Archivia Settembre 25, 2021

Quindici lavoratori della discarica di Alli in Cassa integrazione: la denuncia e lo stato di agitazione di Fp Cgil, Fit-Cisl e UilTrasporti

Fp Cgil, Fit-Cisl e UilTrasporti denunciano all’opinione pubblica la grave situazione in cui versano i lavoratori della discarica Alli S.C.A.R.L., l’azienda che gestisce l’impianto di trattamento dei rifiuti sito in Catanzaro. Nei giorni scorsi, infatti, è stata attivata la Cassa integrazione per 15 lavoratori, ovvero il 50% circa della forza lavoro. È utile ricapitolare le tappe fondamentali della vicenda che ha portato alla decisione contestata dai sindacati.

In una fase iniziale, l’azienda ha comunicato l’avvio della cassa integrazione per un numero imprecisato di lavoratori addetti alla linea RD sul presupposto che la linea, dopo alterne vicende, avrebbe subito una temporanea sospensione.
Dopo la comunicazione, i sindacati hanno chiesto di essere convocate e successivamente, in data 31 agosto 2021, si è tenuto un primo incontro all’esito del quale Fp Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti si sono riservate ogni decisione solo dopo un necessario confronto con l’ATO di Catanzaro.
Con questo ultimo si sono consumati due incontri: uno il 6 settembre 2021 ed un altro il 14 settembre 2021, all’esito del quale è stato redatto un verbale che ha registrato l’esito negativo del confronto, non riuscendo a scongiurare l’attivazione della CIGO. La Cassa Integrazione ordinaria è stata così attivata il 15 settembre 2021 per un 15 lavoratori, ovvero il 50% circa della forza lavoro.
Considerato che le rassicurazioni indicate dall’Azienda all’ATO sono sembrate poco convincenti e molto incerte, tenuto conto che l’Ente Regione Calabria è proprietario dell’impianto e che lo stesso è stato dato in uso all’ATO di Catanzaro, i sindacati hanno chiesto all’Ente in data 21 settembre 2021, previa dichiarazione dello stato di agitazione del personale, un incontro urgente di confronto con lo scopo di scongiurare la possibilità che la CIGO possa essere il preludio di un licenziamento delle maestranze interessate.

In virtù della situazione prospettata dall’Azienda Alli S.C.A.R.L e dalla susseguente attivazione della CIGO, vista anche la proclamazione dello stato di agitazione effettuato dai sindacati, per la mancanza di prospettiva che si manifesta chiaramente dall’incapacità di una politica aziendale di far ripartire l’impianto a regime, si chiede a al prefetto di Catanzaro, Maria Teresa Cucinotta, e all’Assessore Regionale Tutela dell’Ambiente, Sergio De Caprio, di voler convocare un incontro per trovare delle soluzioni ai problemi sopra elencati.
Infine, ma non meno importante, i sindacati fanno presente che “qualora non si dovessero trovare soluzioni, le scriventi attiveranno tutte le azioni di lotta opportune al fine di far rispettare i diritti dei lavoratori conquistati in quasi trent’anni di attività con senso di sacrificio e abnegazione”.

Potenziamento personale Uffici per l’impiego della Calabria, i sindacati chiedono risposte urgenti alla Regione

“Mancate risposte al rinnovo contrattuale dei precari del Piano di Potenziamento dei Centri per l’Impiego della Regione Calabria Le scriventi organizzazioni sindacali, preoccupate per il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori precari impiegati nel piano di potenziamento dei Centri per l’Impiego e delle politiche attive del lavoro, stigmatizzano con forza l’inerzia della Regione Calabria. Ad oggi, non vi è alcun punto fermo e concreto che rassicuri sulla prospettiva d’impiego di tali lavoratori, l’unica certezza è la scadenza dei contratti a tempo determinato, fissata al 03.12.2021”. Così in una nota del Segretario Aziendale FP CGIL Regione Calabria – Giunta Regionale, Ferdinando Schipano, il segretario Aziendale CISLFP Regione Calabria – Giunta Regionale Giuseppe Spinelli, la Segreteria regionale UILFPL Walter Bloise,  il Segretario Generale FP CGIL Alessandra Baldari, il Segretario Generale CISL FP Luciana Giordano e UIL FP e il segretario Generale Elio Bartoletti.

“Con l’avvio della campagna elettorale tutto sembra essersi fermato, – prosegue la nota – nonostante le rassicurazioni da parte dell’Assessore Regionale al Lavoro, il quale dichiarava, ai tavoli di confronto sindacale tenutisi un paio di mesi fa, che la prosecuzione del loro rapporto di lavoro sarebbe stata una formalità. Anzi, lo stesso si è più volte espresso dichiarando che la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato sarebbe stato l’obiettivo da perseguire, nel rispetto della normativa vigente. In ragione della palese inerzia sopravvenuta, le scriventi OO.SS. hanno sollecitato un urgente incontro con l’Assessore al ramo, insieme con il Direttore Generale del Dipartimento Lavoro e il Commissario di Azienda Calabria Lavoro, al fine di avere informazioni certe riguardo alle risorse finanziarie disponibili da utilizzare per il finanziamento del rapporto di lavoro di questo personale e riguardo al loro futuro”.

“Tale sollecitazione, a tutt’oggi, – chiosano i sindacati – è rimasta lettera morta. Non vi è alcuna traccia di convocazione, né, tantomeno, un segnale d’impegno nella direzione auspicata dai sindacati e dai lavoratori. È appena il caso di ricordare che i lavoratori impegnati in tale servizio, oltre che possedere lauree in discipline chiave per operare nel mercato del lavoro, hanno sviluppato percorsi di formazione e aggiornamento e maturato esperienze professionali di un certo valore all’interno della Pubblica Amministrazione; pertanto, la mancata prosecuzione del rapporto di lavoro arrecherebbe danno alla Regione Calabria che perderebbe un patrimonio di professionalità che lo stesso Ente ha contribuito a formare”.

“Inoltre, bisogna ricordare che i Centri per l’Impiego in Calabria, sotto organico da anni, sono in costante affanno, per condizioni di lavoro, disfunzioni organizzative e carenze strutturali fisiche e di sistema, condizioni che hanno reso l’erogazione dei servizi particolarmente critica, nonostante l’impegno di tutti i dipendenti che hanno dovuto fronteggiare, a causa dell’emergenza Covid 19, carichi di lavoro aggiuntivi sempre a condizioni date. Se alla sollecitazione delle organizzazioni sindacali – concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fp- non dovessero corrispondere adeguate misure atte alla risoluzione della problematica da parte di coloro i quali hanno gli strumenti per
intervenire, si preannuncia un’aspra contrapposizione sindacale, con l’attivazione dello stato di agitazione e che, inevitabilmente, si concluderà con lo sciopero”.

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