per l’anno in corso e nel triennio 2023-2025. Già da settembre si pubblichino i bandi, privilegiando quelli da cat. B a cat. C.. Viste le delusioni passate, – concludono – relative a questa problematica, che ha visto la parte sindacale proclamare lo stato di agitazione, vigileremo in maniera ferma, pronti esercitare ogni forma di pressione affinché il personale della Regione Calabria possa avere la tanto meritata riqualificazione”.

FPeditoreFP2021

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