Salute. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl: “Firmato accordo ponte per superare Ccnl Aiop Rsa”

Aumenti tabellari mensili da 118 a 301 euro

I sindacati: “a gennaio tavolo negoziazione per contratto unico di settore”

Roma, 3 ott – “E’ stato firmato l’accordo ponte per il superamento del Contratto collettivo nazionale di lavoro Aiop Rsa, che coinvolge il personale dipendente delle Rsa e delle altre strutture residenziali e socio-assistenziali associate Aiop. Tra i punti salienti: con le competenze del mese di ottobre le lavoratrici e i lavoratori avranno aumenti tabellari mensili dai 118 ai 301 euro in rapporto alla professione-inquadramento; quanto all’indennità del servizio notturno, è prevista una maggiorazione del 15% della quota oraria notturna non legata più al minimo di notti effettuate; un nuovo superminimo non inferiore a 40 euro mensili per i lavoratori assunti prima del 2012 che diventa non assorbibile; un premio di anzianità pari a 40 euro mensili per 13 mensilità per chi ha maturato già dieci anni di anzianità nella stessa azienda o gruppo. E’ stata inoltre demandata alla
contrattazione aziendale un nuovo premio di produttività annuale, nonché fissati in 15 minuti i tempi di vestizione e migliorata la casistica di ricorso ai tempi determinati, e preso l’impegno a rivedere nel nuovo contratto l’istituto della malattia”.
E’ quanto comunicano in una nota i segretari nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, rispettivamente Barbara Francavilla, Roberto Chierchia e Ciro Chietti.
“A gennaio – hanno aggiunto – è prevista l’apertura inderogabile del tavolo di negoziazione per la stipula di un contratto unico di settore con le organizzazioni sindacali comparativamente e maggiormente rappresentative. Grazie all’intesa sottoscritta da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl si va verso il contratto unico di settore. Questo accordo restituisce un giusto trattamento economico a lavoratori che lottano da più di 11 anni: adesso il nostro impegno è lavorare affinché la trattativa sul contratto unico porti ulteriori risultati per tutti i lavoratori del settore, economici e sui diritti”.

Ispettorato Nazionale del Lavoro, lettera aperta dei sindacati al Presidente della Repubblica

Nota di MARIANO M. (FP CGIL),   CAVO I. (CISL FP),  CASALI (UILPA FLP),  A. PICCOLI (FLP),  N. MORGIA (CONFINTESA FP),  V. DI BIASI (CONFSAL UNSA), G. DELL’ERBA / V. SANTURELLI (USB P.I.).

Gentilissimo Sig. Presidente,
da rappresentanti di lavoratrici e lavoratori dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL)
abbiamo accolto con piacere la lettera inviata in occasione dell’avvio del corso di
formazione per i nuovi ispettori tecnici, da poco entrati in servizio.
Non è la prima volta che la Presidenza della Repubblica si sofferma sui temi della
sicurezza sul lavoro e della tutela dei lavoratori e riteniamo fondamentale che si
riconosca, nel Suo messaggio, l’importanza del ruolo svolto dalle ispettrici e dagli
ispettori del lavoro: di questo Le siamo profondamente grati e riconoscenti.
E’ importante però che Lei sappia che, a distanza di anni dalla sua istituzione, l’INL non
è ancora in grado di svolgere appieno la delicata ed essenziale funzione istituzionale
cui è preposto.
Nel corso di questi mesi, infatti, centinaia di ispettori del lavoro e funzionari
amministrativi sono stati chiamati a ricoprire il ruolo ma, in moltissimi, non hanno non
hanno preso servizio o si sono dimessi poco dopo, tanto che sono ancora centinaia i
posti vacanti. Uno dei motivi di tali rinunce è certamente lo squilibrio tra le
competenze e le responsabilità incombentisul personale dell’INL – ispettivo e non solo
– e la retribuzione riconosciuta, che rende questo Ente meno concorrenziale e
appetibile rispetto ad altri nonostante l’importanza del ruolo, della missione e delle
funzioni svolte da questo Ente.
Tuttora il personale dell’INL ha una retribuzione media più bassa rispetto a quella di
altre Pubbliche Amministrazioni e non è dotato delle strumentazioni adeguate.
Si parla spesso alla televisione o sulle testate giornalistiche dell’Ispettorato del Lavoro,
ma nessuno forse sa che il personale di questo fondamentale Ente è pagato meno di
quello di altri Enti pubblici!
Insomma, proprio quei lavoratori chiamati da oltre un secolo a vigilare sulla normativa
giuslavoristica, sull’applicazione delle norme a tutela della salute e sicurezza nei luoghi
di lavoro, sono alla fine tra quelli meno pagati!
L’ispettorato Nazionale ha bisogno di investimenti importanti in termini di risorse
umane e strumentali proprio nell’ottica della lotta agli infortuni sul lavoro e alla piaga
delle morti bianche.
Proprio per questo, da tempo abbiamo avviato una mobilitazione nazionale che
riunisce tutte le sigle sindacali dell’Ente e che, nel recente passato, è perfino culminata
in due scioperi nazionali (entrambi con percentuali di adesione altissime).
Abbiamo più volte chiesto al vertice politico del Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali di aprire tavoli di confronto tesi ad affrontare e risolvere le criticità presenti e al
vertice dell’INL di aprire un confronto serrato sulla valorizzazione e riqualificazione del
personale, non ricevendo sempre risposte adeguate.
Così, ad esempio, nonostante la disponibilità dell’INL a chiudere l’annosa – per non dire
incresciosa – vicenda del mancato riconoscimento degli arretrati della perequazione
dell’indennità di amministrazione, non abbiamo avuto alcuna risposta dal vertice
politico del Ministero.
Allo stesso modo, nessuna risposta è finora pervenuta dal Ministero del Lavoro rispetto
alla possibilità di impiegare in favore del personale le risorse – tuttora bloccate –
derivanti dalle sanzioni in materia di salute e sicurezza.
A ciò si aggiunga che da anni stiamo lottando affinché al personale ispettivo venga
riconosciuta una specifica indennità di polizia giudiziaria, ma ancora una volta
assistiamo all’ennesimo voltafaccia.
Al contempo, sarebbero auspicabili interventi normativi volti a rendere finalmente
efficiente ed efficace le molteplici attività dell’INL.
Insomma, ci si ricorda degli ispettori del lavoro solo quando accadono disastri e
disgrazie.
Vista la Sua sensibilità sul tema e sul Suo riconoscimento del ruolo anche sociale di
questo Ente, ci rivolgiamo a Lei perché tutti siano richiamati a rivolgere la giusta
attenzione nei confronti dell’attività di vigilanza sul lavoro e si pongano in essere
quegli interventi e investimenti che potranno garantirne lo sviluppo – finalmente e
definitivamente – a garanzia e tutela dei lavoratori e delle tante imprese che rispettano
le leggi.
Vorremmo finalmente che la politica intervenisse non solo con dichiarazioni di
facciata dopo le costanti ed inesorabili tragedie, ma con atti concreti e risolutivi che
garantiscano maggiori tutele e sicurezza per i lavoratori del nostro Paese.

Pubblica amministrazione, Cgil- Fp: “Contratto enti locali importante, risposte su salario e diritti”

Un contratto importante che dà risposte, sul fronte dei diritti e del salario, ad oltre 430 mila lavoratrici e lavoratori impegnati negli enti locali”. Così Cgil e Fp Cgil in merito alla firma sul rinnovo del contratto delle Funzioni Locali, aggiungendo che: “Con la firma definitiva di oggi si avvia il tanto atteso percorso di riqualificazione e valorizzazione del personale, un nuovo sistema di ordinamento che deve rispondere al complesso sistema delle professioni negli enti”.

Delegazione, da sinistra: Alessandro Purificato, Tatiana Cazzaniga, Federico Bozzanca e Antonio Santomassimo

Per Cgil e Funzione Pubblica Cgil, “tra gli elementi qualificanti il contratto delle Funzioni Locali, relativo al triennio 2019-2021: il festivo infrasettimanale, la valorizzazione delle indennità, il miglioramento del patrocinio legale, gli sviluppi di carriera, una nuova disciplina del lavoro a distanza e delle nuove sezioni contrattuali: Educativo scolastico, Servizi sanitari e socio-sanitari, personale iscritto ad Ordini ed Albi che si aggiungono alla sezione della Polizia locale, rinnovata nei contenuti.

Un contratto, infine, “arrivato in un contesto economico molto difficile, conquistato grazie alla mobilitazione, che offre risposte salariali alle lavoratrici e ai lavoratori del comparto. Il nostro impegno ora continua guardando al prossimo contratto, relativo al triennio 2021-2024”, concludono Cgil e Fp Cgil.

Firmato in via definitiva il nuovo contratto Funzioni centrali

Firmato in via definitiva il nuovo contratto delle Funzioni Centrali, triennio 19/21. Dopo il via libera definitivo da parte della Corte dei Conti, Aran (l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) e sindacali hanno posto sul testo la firma definitiva.

Un contratto, lo hanno definito in estrema sintesi il segretario nazionale della Fp Cgil, Florindo Oliverio, e la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti, “innovativo che riconosce diritti e un adeguato riconoscimento economico alle lavoratrici e ai lavoratori delle Funzioni Centrali ma che, soprattutto, affronta il tema della revisione degli ordinamenti e della valorizzazione delle professionalità, insieme alla contrattualizzazione del lavoro agile”.

Covid: Cgil e Fp Cgil, situazione in sanità sempre più critica, lavoratori stremati. Serve svolta“

“A quasi due anni dallo scoppio della pandemia, nel pieno di una ulteriore ondata di contagi, l’organizzazione del SSN messa in campo da moltissime Regioni mostra ancora molte delle problematiche già presenti prima del Covid, aggravate dagli esiti dei ventidue mesi che abbiamo alle spalle”. È quanto si legge in una nota congiunta di Cgil nazionale e Fp Cgil.

“Non è purtroppo necessario guardare al cambio di colore al quale nuovamente si stanno approssimando molte regioni per avere contezza della situazione reale”, sostengono Confederazione e Categoria. “Le scene che si stanno ripresentando in questi giorni, con pronto soccorso in cui sono assenti percorsi dedicati al trattamento esclusivo dei pazienti Covid e file di ambulanze fuori dalle strutture danno dimostrazione di come alcuni insegnamenti siano stati ignorati. Così come – proseguono – il continuo convertire e riconvertire strutture, il frequente depotenziamento delle Usca laddove costituite, la permanente difficoltà della medicina generale attestano come si sia guardato alla pandemia come ad un evento di forte impatto ma di breve periodo, cosa evidentemente smentita dai fatti, con il risultato che sono evidenti i danni derivanti dal mancato svolgimento delle attività ordinarie”.
“A tutto questo – si sottolinea nella nota – è chiamato ancora una volta a far fronte un personale oramai stremato e disilluso, in quantità colpevolmente insufficiente anche a causa delle scelte effettuate dalle Regioni, che non sempre hanno assunto nelle quantità consentite loro dai provvedimenti emergenziali e che fino a pochi giorni fa non si sono fatte scrupoli a non rinnovare contratti precari che stavano scadendo. In questo quadro, in cui nonostante le norme dedicate i precari non si assumono, assistiamo sempre più di frequente a lavoratori a tempo determinato che scelgono di licenziarsi”.
“Mancano i professionisti, in particolare infermieri e oss. Per i primi – dichiarano Cgil e Fp – continuiamo a pensare sia necessario prevedere una sospensione del numero chiuso per l’accesso alle facoltà universitarie, ma forse è giunto il momento di pensare a misure straordinarie simili a quelle che sono state adottate per favorire, data l’emergenza, l’ingresso dei medici
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specializzandi nelle strutture”. Per quanto riguarda gli oss “è impensabile che si arrivi alla necessaria revisione della figura, nel silenzio delle Conferenza delle Regioni, attraverso i ripetuti tentativi di questa o quella regione di adottare provvedimenti che pensano di supplire alla carenza infermieristica semplicemente trasferendo competenze agli oss. Un modo, in assenza di un disegno nazionale organico, per abbassare i costi a scapito dell’assistenza agendo sul costo del lavoro”.
“A fronte di tutto ciò – si legge ancora nella nota – le misure adottate con gli ultimi provvedimenti dal Governo continuano a postare ingenti quantità di denaro pubblico in direzione di un privato che, anche in questa occasione, pare rispondere meno del dovuto alle necessità del Paese, e quando lo fa, basti vedere l’indegna speculazione delle farmacie sul costo delle mascherine Ffp2 prima e dei tamponi ora, pare rispondere ad altre logiche”.
“È forte la preoccupazione che le scelte reali che si stanno via via adottando, anche in previsione della traduzione operativa dei progetti del Pnrr, possano portare, con la condivisione di buona parte della politica e di tante rappresentanze lobbistiche, ad una progressiva cessione di quote rilevanti di gestione del servizio sanitario nazionale in direzione di chi dimostra di considerare la salute dei cittadini come una variabile da declinare in funzione dei margini di profitto che se ne possono ricavare. Uno scenario avverso – si conclude la nota – che rende indispensabile innalzare ulteriormente il livello di presidio e di mobilitazione”.

Domani la manifestazione “Fermiamo la strage sui posti di lavoro”: le iniziative di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Calabria

Sono tante le assemblee, i Sit-in e le iniziative unitarie programmate dalle Federazioni del pubblico impiego di CGIL, CISL e UIL in tutta la Calabria per la giornata del 20 maggio 2021 nell’ambito della mobilitazione proclamata dalle tre Segreterie Nazionali Confederali sulla sicurezza nei luoghi di lavoro “Fermiamo la strage sui posti di lavoro” . I segretari generali Alessandra Baldari (Fp Cgil), Luciana Giordano (Cisl Fp) ed Elio Bartoletti (Uil Fpl) con una nota comunicano il calendario delle iniziative in ordine di orario.
1) Assemblea Sit-in presso la Piazza antistante l’Amministrazione provinciale di Cosenza, dalle ore 11.00 fino a cessate esigenze, dove confluiranno tutti i dipendenti degli Uffici pubblici circostanti, nel rispetto delle misure anti-Covid. 2). Assemblea Sit-in presso la Prefettura di Crotone, dalle ore 11.00 fino a cessate esigenze, nella quale confluiranno tutti i dipendenti pubblici del territorio crotonese, nel rispetto delle misure anti-Covid. 3). Assemblea presso l’Asp di Vibo Valentia, dalle ore 11.00 fino a cessate esigenze. 4). Assemblea presso il Comune di Reggio Calabria dalle ore 13.00 fino a cessate esigenze. 5). Assemblea presso il Grande Ospedale Metropolitano (GOM) di Reggio Calabria, dalle ore 14.30 fino a cessate esigenze. 6). Assemblea Sit-in presso l’ASP di Reggio Calabria – Ospedale Spoke di Locri, dalle ore 15,00 fino a cessate esigenze, dove sarà inscenato anche un flash mob. 7) Assemblea presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Mater Domini di Catanzaro, dalle ore 15.00 fino a cessate esigenze.

Iniziative organizzate anche nel pubblico impiego calabrese, dunque, per dire basta alle morti bianche, alle stragi nei luoghi di lavoro causate dalla scarsa attenzione prestata dalla parte datoriale alla normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Morti causate da ambienti e processi lavorativi non idonei a garantire l’incolumità fisica e psichica dei tantissimi Lavoratori che quotidianamente sono impegnati in tutti i Settori pubblici e privati per garantire servizi e risposte alle comunità e al Paese intero.

“L’esigenza di assicurare il rispetto della vigente legislazione e delle misure di prevenzione introdotte nell’Ordinamento giuridico italiano a salvaguardia della sicurezza e della salubrità dei luoghi di lavoro è certamente più evidente in tanti, troppi, Settori del Lavoro privato. E a tutti i Lavoratori del Settore privato va il pensiero e la solidarietà delle Federazioni del pubblico impiego calabrese di FP CGIL, CISL FP e UIL FPL. Esistono comunque segmenti della Pubblica Amministrazione parimenti esposti a rischi di vario genere, a partire dagli immobili utilizzati come sede di Uffici pubblici, quasi nessuno a norma qui in Calabria, addirittura neanche con riferimento all’abbattimento delle barriere architettoniche. I casi più evidenti si registrano nel Comparto della Sanità sia pubblica che privata, laddove le condizioni di lavoro restano fortemente compromesse dalla mancanza di organizzazione, di dotazione strumentale e tecnologica, di dispositivi e presidi di sicurezza, da carenza di personale, dai ritmi di lavoro insostenibili e anche qui da immobili fatiscenti e certamente privi dei fondamentali requisiti di sicurezza. E’ inutile dire che in occasione della pandemia da COVID-19, il personale più esposto a rischi è stato proprio quello sanitario, che – ricordiamolo bene – ha lavorato a mani nude, senza mascherine e gli indispensabili dispositivi di protezione individuale e senza una cabina di regia, per tutto il primo periodo del contagio. Ma parlando di misure di sicurezza nei luoghi di lavoro pubblico non possiamo limitare il ragionamento solo al personale sanitario, perché ci sono altre categorie di lavoratori pubblici che svolgono attività rischiose, quali gli Ispettori del Lavoro, dell’INPS, dell’INAIL, il personale delle Agenzie delle Dogane, della Protezione Civile e ovviamente tutto il personale delle Polizie Locali”, scrivono i segretari generali Alessandra Baldari (Fp Cgil), Luciana Giordano (Cisl Fp) ed Elio Bartoletti (Uil Fpl). Che concludono:

“Bene hanno fatto, dunque, i segretari nazionali di CGIL, CISL e UIL a proclamare questa giornata di mobilitazione per domani 20 maggio, chiedendo un “Patto per la salute e la sicurezza” atto a garantire a ogni Lavoratrice e Lavoratore regolarità sul piano contrattuale, legalità, rispetto e centralità della persona e adeguata organizzazione del lavoro, retribuzioni dignitose! I Segretari Generali con le rispettive Segreterie e il gruppo Dirigente di FP CGIL, CISL FP e UIL FP di tutta la Calabria domani parteciperanno alle manifestazioni indicate nel calendario e invitano tutti i dipendenti pubblici ad aderire alle iniziative, partecipando in maniera compatta”.

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