Archivia Febbraio 23, 2023

Reclutamento per il potenziamento dei centri per l’Impiego, Fp Cgil e Cisl Calabria chiedono un sollecito per l’avvio della procedura

“Fp Cgil e Cisl Fp Calabria esprimono preoccupazione per il mancato avvio della procedura di reclutamento del progetto relativo ai lavoratori a tempo determinato, impegnati nel Piano di Potenziamento dei Centri per l’Impiego e delle Politiche attive del Lavoro della Calabria, prevista per il 17 febbraio, per come, affermato dall’assessore Regionale al Lavoro, Calabrese e confermato del Commissario di Azienda Calabria Lavoro, Lucio Dattola, nella riunione sindacale del 16 gennaio scorso”. Lo scrivono Alessandra Baldari, segretaria generale Fp Cgil Calabria e Luciana Giordano, segretaria generale Cisl Fp Calabria in una nota inviata al commissario straordinario “Azienda Calabria Lavoro”, Lucio Dattola, al presidente  della Giunta Regionale, Roberto Occhiuto, all’assessore al Lavoro, e Welfare, Giovanni Calabrese, al Dirigente Generale Dipartimento  Lavoro, Sviluppo Economico,  Attività Produttive e Turismo , Roberto Cosentino.

“Il futuro di queste lavoratrici e lavoratori precari, che attualmente non possono essere definiti neanche tali, perché da oltre due mesi sono con il contratto scaduto, è appeso ad un filo. La Fp Cgil e Cisl Fp ha più volte rimarcato che i lavoratori impegnati in tale servizio, oltre che possedere lauree in discipline chiave per operare nel mercato del lavoro, hanno sviluppato percorsi di formazione e aggiornamento e maturato esperienze professionali di un certo valore all’interno della Pubblica Amministrazione; pertanto, la mancata prosecuzione del rapporto di lavoro, oltre a danneggiare pesantemente tali lavoratori, arrecherebbe danno alla Regione Calabria che perderebbe un patrimonio di professionalità che lo stesso Ente ha contribuito a formare. Alla luce di quanto espresso e preso atto dall’enorme ritardo- concludono Baldari e Giordano- si sollecita l’avvio della procedura in oggetto richiamata e contestualmente, si chiede che venga elaborata una soluzione per il definitivo svuotamento di tale bacino di precariato”.

 

Arsac, Fp Cgil e Cisl Fp Calabria proclamano lo stato di agitazione dei lavoratori

La FP CGIL e la CISL FP Calabria, unitamente ai lavoratori del Comparto Funzione Pubblica ARSAC, proclamano lo stato di agitazione del personale alla luce della recente modifica della Legge Istitutiva dell’ARSAC n. 66 del 2012, in particolare della modifica all’articolo 2 comma 2 lettera m) che viene sostituito dal seguente: (l’ARSAC) contribuisce con proprio personale individuato con provvedimento del Dipartimento competente in materia di agricoltura che ne dispone l’utilizzo, ad attività tecniche, amministrative e di controllo dello stesso Dipartimento nonché dell’Organismo pagatore (ARCEA).

Forte è la preoccupazione espressa dalle segretarie generali della FP CGIL, Alessandra Baldari e della CISL FP, Luciana Giordano, per come l’assessorato all’agricoltura intende utilizzare il personale dell’Azienda ARSAC, già fortemente impegnato nelle proprie attività istituzionali. Con l’emendamento approvato nella seduta di Giunta Regionale del 20 febbraio scorso, sembrerebbe che il Dipartimento Agricoltura possa, senza sentire il Direttore Generale dell’Azienda ARSAC, utilizzare il suddetto personale per soddisfare i bisogni relativi alle attività istituzionali del Dipartimento medesimo o dell’Ente pagatore ARCEA.
In buona sostanza, il personale di ruolo c/o ARSAC è nella piena disponibilità discrezionale del DG del Dipartimento agricoltura, senza tener conto dei carichi di lavoro assegnati dall’ARSAC e del perseguimento della mission istituzionale della citata Azienda. Quanto detto è reso ancora più desolante se si pensa che la dotazione organica dell’ARSAC è ormai ridotta ai minimi termini: dei 220 dipendenti del Comparto Funzione Pubblica, già 49, con un provvedimento di distacco funzionale temporaneo, fortemente discutibile, sono utilizzati da circa 15 anni dal Dipartimento Agricoltura nei propri compiti istituzionali; a costoro si aggiungono ulteriori 40 impegnati a vario titolo su diverse tipologie di controllo ARCEA; e altri 20 nelle funzioni a supporto del Servizio Fitosanitario Regionale in capo al Dipartimento Agricoltura, inoltre ulteriori 46 unità sono impegnate nella formazione per il conseguimento del cosiddetto Patentino Fitosanitario. Ecco perché risultano incomprensibili alle scriventi le ragioni che hanno indotto la Giunta Regionale ad adottare una siffatta scelta, senza attivare, fra l’altro alcun confronto preventivo con le Organizzazioni Sindacali, nonostante l’emendamento incida profondamente sulla vita lavorativa dei dipendenti e sugli stessi assetti organizzativi dell’Ente.
L’ARSAC è da sempre considerata un fiore all’occhiello della Regione Calabria, ricordando a tal proposito che il personale è quasi nella totalità (73%) laureato e specializzato in attività di supporto alle Aziende agricole di tutta la Regione. Uno spostamento ad altri ruoli prettamente amministrativi, svuoterebbe completamente il bacino dell’assistenza tecnica, lasciando le Aziende agricole abbandonate al proprio destino. Si ritiene urgente, pertanto, l’abrogazione del predetto emendamento, che nel caso divenisse operativo, andrebbe a confliggere con la Legge istitutiva di ARSAC minando la propria autonomia gestionale. Sarebbe opportuno invece interessarsi all’approvazione dell’Atto aziendale che giace ormai da diversi anni sui tavoli dell’assessorato e che a distanza di dieci anni della nascita dell’Azienda ancora non trova la sua luce. Dubbi sorgono a questo punto sulle reali finalità di tali scelte (mancata approvazione dell’Atto aziendale e adozione dell’emendamento alla legge n. 66/2012), che potrebbero celare una volontà di paralizzare l’Azienda, svuotarla di personale, renderla inefficiente fino a giustificarne la chiusura.

Al riguardo, le segretarie Baldari e Giordano hanno inviato una nota al Presidente Occhiuto e all’Assessore Gallo per chiedere l’ abrogazione del contestato emendamento e l’ immediata approvazione dell’Atto aziendale, al fine di dare nuovo slancio a un Ente, la cui mission istituzionale è di fondamentale importanza per il tessuto produttivo ed economico della Calabria.

Carcere, Fp Cgil Calabria continua la battaglia sulla sicurezza degli agenti: “Numeri allarmanti sulle aggressioni. Intervenga il Ministro”

“Sono decine gli episodi di violenza che nel 2022 gli agenti calabresi di Polizia Penitenziaria sono stati costretti a subire all’interno degli istituto di pena. Ma c’è un dato ancora più allarmante: di questi dati non c’è una traccia scritta, ma ciò che riusciamo a desumere è solo ed esclusivamente attraverso le notizie stampa che emergono. Moltissimi sono i casi che non emergono e che dunque restano nascosti all’opinione pubblica e agli operatori del settore”.

La segreteria regionale della Funzione Pubblica della Cgil ritorna sul tema della sicurezza su un posto di lavoro delicato e strategico: le carceri calabresi. “Catanzaro, Crotone, Reggio Calabria, Palmi, Vibo Valentia, Rossano, Castrovillari non cambia. Ogni istituto penitenziario è spesso il teatro di violenza psicologica e fisica che si ripercuote su chi ogni giorno compie il proprio difficile compito e che rischia la propria incolumità.
A seguito di un’altra aggressione subita dagli agenti, nelle settimane scorse abbiamo chiesto al Dap un incontro urgente per confrontarci sulle misure da intraprendere per alleggerire il carico e studiare misure che diano sicurezza e tutela ai lavoratori. Dopo oltre 20 giorni nessuna risposta è ancora arrivata. Oggi andiamo avanti e continuiamo a richiedere un incontro con i vertici del Dap per affrontare seriamente il fenomeno della violenza nelle carceri calabresi. Inoltre, c’è da evidenziare che nessun sindacato o associazione è in grado di analizzare quanto accade negli istituti per un semplice motivo: il Ministero della Giustizia non fornisce i dati dei singoli episodi o dei casi che riguardano ogni istituto. Chiediamo al ministro Nordio di invertire questa tendenza e produrre, almeno annualmente, una rendicontazione puntuale sulle violenze nelle carceri”.

Agenti della Polizia Penitenziaria aggrediti nel carcere di Palmi, Fp Cgil chiede un incontro urgente al Dipartimento amministrazione penitenziaria Calabria

Dura presa di posizione della Funzione Pubblica Cgil Calabria in relazione all’episodio accaduto nell’istituto penitenziario di Palmi, dove nei giorni scorsi un detenuto ha aggredito due agenti della Polizia Penitenziaria. A scrivere al Provveditore Ministero della Giustizia (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria- direzione per la Calabria) è la segreteria regionale della Fp Cgil Calabria: “L’ennesimo atto di violenza ai danni di un agente di polizia penitenziaria nell’istituto di Palmi non può e non deve passare inosservato, né può essere accettato il fatto che, passato il clamore del fatto, tutto rimane come se nulla fosse accaduto come anche non si può essere pervasi dall’idea che “così è (se vi pare)”. La nota è stata inviata per conoscenza anche alla segretaria nazionale della Fp Cgil.

Alla luce di quanto accaduto, l’organizzazione sindacale ha chiesto “evitando ogni inutile retorica, un urgente convocazione di un tavolo sindacale al fine di conoscere quali iniziative siano state attivate, al fine di correggere eventuali discrepanze nell’organizzazione dei singoli istituti penitenziari della regione, ovvero quali atti siano stati posti in essere per contenere il fenomeno, oramai tristemente in aumento, nonché ogni utile informazione sulla gestione del personale del comparto e delle relative carenze di organico”.

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