Archivia Marzo 2, 2022

Ispettorato del lavoro, la misura è colma: venerdì a Cosenza e a Roma sindacati e lavoratori in piazza  

I lavoratori chiedono di essere dotati di risorse umane adeguate, di mezzi e strumenti idonei, di formazione e addestramento funzionali alla vigilanza.

 

Venerdì 4 marzo si terrà la manifestazione delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Inl e dell’Anpal a Cosenza di fronte la sede della Prefettura, in Piazza XI Settembre, dalle 10 alle 12. La manifestazione è indetta da Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Flp,  Confintesa Fp, Confsal- Unsa, Usb P.I., e si terrà in concomitanza con quella nazionale che si svolgerà in Via Veneto, a Roma. La manifestazione rientra nelle serie di azioni di lotta attuate dalle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali, per protestare contro il mancato adeguamento dell’indennità di amministrazione per l’Ispettorato nazionale del lavoro e per l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro e con il preciso obiettivo di riparare allo scempio commesso e reintegrare immediatamente il personale dell’Inl e di Anpal nell’armonizzazione.

I sindacati, inoltre, protestano anche perché gli obiettivi della lotta al lavoro sommerso del Pnrr risultano al momento privi di finanziamento nel decreto del Mef del 6 agosto 2021.

“Le lavoratrici e i lavoratori dell’Inl e di Anpal sono stufi della logica del costo zero e non si accontenteranno di promesse o impegni ma, ritenendo di essere stati ingiustamente esclusi, pretendono di ricevere importi a partire da quanto previsto per i colleghi del Ministero di riferimento e chiedono massima attenzione sui temi del lavoro”. Questo è quanto risulta anche dal documento sottoscritto dalla RSU e dai lavoratori dell’ITL di Cosenza, maturato dopo le assemblee avute nell’Istituto e trasmesso ai sindacati denunciando, ulteriormente, l’incremento dei carichi di lavoro a cui si contrappone il mancato reintegro della dotazione organica, documento che queste sigle sindacali condividono e integrano. La mobilitazione, gli incontri, si perpetueranno fino allo sciopero nazionale dei dipendenti dei due enti interessati del 18 marzo.

“Non ci fermeremo fino ad ottenimento del risultato, sia chiaro a tutti”, fanno sapere ancora i sindacati. Che continuano: “All’Ispettorato del Lavoro si chiede sempre di più e si dà sempre di meno. L’urgenza delle morti sul lavoro richiede investimenti concreti sui soggetti che operano in prima linea, al fine di intensificare i controlli e rendere  più incisive le azioni di contrasto. E invece, a parole, si proclama basta morti sul lavoro  e nei fatti si lasciano gli Ispettorati in condizioni di gravissime carenze di organico e si persevera nella logica del costo zero. Quella logica per la quale, sin dal 2017 e cioè dalla nascita dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, non sono mai stati realizzati quegli investimenti volti a qualificare il ruolo dell’Agenzia e a renderla di fatto un efficiente presidio di legalità in materia di lavoro e sicurezza. Ma ormai si è andati anche oltre. Si è passati dall’ “investire zero, al retribuire meno”. Difatti i lavoratori dell’INL, insieme a quelli dell’ANPAL, sono stati gli unici ad essere esclusi dall’adeguamento dell’indennità di Amministrazione, riconosciuta agli altri comparti del pubblico impiego. Sono ora i dipendenti pubblici più poveri d’Europa. A questi lavoratori si dà di meno in un momento in cui si chiede di più. La recente estensione delle competenze e delle responsabilità in materia di sicurezza, non accompagnata da un rafforzamento degli organici, espone il personale all’ulteriore intensificazione dei carichi da lavoro e compromette seriamente la capacità di dare risposte alle numerose richieste di intervento di tanti lavoratori, di evadere le deleghe di indagine, le istanze di conciliazione, le presenze in Tribunale e di  vigilare  affinché i luoghi di lavoro  siano  realmente più sicuri. L’ITL di Cosenza aderisce allo stato di agitazione proclamato a livello nazionale lo scorso 11 febbraio. Per quattro giorni consecutivi ha interrotto l’attività lavorativa un’ora al giorno per riunirsi in assemblea.   Il prossimo 4 marzo, dalle 10.00 alle 12.00, si recherà in Piazza Prefettura per essere ascoltato dal Prefetto  e  per tenere un’assemblea pubblica sulle gravi condizioni lavorative in cui versa da tempo. Partecipa, inoltre, allo sciopero proclamato a livello nazionale il prossimo 18 marzo e si dichiara pronto a mettere in atto aspre azioni di protesta, con interruzione delle  attività  di  competenza,  da  cui deriveranno conseguenze pregiudizievoli per tutta la provincia”.


Ora le richieste dei sindacati: “I lavoratori chiedono di essere messi nelle condizioni di assolvere effettivamente al compito di presidiare la legalità su un territorio vasto e difficile e di essere dotati di risorse umane adeguate, di mezzi e strumenti idonei allo scopo, di formazione e addestramento funzionali alla vigilanza in materia di sicurezza in tutti i settori di intervento e di vedersi riconosciuta l’indennità di amministrazione. Non solo il personale ispettivo, ma anche quello amministrativo,  che “dietro le quinte” lavora a supporto della macchina organizzativa per consentire lo svolgimento delle attività istituzionali, soffre della carenza in organico di risorse umane  sufficienti, che lo costringe a carichi di lavoro senza precedenti; per non parlare, poi dell’inadeguatezza della  formazione  fornita  a  tale personale, che ogni giorno si trova ad affrontare e a dover risolvere problematiche nuove, senza punti di  riferimento  che li  possano  supportare in tal senso. É ora di investire risorse economiche stabili e di finanziare gli obiettivi del PNRR per la lotta al sommerso, al precariato e al lavoro insicuro. Questa   non    è    una    protesta    che    riguarda    solo    i    dipendenti dell’Ispettorato, ma tutto il mondo del lavoro. Se gli organi competenti a vigilare sulla legalità avranno uomini, mezzi e risorse per agire concretamente, tutti i lavoratori saranno più tutelati, diversamente ogni riforma rimarrà sulla carta e in un territorio in cui le condizioni lavorative sono già estremamente fragili, ad  avere la  meglio  saranno il sommerso, il precariato, lo sfruttamento e il lavoro che uccide”.

 

 

 

Pnrr, tuona Baldari (Fp Cgil): “Ripartizione delle risorse è insoddisfacente. Serve cambio di passo”

“La ripartizione delle risorse del PNRR, relative alla misura 6 per la Calabria, appare insoddisfacente rispetto alle esigenze ed ai piani di programmazione delle strutture che sono state annunciate dalla Regione, senza alcuna condivisione con le parti sociali e che dovrebbero riadeguare il sistema sanitario calabrese, in specie riguardo all’assistenza territoriale, ormai da anni impoverita e svuotata di uomini, mezzi e sofferente di una gestione gravata da debiti, spesso inadeguata, a voler essere generosi, o contaminata da problemi di infiltrazioni che hanno portato allo scioglimento, negli anni, di diverse Aziende Sanitarie”. Lo dichiara in una nota la segretaria regionale della Funzione Pubblica Calabria Cgil, Alessandra Baldari.

“Fatta tale doverosa premessa, quello che polarizza la nostra preoccupazione, memori di quanto accaduto fino ad oggi, nei lunghi anni del Commissariamento, è se e come queste risorse saranno davvero spese. Infatti, a nessuno dovrebbe sfuggire la stasi e l’inerzia che in questi anni hanno caratterizzato la governance regionale, dei commissari e delle aziende che hanno congelato nei cassetti le risorse già stanziate e destinate alla realizzazione delle Case della Salute, dei nuovi 4 ospedali, dell’ammodernamento infrastrutturale, per non parlare di quelle destinate, in emergenza Covid, all’incremento dei posti letto, alle assunzioni di personale e al ristoro dell’impegno straordinario delle lavoratrici e lavoratori per combattere la diffusione del virus e curare, ancora oggi, i pazienti calabresi, la famosa “indennità Covid”. Insomma, tanti milioni non spesi”, continua Baldari.

“Auspichiamo che vi sia un doveroso cambio di passo, date le condizioni in cui versa il nostro Sistema Sanitario, ma non possiamo omettere che ai nostri solleciti, più volte reiterati, anche oggi registriamo il silenzio degli interlocutori, Struttura Commissariale e Dipartimento della Salute, riguardo all’urgenza di intervenire sulla maggiore delle criticità denunciata in tutte le aziende sanitarie, ovvero la carenza strutturale di personale che sta per trasformarsi in ulteriore allarme. Com’è noto, infatti, il 31 marzo cesserà lo Stato d’emergenza e certamente non sarà prorogato, ciò comporta che il personale assunto in ragione dell’emergenza a vario titolo (contratti a tempo determinato, collaborazioni, in somministrazione etc.), dovrà lasciare gli incarichi e questo, sommato ai pensionamenti, svuoterà ulteriormente reparti e servizi. E allora ci chiediamo, ammesso che i dati dei contagi e dei ricoveri per Covid in Calabria davvero si riducessero da qui al 31 marzo (i dati odierni rilevati da Agenas denunziano il contrario), non solo come potremo affrontare le attività ordinarie, come smaltire le lunghe liste d’attesa, recuperare le prestazioni arretrate, ma addirittura come potremo dotare di personale le strutture programmate con il PNRR? Il rischio è che i programmi restino sulla carta perché una cosa è certa, la sanità ha bisogno di donne e uomini.

Già il 20 gennaio scorso, la FPCGIL Calabria ha richiesto un incontro ai vertici regionali, Commissario al piano di rientro e Direttore del Dipartimento salute, sollecitando l’urgenza in tema di assunzioni, rammentando che il verbale del Tavolo Adduce del 22 luglio 2021 ricorda che l’art.1, del DL 150/2020 autorizza il Commissario ad attuare un piano straordinario per l’assunzione di personale medico, sanitario e sociosanitario, anche facendo ricorso alle graduatorie in vigore, nei limiti di spesa dei 12 milioni di euro annui a decorrere dal 2021. Citando ancora l’autorevole Tavolo, la spesa del personale del SSR al IV trimestre 2020 si sarebbe ridotta di oltre 11 milioni rispetto al 2019, assommando quindi per il 2020 una disponibilità di spesa di 23 milioni di euro. Effettuate le opportune verifiche sui dati, è necessario fare chiarezza se ci siano state e dove siano le assunzioni già possibili nello scorso anno.

 

Ma vi è di più, oltre che avviare procedure straordinarie di assunzioni, certamente necessarie, attingendo innanzitutto alle graduatorie ancora in essere, è indispensabile, per come previsto anche dalla legge di Bilancio che, ai commi dal 268 al 273, prevede la proroga dei rapporti di lavoro flessibile e la stabilizzazione del personale del ruolo sanitario, grazie anche alla nuova scadenza del Decreto Madia fissata al 31 dicembre 2022 e alla riduzione dei tempi di maturazione dei requisiti , dare dignità contrattuale e valorizzare il lavoro di quegli operatori assunti per l’emergenza, prorogando il rapporto di lavoro in una prospettiva di futura stabilizzazione la cui regia, a nostro avviso, deve essere regionale per omogeneizzare i percorsi assunzionali di tutte le aziende calabresi, emanando provvedimenti uniformi. Tutto ciò non è più rinviabile se si vuole evitare il definitivo collasso dei servizi dopo il 31 marzo ed in vista di poter programmare un SSR efficiente e garante dei Lea per tutti i cittadini ma che possa anche consentire il giusto riposo di tutti gli operatori sanitari che hanno vissuto 2 anni in trincea. Riteniamo che, così come già avvenuto in altre regioni, anche in Calabria si possa stipulare un protocollo che porti a sistema uno degli aspetti fondamentali per il buon funzionamento dei servizi sociosanitari e ribadiamo la nostra richiesta di incontro al Presidente – Commissario”.

 

Lavoratori di Alli Scarl a rischio licenziamento, martedì sit-in dei dipendenti all’impianto 

Tempo scaduto per la pazienza dei 15 dipendenti del depuratore di Alli Scarl che da settembre scorso vivono in una condizione di precarietà e incertezza lavorativa. Dopo una serie di risposte mancate da parte delle istituzioni, ieri l’assemblea dei lavoratori e i rappresentanti sindacali di Fp Cgil (Bruno Talarico), Fit Cisl (Gianluca Campolongo), Uil Trasporti (Benedetto Cassala) hanno indetto un sit-in all’ingresso dell’impianto di Alli, a Catanzaro.
Dalla prima mattinata di martedì, infatti, i lavoratori che da settembre sono in Cassa d’integrazione e che rischiano il licenziamento rivendicheranno il diritto all’occupazione all’entrata del loro luogo di lavoro. Un gesto simbolico, dettato dalla rabbia e dalla volontà di sbloccare una situazione che ormai si protrae da troppo tempo.


Talarico, Campolongo, Cassala

L’obiettivo di sindacati e dipendenti è di richiamare alle responsabilità di Regione Calabria, Ato, azienda e Comune di Catanzaro. Dunque, mirino puntato sia ai tecnici che alla politica.
Dopo mesi di attesa e melina, è arrivato il momento di ricevere risposte. Perché in mezzo c’è il destino e il futuro di uomini, donne e famiglie che non possono permettersi l’instabilità lavorativa.

Aggressione al carcere di Catanzaro, venerdì la manifestazione dei sindacati

“Attesi i gravi fatti accaduti presso la Casa Circondariale “Ugo Caridi” di Catanzaro, che non hanno avuto sufficienti e coraggiose risposte da parte dell’Amministrazione Penitenziaria, nonostante fosse stato già comunicato lo stato di agitazione a livello regionale alcuni mesi orsono sui temi sotto elencati e preso atto che la richiesta di un incontro al Provveditore su alcuni temi specifici non ha sortito alcun effetto, le scriventi OOSS non possono non preannunciare di voler manifestare davanti all’Istituto Penitenziario “Ugo Caridi” di Catanzaro al fine di poter sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni sulle gravi problematiche che si registrano presso questo Istituto e che peraltro sono lo medesime problematiche che si registrano anche nella quasi totalità degli Istituti penitenziari calabresi”. Lo scrivono i sindacati  Bellucci Policaro Paradiso Magro Elia Federico Iannello Scidà, rispettivamente per i sindacati SAPPE, OSAPP, UILPA PP, SINAPPE, FNS CISL, USPP    CGIL, CNPP.

Con una nota inviata al Presidente Bernardo Petralia, Capo del Dap, Direttore Generale del Personale e delle Risorse,  Massimo Parisi e Provveditore Regionale Amm.ne Penitenziaria, Dottor Liberato Guerriero, al prefetto, M. Teresa Cucinotta, Dott.ssa Angela Paravati direttore Casa Circondariale e infine alle  segreterie Nazionali delle organizzazioni sindacali SAPPe -OSAPP-UILPA-SINAPPe-FNS-CISLUSPP-CGIL-CNPP.

“Numeri elevati di detenuti con disagio psichico – a fronte di soli 8 posti detentivi nelle sezioni ATSM vi sono oltre 80 detenuti custoditi nelle sezioni comuni -; Conseguenti difficoltà nella gestione dei detenuti con disagio psichico e dei detenuti che si sono connotati, anche in altre regioni per la loro pervicace aggressività; Carenza degli organici che non consente di operare con sicurezza e che determina turni di lavoro estenuanti, a volte anche oltre le 10 ore;  Carenza del personale medico – a fronte di 12 medici ne sono rimasti soltanto 5, costretti ad effettuare turnazioni massacranti dovendo coprire il servizio per tutte le 24 ore-; Diritti dei lavoratori calpestati.

Tensioni nel carcere di Catanzaro, Fp Cgil: “Urgente inviare personale”

“Continuano le violenze nei confronti degli agenti della Polizia penitenziaria dell’istituto penitenziario di Catanzaro. La notizia ci preoccupa ma non ci stupisce. Da mesi ormai mettiamo in evidenza l’emergenza e la carenza del personale in cui sono costretti a vivere gli operatori di sicurezza dell’istituto penitenziario”. Lo affermano la segreteria regionale e dell’Area Vasta (Catanzaro- Vibo Valentia- Crotone) Fp Cgil dopo le ultime aggressioni avvenute nel carcere di Catanzaro e che hanno visto protagonisti numerosi detenuti, i quali hanno persino tentato di sottrarre le chiavi del cancello.

“Oltre a manifestare la nostra assoluta e incondizionata solidarietà agli agenti coinvolti e in particolare a quelli feriti, non possiamo non focalizzare l’attenzione sul problema che sta alla base. Il nostro invito infatti è rivolto a chi dovrebbe inviare il personale dove è deficitario o assente. Il nostro impegno quotidiano è di organizzare il lavoro ma è evidente che gli agenti che vivono nel carcere sono in sotto numero”, continua la nota della Funzione pubblica della Cgil.

“Non è più tempo di attendere, per la sicurezza dei detenuti dell’istituto penitenziario e per gli agenti che lavorano instancabilmente. Ora più che mai è urgente inviare personale”.

Lavoratori di Alli Scarl a rischio licenziamento, i sindacati non mollano e chiedono un confronto urgente: “Trovare una soluzione”

Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti chiedono chiedono un confronto urgente sul futuro dell’azienda Alli Scarl e in particolare per i 15 lavoratori che rischiano il posto.

Lavoratori di Alli Scarl a rischio licenziamento, i sindacati non mollano e chiedono un confronto urgente: “Trovare una soluzione”
“Dalla riunione del 13 gennaio scorso è emerso che le criticità segnalate, sin dal mese di settembre 2021, e trattate in maniera più approfondita nel corso dell’incontro presso la Prefettura di Catanzaro, in data 07/12/2021, alla presenza della Regione Calabria e di ATO Catanzaro, non hanno trovato la soluzione ivi concordata”, scrivono in una nota Franco Grillo (Fp Cgil), Gianluca Campolongo (Fit Cisl) e Benedetta Cassala (Uil Trasporti) al presidente della Regione Calabria, all’assessore regionale all’Ambiente, al dirigente settore Ciclo integrato dei rifiuti della Regione Calabria, alla prefettura di Catanzaro alla società Alli Scarl e all’Ato Catanzaro.

“Nella riunione del 13 gennaio la società ha comunicato la volontà di avviare la procedura di licenziamento collettivo (legge 223/1991) per 15 lavoratori (su 38 quindi pari al 40% della forza lavoro), rimettendo in discussione anche le 4 unità, che a seguito di apertura delle procedure di cassa integrazione in deroga, sono state riammesse in servizio attivo. Questo, ovviamente, non è assolutamente accettabile da parte del sindacato che ha richiamato la società ad un senso di responsabilità ciò anche in considerazione degli ammortizzatori sociali attualmente in essere, prontamente recepito. “Assodato quindi, il temporaneo congelamento della procedura di licenziamento collettivo” i sindacati chiedono alla Regione Calabria (e alla prefettura di farsi garante dell’incontro) “la convocazione di tutti i soggetti per addivenire ad una pronta ed immediata soluzione della vertenza in atto”.

La Funzione Pubblica Cgil in lutto: ultimo saluto al sindacalista Riccardo Barbucci

“La notizia della dipartita improvvisa di Riccardo Barbucci ci colpisce e lascia tutti noi sgomenti ed increduli. Ci sono notizie che non vorremmo mai apprendere e questa certamente è una di esse.” Lo scrive Fp CGIL Reggio Calabria in una nota stampa firmata dal segretario generale Fp CGIL Reggio Calabria, Francesco Callea, e il segretario generale Fp Cgil Calabria, Alessandra Baldari. Che continuano così:

“Figura importante per la FP CGIL, Riccardo ha ricoperto per più di 20 anni l’incarico di dirigente sindacale; più volte è stato componente di segreteria provinciale e presente in tutti gli organismi. Un uomo, un compagno fortemente convinto e sostenitore del ruolo più nobile del sindacato a servizio e a difesa dei lavoratori. Ha sempre sposato le cause più ostiche, non tollerava l’illegalità, le ingiustizie e le discriminazioni sui luoghi di lavoro, così come nella vita quotidiana. Per anni Responsabile degli Enti Locali ha girato in largo e lungo per la Provincia di Reggio Calabria sedendo ai tavoli di contrattazione dei vari Enti, difendendo gli interessi dei lavoratori con la sua tenacia, la sua caparbietà e la sua capacità di mediazione. Un punto fermo per la nostra O.S., un compagno di lunga esperienza sul campo, estremamente preparato e sempre pronto a condividere con le nuove leve e i lavoratori il suo sapere e le sue grandi competenze in materia di contrattualistica. Una persona sulla quale fare affidamento, estremamente riflessiva e al contempo dal temperamento combattivo, sempre pronto ad intraprendere nuove sfide, vivendo in prima persona i disagi lavorativi e sociali di chi si avvicinava alla CGIL. Amico di tante battaglie, con la sua attitudine alla tutela è riuscito a raggiungere risultati importanti per tanti lavoratori”, continua i

Un sindacalista che ha portato sicuramente prestigio alla FP CGIL, uno spirito libero e ribelle, sempre in prima linea e partecipe alla vita della nostra organizzazione. Nonostante fosse da pochi anni in pensione, il suo contributo è rimasto vivo e attuale nel ricordo delle compagne e dei compagni, che oggi unitamente alle segreterie FP Reggio Calabria – Locri e FP Calabria si stringono e partecipano al dolore della famiglia esprimendo il più vivo e profondo cordoglio”.

Incontro in Regione su LSU e LPU: ok all’accordo su utilizzo delle risorse

L’incontro tenutosi ieri 20 dicembre tra il Presidente Occhiuto, la Vicepresidente Princi,
il DG Cosentino e le Organizzazioni Sindacali CGIL – CISL – UIL, FP CGIL – CISL FP – UIL FPL,
NIDIL-CGIL – Felsa-CISL – UILTEMP UIL, ha segnato un avanzamento rispetto alla vertenza
degli ex Lsu-Lpu calabresi, dopo aver conseguito nel tempo importanti risultati con la
contrattualizzazione nel 2015 e la stabilizzazione nel 2020 frutto di una serrata rivendicazione
sindacale.

Ieri invece, si è discusso dell’approvazione del decreto Milleproroghe, che ha visto
l’equiparazione su base nazionale tra gli Lpu e Lsu ed il riconoscimento di altri 20 mln di euro,
un provvedimento fortemente voluto dal sindacato che ha sollecitato e vigilato rispetto alla
stesura del testo definitivo e che consentirà quindi un aumento di contributo agli Enti
utilizzatori e quindi delle retribuzioni.
Tale cifra sarà materialmente a disposizione dei Comuni con la conversione in legge
del Decreto stesso che avverrà dal 3 marzo 2022, data in cui diverrà pienamente operativo.
Pertanto le Organizzazioni sindacali hanno ritenuto opportuno chiedere alla Presidenza
della G.R. di produrre ogni utile intervento per anticipare il più possibile l’iter burocratico onde
evitare difficoltà finanziarie agli enti e comunque confermando la decorrenza dell’01.01.2022
per il miglioramento orario della contrattualizzazione dei lavoratori.
Nell’occasione le OO.SS. hanno chiesto che venga reso stabile il fondo dei 39 mln di euro
regionali al netto dei pensionamenti che avverranno nel tempo e che i risparmi così derivanti
siano reinvestiti di anno in anno nell’aumento ulteriore della quota pro capite dei lavoratori
rimanenti nel bacino ed il tal senso la Regione procederà recependo la detta richiesta.
E’ stata concordata la redazione e la sottoscrizione di un accordo quadro che disciplini
le modalità di quantificazione e utilizzazione delle risorse in modo che il beneficio sia ripartito
pro capite a tutti i lavoratori, evitando di fatto che possa esserci qualche lavoratore ancora part
time che non possa vedersi adeguare il proprio stipendio.
Infine, è stato chiesto di equiparare al resto del bacino, qualora ce ne fosse bisogno,
anche quei lavoratori stabilizzati nel 2018 superando la convenzione sottoscritta tra la Regione
Calabria e il Ministero del Lavoro che prevedeva un incentivo statale di soli 4 anni.
Rimane obiettivo del Sindacato confederale continuare sul percorso intrapreso
tendendo all’obiettivo del full time fino al raggiungimento del massimo retributivo possibile e
confidando in interlocuzioni istituzionali che valuteremo, di volta in volta, in riscontro a
risultati concreti e migliorativi per i lavoratori.

Angelo Sposato (Segreteria Confederale CGIL), Tonino Russo (Segreteria Confederale CISL), Santo Biondo (Segreteria Confederale UIL), Alessandra Baldari (Segretario Generale FP CGIL), Luciana Giordano (Segretario Generale FP CISL), Elio Bartoletti (Segretario Regionale UIL FPL),  Ivan Ferraro (Segretario Generale NIDIL CGIL), Gianni Tripoli (Segretario Generale FELSA CISL), Gianvincenzo Benito Petrassi (Segretario Generale UILTEMP).

Concorsi alla Regione, arrivano i corsi di formazione della Fp Cgil: come accedere

I nuovi concorsi banditi dalla Regione Calabria rappresentano una opportunità che i calabresi devono poter affrontare al meglio, con gli strumenti e i mezzi formativi del caso.

L’ente prevede di assumere 537 risorse con contratti di lavoro a tempo indeterminato e determinato. Le selezioni sono rivolte a candidati diplomati e laureati e per presentare domanda di partecipazione c’è tempo fino al 31 gennaio 2022.

Sul proprio sito nazionale la Fp Cgil mette a disposizione una serie di corsi dedicati ai bandi regionali calabresi (e non solo): su www.concorsipubblici.fpcgil.it  la Fp Cgil ha realizzato, grazie all’aiuto di docenti esperti che hanno prestato la loro professionalità, un corso online per aiutare nella preparazione ai concorsi degli enti locali, per diversi profili professionali indicati in tutti i concorsi della Regione.

Il corso è costituito non solo da video-lezioni teoriche sulle materie oggetto dei quiz, ma anche da esercitazioni e simulazioni della prova di concorso con un questionario di 60 domande cui risponde in un’ora.

 

Gli avvisi relativi alle procedure selettive per i CPI mettono a disposizione un totale di 537 posti di lavoro. Di seguito presentiamo tutte le figure professionali ricercate, le unità di personale che verranno inserite e i relativi bandi di concorso da scaricare.

  1. 279 posti per Istruttore Direttivo Amministrativo – Finanziario (categoria D) a tempo pieno e indeterminato –
  2. 177 posti per Istruttore Amministrativo – Contabile (categoria C) a tempo pieno e indeterminato 
  3. 29 posti per Specialista in servizi per il lavoro (categoria D, posizione economica D1) a tempo pieno e determinato
  4. 52 posti per Specialisti e Analisti (categoria D) a tempo pieno e determinato – suddivisi tra i seguenti ruoli professionali:
    – Specialista in servizi per il lavoro (37 posti);
    – Specialista informatico (5 posti);
    – Analista del mercato del lavoro (5 posti);
    – Specialista comunicazione (5 posti).

Lavoratori dell’Alli Scarl a rischio licenziamento, i sindacati ottengono la sospensione della procedura

 

Il 13 gennaio scorso, presso la sede di Confindustria, si sono incontrate le organizzazioni sindacali territoriali e l’Azienda Alli Scarl per fare il punto della situazione stabilito all’incontro del 7 dicembre 2021 presso la Prefettura di Catanzaro.

Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti Catanzaro, nel ricevere l’informativa, prendono atto della dichiarazione dell’Azienda che fa presente che dalla data dell’ultimo incontro, presso la Prefettura, la situazione non sia assolutamente cambiata per cui sia l’Ato Catanzaro che la Regione Calabria non hanno dato seguito agli impegni assunti in tale sede.
Quanto sopra appalesa la volontà, da parte dell’azienda, di procedere alla riduzione di personale presso l’impianto di Catanzaro Alli.

Quanto a parere delle organizzazioni sindacali “è grave ed inaccettabile poiché sarebbe assurdo assistere alla riduzione di personale, quindi al licenziamento di 15 persone (quante ne sono state individuate per la Cassa integrazione attualmente in essere) in una struttura pubblica di proprietà della Regione, preoccupazione che i sindacati non ha mai nascosto sin dall’avvio della procedura a sostegno al reddito”.

Tutto questo è ancor più grave se si considera che la decisione di riduzione del personale viene assunta, per come riferito, a seguito dell’inerzia sia dell’Ato Catanzaro che della regione Calabria.

A conclusione dell’incontro, Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti Catanzaro, hanno chiesto ed ottenuto un congelamento della procedura al fine di consentire loro di avviare le necessarie interlocuzione con i soggetti pubblici interessati dalla vicenda, volendo ricordare a presidente Roberto Occhiuto che non esiste solo la sanità come problema atavico della regione.

Funzione Pubblica Cgil CALABRIA | Copyright - Tutti i diritti riservati | Powered By Intervideo